C'è chi accoglie e chi respinge. No alla chiusura della casa cantoniera-oulx

C'è chi accoglie e chi respinge. No alla chiusura della casa cantoniera-oulx

Lanciata
2 febbraio 2021
Petizione diretta a
Prefetto di Torino
Firme: 11.369Prossimo obiettivo: 15.000
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Lanciata da Valsusa Oltre Confine

I VOLONTARI DELL’ALTA VALLE…

considerata la situazione di grave emergenza umanitaria che coinvolge il territorio dell’Alta Valle con la presenza di flussi migratori intensificatisi significativamente in questi mesi invernali, esprimono profonda preoccupazione rispetto a ciò che sta accadendo.

In particolare, desiderano rendere noto che da settembre 2020 a tutto gennaio 2021 c’è stato il passaggio in Oulx di circa 5000 persone, prevalentemente nuclei famigliari con minori e donne anche in stato di gravidanza provenienti dalla rotta Balcanica: dalle 50 alle 100 persone che si sono fermate quotidianamente al rifugio Fraternità Massi e alla casa cantoniera occupata.
Se la popolazione non ha percepito la dimensione del flusso quotidiano è anche grazie all’opera dei volontari e alla solidarietà dei tanti cittadini che ogni giorno offrono accoglienza, assistenza, vestiario, ascolto, informazioni alle migliaia di persone che transitano.  
Nonostante il Comune di Oulx si sia reso parte attiva della rete di accoglienza rendendo possibile l’apertura del rifugio Fraternità Massi nei locali dei Salesiani, sono ancora molteplici le criticità.

Il rifugio è chiuso dalle ore 10 alle ore 16 e, di conseguenza, esiste un’unica realtà (extra-legale) che è in grado di accogliere H24 le persone in transito. Il preannunciato sgombero della casa cantoniera occupata avrebbe come conseguenza la presenza per strada, all’addiaccio, di decine di donne, uomini e bambini che non avrebbero altro posto dove andare. Ognuno può comprendere le conseguenze di questa eventualità che potrebbe portare a sentimenti di esasperazione nella popolazione residente e a un rischio elevato per la salute delle persone costrette a rimanere per strada. Si fa presente che i volontari hanno sempre lavorato in collaborazione con gli attivisti della casa cantoniera nell’ottica di proteggere e garantire un minimo di rispetto dei diritti umani in una situazione in cui sono forti le derive di intolleranza e di razzismo.

Manca in Oulx un’assistenza sanitaria adeguata ai bisogni delle persone in transito. Quotidianamente accompagniamo alla guardia medica ragazzi (anche minori) con problemi di congelamento o necrosi agli arti, donne in avanzato stato di gravidanza, bambini con patologie legate al freddo, persone con gravi lesioni e infezioni alle gambe e ai piedi dopo aver trascorso giorni in cammino nei boschi balcanici o aver subito violenze da parte della polizia croata e bosniaca.

Ad oggi il progetto di accoglienza presso il rifugio Fraternità Massi ha una durata limitata al mese di aprile 2021. Non abbiamo alcuna certezza di cosa accadrà da maggio e su come potremo continuare la nostra attività solidale. La nostra preoccupazione è anche supportata dalle notizie che arrivano dal fronte balcanico, e in particolare dalla Bosnia, riportate da tutti i mezzi d’informazione che lasciano presagire un drammatico aumento dei flussi in Italia.

Noi volontari vogliamo ringraziare i tanti cittadini di Oulx che in modo discreto forniscono aiuti concreti e pertanto costituiscono una risorsa preziosa e fondamentale in termini di umanità.
Vogliamo anche ringraziare tutti coloro che si adoperano, sia da una parte che dall’altra del confine, per salvare vite umane in alta montagna.
Infine, vogliamo esprimere il nostro riconoscimento agli attivisti della casa cantoniera che accolgono la stragrande maggioranza delle persone in transito garantendo loro un posto dove stare, ascolto e solidarietà concreta.

LES SOLIDAIRES DE LA HAUTE VALLÉE


Compte tenu de l’urgence humanitaire qui implique la région de la Haute Vallée de Suse avec la présence de flux migratoires qui se sont considérablement intensifiés pendant ces mois d’hiver, les bénévoles des différentes associations expriment leur profonde préoccupation face à la situation.

En particulier, ils souhaitent annoncer que de septembre 2020 à fin janvier 2021 ils ont enregistré le passage à Oulx d'environ 5000 personnes, principalement des familles avec des mineurs et des femmes enceintes.

Tous venus de la route des Balkans, de 50 à 100 personnes par jour s'arrêtent au refuge Fraternità Massi ainsi que à la maison occupée Chez Jesoulx.

Si la population n'a pas perçu la dimension de ce flux au quotidien c'est aussi grâce au travail des bénévoles et à la solidarité des nombreux citoyens qui offrent accueil, assistance, vêtements, écoute et informations aux milliers de personnes de passage chaque jour.

Si la Commune d'Oulx est devenue une partie active du réseau d'accueil, permettant d'ouvrir le refuge Fraternité Massi dans les locaux qui étaient des salésiens, il reste de nombreux enjeux critiques:


Le refuge est fermé de 10h à 16h et, par conséquent, il n'existe qu'une seule réalité (extra-légale) capable d'accueillir les personnes en transit 24h / 24. L'expulsion annoncée de la maison occupée Chez Jesoulx se traduirait par la présence dans les rues de la ville, de dizaines de femmes, d'hommes et d'enfants qui n'auraient nulle part où aller. Chacun peut imaginer les conséquences de cette éventualité qui pourrait conduire à un sentiment d'exaspération de la population résidente et à un risque élevé pour la santé des personnes obligées de rester dans la rue. Il est important de souligner que les solidaires ont toujours travaillé en étroite collaboration avec les militants du refuge Chez Jesoulx afin de protéger et garantir le respect des droits de l'homme et de la femme dans une situation où les dérives d'intolérance et de racisme sont à l’ordre du jour.
Oulx ne dispose pas d’une structure qui puisse fournir de soins de santé adéquats aux besoins des personnes en transit. Les bénévoles accompagnent au quotidien au service médical d’urgence des jeunes (même mineurs) ayant des problèmes d'engelures ou de nécrose des membres, les femmes à un stade avancé de grossesse, les enfants atteints de maladies liées au froid, les personnes gravement blessées et infectées aux jambes et aux pieds. C’est le résultat du passage dans les bois des Balkans, des jours à pied dans la neige sans équipement, ou encore des violences de la part de la police croate et bosniaque.
Le projet d'accueil au refuge Fraternità Massi a une durée limitée jusqu'en avril 2021. Nous ne savons pas ce que réserve le futur à partir du mois de mai et non plus comment les volontaires vont pouvoir continuer l’action de solidarité qu’ils ont entrepris.

L’inquiétude est également soutenue par les informations en provenance du front des Balkans, et en particulier de Bosnie, rapportées par tous les médias qui suggèrent une augmentation spectaculaire des flux vers l'Italie. Nous, volontaires, tenons à remercier les nombreux citoyens d'Oulx et des villages voisins qui apportent discrètement une aide concrète et constituent donc une ressource précieuse et fondamentale en termes d'humanité. Nous tenons également à remercier tous ceux qui travaillent, tant d'un côté que de l'autre de la frontière, pour sauver des vies dans la haute montagne. Enfin, nous voulons exprimer notre reconnaissance aux militants de Chez Jesoulx qui accueillent la grande majorité des personnes en transit, leur garantissant un lieu d’accueil et de solidarité.

 

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