SALVIAMO LE API DELL'AREA AGRICOLO-NATURALISTICA FARNESIANA 6 A PIACENZA

SALVIAMO LE API DELL'AREA AGRICOLO-NATURALISTICA FARNESIANA 6 A PIACENZA

Lanciata
22 luglio 2019
Petizione diretta a
Al Sindaco di Piacenza (Comune di Piacenza) e
Firme: 7.852Prossimo obiettivo: 10.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Francesco Emanueli

Al Sindaco di Piacenza

Al Comune di Piacenza

L’area Farnesiana 6 indicata per la costruzione del nuovo ospedale di Piacenza si trova un’oasi agricola naturalistica che verrebbe cancellata. L’appezzamento, esteso per circa 20 ettari, è in coltivazione biologica certificata dal 2002 ed è contornata da 2.200 metri di siepe arboreo-arbustiva formata da specie autoctone quali Ciliegio e Melo selvatici, Prugnolo, Acero campestre, Nocciolo, Sambuco, Sanguinello, Fusaggine e Ligustro. La superficie è coltivata per metà a bosco di Robinia e per metà a piante aromatiche officinali come Melissa, Timo, Origano, Menta, Camomilla per la produzione di oli essenziali destinati all’uso alimentare, farmaceutico, cosmetico e fitoterapico. Lungo le carraie di servizio che dividono gli appezzamenti sono presenti antichi filari di Gelso di particolare pregio paesaggistico, storico e culturale. La coltivazione biologica, la siepe, il bosco di Robinia, i filari di Gelso e la presenza di piante aromatiche, favorisce la presenza delle api e di altri insetti impollinatori che giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi: un terzo del nostro cibo dipende dalla loro opera di impollinazione. Risulta inoltre un naturale rifugio per esemplari dell’avifauna stanziale e migratoria, come Falchi, Ghiandaie, esemplari di Picchio e di Aironi guardabuoi. Ad oggi rappresenta quindi un’area ad alto valore agronomico e di mitigazione ambientale anche per la città di Piacenza. Ogni giorno si perdono 15 ettari di Sau (Superficie agricola utile), pari a 2 metri quadrati al secondo, praticamente l’equivalente di due aziende agricole medie, tanto che in dieci anni, dal 2006 al 2017, sono già spariti 440.000 ettari di terreno agricolo. Il suolo è una risorsa preziosa e non rinnovabile, che una volta persa, non si può più recuperare. Assieme ai terreni, si perdono ambiente, biodiversità, cultura e attività economiche legate ai territori, con grave danno per tutti. Se tutto ciò non bastasse, ricordiamo che nell’area sono presenti tre “casse d’espansione” per la riduzione del rischio idraulico in caso di allagamenti in quanto i terreni si trovano in zona a rischio di esondazione del Rio Riello per eccezionali eventi alluvionali. Le casse furono progettate per mettere in sicurezza la zona tra le Novate e la Farnesiana ed impedire di allagare interamente la tangenziale. L’invaso però non impedisce l’allagamento dei campi limitrofi (zona in cui verrebbe costruito l’ospedale). Durante la piena del novembre 2010, oltre a riempirsi tutte e tre le casse d’espansione, furono coperti dall’acqua i campi proprio in corrispondenza dell’area ipotizzata per il nuovo ospedale e completamente sommerso il sottopasso di collegamento con la via Emilia parmense. Chiediamo al Sindaco Patrizia Barbieri e all’intera amministrazione comunale di Piacenza di impedire questo ulteriore spreco di suolo agricolo e di scegliere per la costruzione del nuovo ospedale, un’area che si trovi all’interno della tangenziale.

 

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Decisori

  • Al Sindaco di PiacenzaComune di Piacenza
  • Al Comune di PiacenzaComune di Piacenza