Consentire le visite di cani e gatti negli ospedali della Sardegna

Consentire le visite di cani e gatti negli ospedali della Sardegna

Lanciata
18 gennaio 2020
Petizione diretta a
Consiglio regionale della Sardegna
Firme: 5.411Prossimo obiettivo: 7.500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Salvatore Cappai

FIRMA ANCHE TU PER SOLLECITARE L'APPROVAZIONE DI UNA NORMA CHE CONSENTA ANCHE AI PAZIENTI RICOVERATI NEGLI OSPEDALI SARDI DI RICEVERE LA VISITA DEI PROPRI ANIMALI DA COMPAGNIA. 

“I dati scientifici raccolti anche in Italia negli ultimi decenni dimostrano gli effetti positivi prodotti sulla salute dal rapporto tra persone ed animali domestici. Si è parlato di una relazione in grado di stimolare l’interesse verso gli altri e di creare un’empatia che spinge anche pazienti socialmente isolati e depressi a reagire e a sentirsi utili.

I nostri amici a quattro zampe, oltretutto, offrono le loro migliori cure alle persone che più ne hanno bisogno. I maggiori benefici, infatti, si riscontrano nei bambini, negli anziani e negli ammalati.

Gli animali, grazie alla loro naturale capacità di dare e ricevere affetto, calmano l’ansia, trasmettono calore, aiutano a superare lo stress e la depressione. È stato persino dimostrato che accarezzare un animale riduce la pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.

Il contatto con gli animali aiuta poi a sostituire affetti mancanti o carenti ed è particolarmente adatto a favorire i rapporti interpersonali, offrendo spunti di conversazione, di gioia e di gioco.

Se gli animali sono dei medici così formidabili, non sarebbe opportuno consentirgli di esercitare questa loro innata professionalità anche negli ospedali?”

Oltre un anno fa ponevo questa domanda in un paragrafo del mio libro dal titolo “Noi possiamo entrare! - Storie, regole e consigli per una serena vita a sei zampe”, dedicato a tutti coloro che trascorrono le proprie giornate con uno o più animali da compagnia. Nello stesso paragrafo spiegavo come le visite degli animali da compagnia (principalmente di cani e gatti), fossero già una bella realtà in tante regioni italiane, tra cui Lombardia, Toscana e Lazio, per fare solo alcuni esempi.

Gli ospedali sono una cosa seria, dicevo. Per questo occorrono regole tali da consentire un accesso degli animali che garantisca la sicurezza e il benessere di tutti.

Per fare solo un esempio, il regolamento approvato dalla Regione Lombardia prevede che i cani, necessariamente identificati e iscritti all’anagrafe degli animali d’affezione, regionale o nazionale, debbano essere condotti nelle strutture ospedaliere con un guinzaglio della lunghezza massima di 1,5 metri e avere al seguito la museruola. Gatti e conigli, invece, devono essere alloggiati nell’apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all’ospite; se liberati, devono essere adottati accorgimenti idonei ad evitarne la fuga. I conduttori, maggiorenni e in grado di mantenere in ogni occasione il pieno controllo dell’animale, devono: munirsi di strumenti idonei alla raccolta e rimozione di eventuali deiezioni e perdite di pelo; portare al seguito documentazione sanitaria, quale il libretto sanitario oppure un certificato sanitario di buona salute e, per i cani, il certificato d’iscrizione all’anagrafe, attestante che l’animale è stato sottoposto a periodico controllo veterinario nei dodici mesi precedenti; pulire e spazzolare l’animale prima della visita; portare con sé un prodotto per la sanificazione delle mani; osservare, in generale, la massima cura affinché l’animale non sporchi o crei disturbo o danno alcuno, in particolare nel caso di animali non sterilizzati.

Le strutture sanitarie lombarde, infine, hanno facoltà di individuare reparti o zone in cui vietare l’introduzione di animali o richiedere particolari accertamenti clinico-diagnostici sugli animali stessi ai fini del loro accesso.

Se gli effetti positivi sulla salute sono pacifici, le difficoltà organizzative non possono certo costituire un freno per tutte quelle regioni che ancora non hanno assunto una determinazione in proposito. Oltretutto, la possibile e prevedibile riduzione della durata dei ricoveri potrebbe rappresentare un risparmio di spesa pubblica, non certo trascurabile.

Orbene, poiché già da tempo è stata depositata presso il Consiglio Regionale della Sardegna una mozione (la n. 61/2019 a firme CANU - GIAGONI - SAIU - ENNAS - MANCA Ignazio - MELE – PIRAS, "affinché siano adottati dei provvedimenti finalizzati ad autorizzare l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture sanitarie, ospedali e case di cura, pubbliche e private, al fine di consentire ai padroni ricoverati di poterli salutare ed interagire con loro") ho deciso, attraverso questa petizione, di avviare una campagna di sensibilizzazione che solleciti il Consiglio Regionale sardo a votare la mozione riportata o altra analoga che consenta le visite degli animali in ospedale.

Chiedo per questo anche il tuo supporto e ti ringrazio in anticipo.

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Decisori

  • Consiglio regionale della Sardegna