No al Virus dell'Ingiustizia!

No al Virus dell'Ingiustizia!

Lanciata
8 maggio 2020
Petizione diretta a
Luciana Lamorgese (Ministro dell'Interno) e
Firme: 504Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Forum Antirazzista Palermo

Un VIRUS potente ci sta portando indietro nel tempo e NON è il COVID-19

Abbiamo sperato che le politiche italiane ed europee potessero fare dei passi avanti, tratteggiando quelle pratiche di discontinuità tanto conclamate. Quello cui assistiamo, invece, è in realtà un continuum con un passato di scelte che non servono affatto a tutelare i diritti elementari delle persone.

Nel giro di poco tempo abbiamo assistito, con un decreto interministeriale, alla CHIUSURA DEI PORTI, alla creazione di un HOT SPOT galleggiante dinanzi la costa palermitana, in cui lo Stato italiano ha tenuto bloccate 183 persone per 18 giorni.

Abbiamo continuato a vedere TRAGEDIE IN MARE con la perdita di non sappiamo neanche quante vite umane.

Stiamo assistendo nuovamente alla CRIMINALIZZAZIONE DELLA SOLIDARIETÀ e di quelle poche imbarcazioni e organizzazioni che si stanno impegnando ancora oggi a salvare vite umane nel Mediterraneo.

La Guardia Costiera italiana non è autorizzata dal governo ad uscire a largo delle coste, una OMISSIONE DI SOCCORSO di cui l'Italia è imputabile per il mancato rispetto degli obblighi di ricerca e salvataggio stabiliti dalle Convenzioni internazionali e dai Regolamenti europei.

Nonostante gli ALLARMI continui non si riesce a fare altro che affidare le attività di soccorso e salvataggio a NAVI COMMERCIALI, inadatte allo scopo: un fatto gravissimo che da un lato mette a serio rischio le stesse persone da salvare e dall'altro consente vere e proprie OPERAZIONI DI RESPINGIMENTO. Come nel caso delle imbarcazioni-peschereccio anonime a disposizione del GOVERNO MALTESE, di cui certamente il GOVERNO ITALIANO non poteva non essere al corrente.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito a PALERMO,  'città dell'accoglienza', a due cose che pensavamo di non dover più vedere:

- lo SBARCO delle persone salvate in due operazioni di salvataggio dalla Alan Kurdi e dalla Aita Mari, DOPO 18 GIORNI in quarantena su una nave hotspot lontano dalla costa. Come nei peggiori momenti del passato si è rincorsa l'emergenza SENZA UN PIANO DI ACCOGLIENZA.

-  il TRATTENIMENTO PRETESTUOSO  delle navi ALAN KURDI, della ong tedesca Sea Eye, e la spagnola AITA MARI, della Proyecto Maydayterraneo, che dopo avere ricevuto ringraziamenti per le operazione di salvataggio, sono  costrette al fermo amministrativo su provvedimento della Capitaneria di porto di Palermo. Fermo dovuto a  non meglio precisate  'irregolarità'  probabilmente ispirato dai vertici politici nazionali, che significa il blocco a tempo indeterminato delle poche navi che ancora operavano nel Mediterraneo centrale per attività di ricerca e soccorso.

Fermo che continua a significare avere in mare SEMPRE MENO TESTIMONI degli effetti tragici delle politiche di abbandono e respingimento, contravvenendo ancora una volta agli obblighi di salvataggio di naufraghi imposti dalle Convenzioni internazionali e dai regolamenti europei.

DENUNCIAMO l'esplosiva situazione di LAMPEDUSA, dove persone sopravvissute alla traversata del Mediterraneo vengono lasciate in attesa sul molo anche di notte senza che nessuno sappia gestirle e accoglierle degnamente. 

CHIEDIAMO politiche e prassi operative che rispondano tempestivamente alle richieste di SOCCORSO IN MARE e provvedano alla  distribuzione sul territorio nazionale, nel rispetto di rigorosi protocolli sanitari, di tutte le persone che saranno salvate, anche al di fuori delle acque territoriali italiane.

E' INDISPENSABILE concordare con gli stati che sono titolari di zone SAR limitrofe INTERVENTI COORDINATI per il salvataggio e lo sbarco in un porto sicuro, senza lasciare perire in mare altre migliaia di innocenti e senza foraggiare le milizie che nella LIBIA IN PERENNE GUERRA, stanno dimostrando su tutti i fronti una crescente crudeltà.

CHIEDIAMO a gran voce e al più presto un PIANO DI SBARCHI nazionale e che sia riattivato il SISTEMA DI ACCOGLIENZA smantellato con i decreti su immigrazione e sicurezza dell'ex Ministro degli Interni.

CHIEDIAMO che sia garantita alle persone soccorse  la più rigorosa sicurezza sanitaria con le procedure previste per legge di screening e quarantena,  ATTUATE COMUNQUE A TERRA e che  le operazioni di soccorso siano completate nel porto sicuro più vicino.

SOSTENIAMO apertamente CHI OGGI SI IMPEGNA PER SALVARE VITE UMANE  nel Mediterraneo perché riteniamo che prestare soccorso consentendo gli sbarchi presso i nostri porti sia un dovere di umana civiltà e un adempimento dei principi del diritto internazionale e del mare. 

SOSTENIAMO un intervento legislativo per la REGOLARIZZAZIONE  di chi è presente sul territorio italiano indistintamente, non solo a favore delle “mani e braccia utili”.  Riteniamo INDIFFERIBILE una RIFORMA ORGANICA DELLA LEGISLAZIONE SULL'IMMIGRAZIONE che preveda la CANCELLAZIONE DEI 'DECRETI SICUREZZA' e immigrazione.

CHIEDIAMO al governo e a tutti i livelli istituzionali, compreso il Sindaco della città di Palermo , di fare dei passi coraggiosi, di MANTENERE LE PROMESSE DI DISCONTINUITA', di guardarsi intorno e comprendere che il virus e lo stato d'emergenza sono serviti a farci capire che QUELLA CHE VIVEVAMO NON ERA AFFATTO LA ' NORMALITA' ', ma una condizione di inumanità e sfruttamento che si deve finalmente sanare!

CHIEDIAMO  a chiunque sia sensibile a questi temi e abbia a cuore la difesa della dignità e dei diritti umani di ADERIRE ALL'APPELLO e di FARSI PORTAVOCE di queste richieste!

 

#salvarevitenonèreato - #searescueisnotacrime

#apriteiporti - #AitaMari  - #AlanKurdi

#regolarizzaretutti  #sanatoriasubito

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