Continuità di lavoro per gli insegnanti precari

Continuità di lavoro per gli insegnanti precari

Lanciata
7 luglio 2020
Petizione diretta a
Patrizio Bianchi (Ministro dell'Istruzione) e
Firme: 391Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Paolo Fasce

Il precariato scolastico è una malattia del sistema di istruzione e formazione nel nostro paese. Lo è nella scuola pubblica statale, governata da meccanismi di accesso troppo spesso deformati da scelte politiche orientate al consenso elettoralistico piuttosto che alla buona amministrazione, ma lo è anche nella scuola privata, per altri motivi. Negli ultimi vent’anni, il sistema di formazione iniziale e reclutamento dei docenti è cambiato ben quattro volte, e l’ultimo cambiamento ha eliminato quasi del tutto la formazione, riportando la scuola italiana agli anni novanta. Questo ha impedito una selezione adeguata dei docenti e ha aggravato il problema del precariato.

Con la presente si avanza tuttavia solo una modesta proposta, che prende atto delle condizioni di contorno entro le quali riforme significative sono affossate dalla mancanza di accordi trasversali dalle forze politiche e che tenta quindi di “dare un senso a ciò che senso non ne ha”. Ma vi pone efficacemente rimedio.

Si richiede la possibilità di confermare, anno dopo anno, gli insegnanti precari nella scuola di servizio, onde favorire continuità e radicamento, fatta salva la precedenza, nel sostegno, degli insegnanti specializzati sui non specializzati. Si tratterebbe di estendere a tutte le classi di concorso una norma già prevista per gli insegnanti di sostegno (D. Lgs. 66/2017, art. 14 comma 3).

In questo modo le persone valide verranno confermate e stabilizzate de facto sulla scuola contemperando il diritto del lavoratore inserito in graduatoria con quello dell'apprendimento delle studentesse e degli studenti. Nel caso di mancata conferma, l'insegnante sarà assunto dalla stessa scuola, o da un altra, in base alla graduatoria e ai posti restati liberi. Si potranno così, su base nazionale e statistica, consolidare le aspettative di chi ha dimostrato sul campo, per davvero, di avere contribuito a reggere il sistema di istruzione, mentre oggi questo elemento viene vantato dai precari tutti, non avendone tutti quanti il diritto. L'unico effetto macroscopico significativo sarà quello di limitare le assunzioni di chi non è in grado di insegnare e che viene assunto in virtù di una posizione in graduatoria che si consolida nel tempo senza che il servizio inefficiente possa in alcun modo ledere il suo "diritto al posto di lavoro".

Laddove un insegnante precario/a non si veda confermato/a più volte, potrà interrogarsi se questo sia il suo mestiere e, già al primo avviso, interrogarsi su quali elementi professionali debba introdurre per rendersi appetibile.

Si richiede che il parere favorevole o contrario venga espresso dal Comitato di Valutazione, integrato da un docente universitario di area didattico-pedagogica.

Si richiede che al terzo parere favorevole l'insegnante acquisisca il diritto di frequentare un corso abilitante selettivo universitario.

Condorcet, ripensare la scuola
http://condorcet.altervista.org/

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