Uniti x la 3a Fascia: NO DISEGUAGLIANZE! VALUTAZIONE PUNTEGGI COME 2017, SENZA MODIFICHE!

Uniti x la 3a Fascia: NO DISEGUAGLIANZE! VALUTAZIONE PUNTEGGI COME 2017, SENZA MODIFICHE!

Lanciata
3 luglio 2020
Petizione diretta a
Patrizio Bianchi (Ministro dell'Istruzione) e
Firme: 6.619Prossimo obiettivo: 7.500
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Perché questa petizione è importante

Chiediamo di rispettare i nostri diritti!

Il comitato UNITI X LA TERZA FASCIA chiede al MIUR di rivedere con attenzione la tabella punteggi, per titoli ed  esperienze. 

Il Comitato è costituito da  giovani, neolaureati, ITP, Docenti del Gruppo Uniti X la terza Fascia che ad oggi conta 5000 utenti, che devono inserirsi nella seconda fascia delle Graduatorie Provinciali dei supplenti precari, per alcuni la prima volta, in occasione dell’aggiornamento delle graduatorie previste per l’anno 2020/2021.

Sono in tanti gli insegnanti che ogni giorno scendono in campo, per dare il meglio di se stessi. Si tratta di persone prima, e di docenti poi che amano il lavoro che fanno, e che ogni volta sono screditati agli occhi di chi ci governa. 

A meno di una settimana dalla presentazione  delle domande per le graduatorie di seconda fascia, continuano a giungere numerose richieste di chiarimento circa la valutazione del servizio della II  fascia provinciale. La questione si pone per le indicazioni errate e/o contrastanti che pare stiano dando sulla valutazione del servizio: Indicazioni che non tengono conto dell'esperienza maturata in questi anni, da parte dei docenti.

I punti che chiediamo di esaminare sono i rispettivi:

1. Altre attività d'insegnamento non curriculari: INESISTENTE! Nelle scelte che le scuole compiono per ampliare l'offerta formativa (es. i PON Piano offerta formativa, PTOF, Centri di formazione per adulti, comuni, enti accreditati, Università, infanzia, primaria, progetti sportivi, artistici, ecc...), si individuano con dura selezione, i docenti esperti con particolari competenze. Gli anni d'insegnamento in questi settori, nella bozza delle graduatorie, non sono stati minimamente citati ne per sbaglio riportati, mentre altre esperienze come i dottorati, o la ricerca si, assumendo un valore ineguagliabile e creando un divario insignificante e drastico con chi ha avuto esperienze di altro genere. Per ogni assegno di ricerca, badate bene, 12 punti. Ben 12 punti. 

Nella Tabella punteggio 2017 erano riconosciute sotto la dicitura "altre attività d'insegnamento" non curricolare o, comunque, di natura prettamente didattica svolta presso:


a) le scuole di cui ai punti 1 e 2;
b)i corsi di insegnamento nel settore dell’infanzia, primario, secondario e artistico;
c) gli istituti di istruzione universitaria italiani o comunitari, riconosciuti ai fini del rilascio di titoli aventi valore legale;
d) gli istituti superiori di educazione fisica statali e pareggiati;
e) le Accademie;
f) i Conservatori;
g) i corsi presso amministrazioni statali;
h) i corsi presso enti pubblici o da questi ultimi autorizzati e controllati.”
La valutazione
per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni: punti 0,50 (fino a un massimo di punti 3 per ciascun anno scolastico);
Dunque attività di insegnamento non curricolari o comunque attività didattiche non svolte a scuola possono essere valutate nella II fascia delle graduatorie di istituto e provinciali.
(i contratti atipici, non da lavoro dipendente, stipulati nelle scuole paritarie o nei centri di formazione professionale su insegnamenti non curriculari, sono equiparati ai contratti da lavoro dipendente. Pertanto, il servizio svolto, in seguito alla sottoscrizione di tali contratti, è valutato per l’intero periodo alla stesso modo del servizio prestato con contratto da lavoro dipendente).

Non credete, che penalizza chi fino ad ora ha fatto esperienza lavorativa? Non viene minimamente considerata, ne tanto meno valorizzata l'esperienza e la formazione di questi docenti. Titoli ed esperienze esterne, che danno un valore aggiunto alla scuola, all'insegnamento, che hanno a che fare con una professionalità alta, necessaria per ricoprire una scuola di valore e qualità. Non considerare questo tipo di servizio, significherà avere gravi ripercussioni sulle attività scolastiche extracurricolari, e sugli impegni di aggiornamento. Se non si porrà rimedio, quegli insegnanti dotati di quella professionalità alta, che ogni giorno conferiscono un senso di sviluppo e valore aggiunto alla crescita degli alunni e delle persone, rimarranno fuori e non potranno competere sul piano dei titoli e delle esperienze . La scuola pubblica così rischierà di tecnologizzarci ancora di più, di svilirci e di annientare quella parte umana, e di critica per lo sviluppo del  pensiero divergente, di ognuno di noi: la conseguenza ricadrà sui cittadini del domani, ovvero gli alunni.

2. Siamo ragazzi e ragazze, giovani, padri e madri di famiglia, che amano questa professione e vogliono lavorare. Abbiamo dovuto fare enormi sacrifici e spendere tantissimi soldi per aggiornarci e formarci ai fini dell’apertura della graduatoria 2020/2021 e dopo un percorso universitario, con due lauree, 24 cfu, certificazioni di ogni genere, conseguite per la suddetta graduatoria, master... ci vediamo drasticamente ridotti i punteggi. Come può un master essere sottovalutato così: punteggio 0.50, questo significa che vale meno di una certificazione informatica? Ci chiediamo se è uno scherzo?! Nessun riconoscimento per la formazione, e per i titoli ottenuti con sudore e sacrificio.

E le certificazioni informatiche, svalutate a 0,50 cadauna? 

Cos'altro volete inventarvi? Avere due lauree, dottorati di ricerca, master, 24 cfu,
certificazioni, può bastare per avere accesso all'insegnamento scolastico oppure
dobbiamo scontarla ancora?

Ancora una volta lo Stato cerca in tutti i modi di remare contro i neolaureati e precari storici, abolendo letteralmente il valore del titolo aggiunto.  Come può un master accreditato e riconosciuto dal MIUR essere svalutato drasticamente, per giunta una settimana prima dall'apertura delle graduatorie?  

3. Ci domandiamo anche, come mai ci sia l'obbligo di dover accettare la prima supplenza che ci viene chiesta? 
Rammentiamo l'articolo 35 della costituzione italiana, che tutela i diritti dei lavoratori.

La rinuncia a una proposta contrattuale o alla sua proroga o conferma comporta, esclusivamente per gli aspiranti totalmente inoccupati al momento dell’offerta di supplenza, ovvero che non abbiano già fornito accettazione per altra supplenza, la collocazione in coda alla graduatoria di terza fascia relativa al medesimo insegnamento; la mancata risposta, nei termini previsti, ad una qualsiasi proposta di contratto per cui la comunicazione effettuata dalla scuola debba considerarsi effettivamente pervenuta al destinatario, equivale alla rinuncia esplicita.  Diversamente dalla normativa vigente, la sanzione si applica direttamente al primo rifiuto (la normativa vigente prevede invece l'applicazione della sanzione nel caso di rinuncia effettuata 2 volte nella stessa scuola). Pertanto, il primo rifiuto determinerà la collocazione in coda alla graduatoria, solo per la scuola in questione e solo per la classe di concorso\posto di insegnamento in oggetto.  La sanzione si applica solo per l'anno scolastico in corso.

Ci chiediamo se questo stato ci tutela davvero?

4. ALTRO NODO:come mai il servizio militare viene riconosciuto e il  servizio civile no? Non è altrettanta esperienza significativa, per altro sponsorizzata dallo stato a tutti gli effetti?

5. Il virus dell’arte in Italia è la sfiducia!!! L'arte non è un settore di serie B, eppure in Italia si ha questa netta impressione, nonostante il patrimonio artistico e culturale primo al mondo. Chiediamo il riconoscimento di tutti i titoli artistici, di tutto il compartimento artistico, riguardante, cinema, teatro, pittura, scultura, decorazione, scenografia, musica, danza, e via dicendo... Tra l'altro nella tabella valutazione punteggi vengono dichiarati 12 punti a chi è inserito nelle graduatorie Nazionali AFAM che non si aprono dal 2007... non vi pare strano? 

6. Altra trovata: non eravate per l'abolizione della legge 107? come mai è stata reintrodotta? L’abolizione della misura secondo cui il dirigente deve acquisire la disponibilità del docente, assunto precedentemente alla legge 107/2015, prima di assegnarlo su posto di potenziamento.

2 anni fa la senatrice Granato, dicembre 2018,  scriveva

"Per trasparenza pubblico il testo della legge 107/2015 come modificato dal disegno di legge n.763 sull'abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali. La versione finale con l’emendamento del gruppo di maggioranza sarà quella del testo a destra, quella centrale contiene il testo com'è stato presentato da me a settembre, il testo a sinistra è quello della legge 107/2015.Potete tutti leggere il testo finale coniugandolo con quanto presente nel testo unico sulla scuola, il dlgs 297/1994, art. 7, comma 2, integrato dal testo unico sul pubblico impiego, il dlgs 165/2001, art.25, tuttora in vigore, intendendo che l’assegnazione dei docenti alle classi va formulata dal dirigente scolastico in osservanza dei criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto e tenuto conto delle proposte formulate dal collegio dei docenti. È in corso di elaborazione un progetto legislativo per intervenire in modo efficace e tempestivo contro chi non rispetta la legge e abusa del suo ruolo.
Con questa riforma tutti i docenti, senza alcuna discriminazione, saranno inseriti in un’unica graduatoria d’istituto rispettando l’anzianità di servizio di ciascuno e acquisiranno la titolarità su scuola. Ciò vale sia per gli assunti dopo la legge 107/15 che per i soprannumerari che avevano perso la titolarità su scuola dal 2015 ad oggi, i quali, attualmente, sono precari triennali su ambito e fuori dalle graduatorie d’istituto, impedendo che questo destino tocchi ad altri.
Credo che l’esame autoptico del testo dissiperà ogni residuo dubbio rispetto a interpretazioni “dogmatiche” di quanti si stanno affannando, in questi giorni, a demolirne la portata danneggiando la mia immagine e quella del Movimento 5 Stelle, responsabili solo di aver restituito ai docenti la dignità dello status che il Partito Democratico aveva loro sottratto con la legge 107/15, mantenendo gli impegni assunti in campagna elettorale.
Ho troppa fiducia nell'intelligenza dei miei colleghi per pensare che si facciano fuorviare da interpretazioni di sedicenti “ipse dixit” del sindacalismo di base.

https://docs.google.com/document/d/1tAathbkeC3P3hiYajRj_kn3O2FqkF51Xn-2rzzv2dA8
Haec sunt scripta, intelligenti pauca".

Disinvestire nella scuola pubblica significa non dare speranza ai giovani, perchè si deve ammettere che la formazione umana e culturale e l'autoaffermazione sociale parte dallo stato: per cui tagliare i diritti di quanti fino ad ora sono stati significativi per la crescita culturale del nostro paese, è moralmente devastante!

IL POF si riduce così ad un documento teorico, ricco di belle parole, consapevolezza ed espressione culturale, educazione, bellezza, arte... insomma solo e semrpe belle parole! A pagarne le conseguenze i soliti ignoti; i neolaureati che vogliono approcciarsi al sistema, e naturalmente i precari! 

Non si fa impresa senza una scuola popolare e democratica, che investe nel territorio e nella valorizzazione di tutti coloro che hanno speso la loro vita nell'istruzione e formazione.

Nonostante la nostra preparazione, oggi ci ritroviamo nel limbo del precariato e della
disoccupazione grazie ad un ministro che non ci ascolta, non vuole saperne, non si mette nei panni di chi suda ogni giorno a testa alta e con trasparenza per sopravvivere.

Forte è la delusione nei confronti di chi ci rappresenta, o che dovrebbe rappresentarci. 

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