Siamo sulla stessa strada: rendiamola sicura

Siamo sulla stessa strada: rendiamola sicura

Lanciata
10 febbraio 2019
Petizione diretta a
Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri) e 1 altro/altra
Firme: 32.179Prossimo obiettivo: 35.000
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Perché questa petizione è importante

«Sulla strada non vince chi arriva primo, ma vinciamo se arriviamo tutti sani e salvi». Con queste parole Marco Scarponi ricorda il fratello Michele, ucciso il 22 aprile 2017 mentre si stava allenando in sella alla sua bici per l'imminente Giro d'Italia in occasione del lancio di #SiamoSullaStessaStrada.

«Come Michele mise il piede a terra sul Colle dell'Agnello per aspettare Vincenzo Nibali così noi dobbiamo ricordarci che la vittoria del gruppo vale molto di più di quella del singolo. Da quando mio fratello è morto, sulle strade d'Italia nulla è cambiato. Per me e la mia famiglia invece è cambiato tutto. Con la Fondazione Michele Scarponi, la nuova squadra di Michele, ACCPI e Marina Romoli Onlus, cerchiamo di trasformare il dolore in un germe di cambiamento per i bambini, i disabili, i pedoni, i ciclisti. Se è vero che siamo tutti sulla stessa strada, è anche vero che l'utente debole deve essere il più tutelato perché è il più fragile».

ACCPI, associazione che riunisce tutti i corridori professionisti italiani, che sulle strade svolgono la propria attività lavorativa, nel ricordo di Michele Scarponi, padre di famiglia, ciclista vincitore del Giro d'Italia 2011 e vittima della violenza stradale, vi chiede di supportare la presente campagna per la tutela della vita di tutti coloro che utilizzano la bicicletta sul territorio italiano.

Negli ultimi anni, in Italia, il numero degli incidenti che causano la morte o lesioni permanenti tra chi usa la bicicletta per spostarsi o praticare attività sportiva, è in costante aumento. Bambini, madri, padri che pedalano sulle nostre strade, lo fanno spesso in condizioni di pericolosità a causa dello scarso rispetto che l'insieme di leggi/infrastrutture/conducenti di autoveicoli ha nei loro confronti.

Le biciclette, sulle strade italiane, non vedono riconosciuto il loro diritto di circolare in sicurezza con uno spazio minimo definito che le tuteli durante i sorpassi degli autoveicoli. Gli enti proprietari delle strade disattendono una legge italiana del 1998, la nr. 366, che li obbliga, ogni qualvolta si effettui una manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare un percorso dedicato solo ai velocipedi.

Le vittime o i parenti delle vittime, non vedono riconosciuti pienamente i loro diritti legali ed etici, come aver diritto a partecipare all'eventuale processo penale a carico del conducente che ha causato l'incidente, ad un giusto indennizzo in caso di danni permanenti e invalidanti, a un sostegno psicologico che si protragga nel tempo per le persone coinvolte tra vittime, parenti e soprattutto bambini.

Per cambiare questa situazione, ACCPI con la presente raccolta firme indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Dr. Giuseppe Conte chiede di:

- Definire le sanzioni, all'interno della Legge 366 del 19/10/1998 per gli enti che non provvedono a realizzare percorsi ciclabili nel caso di strade di nuova realizzazione o manutenzioni straordinarie come previsto dall'Art. 10 della stessa;

- Definire una distanza minima di 1,5 metri, per il sorpasso dei velocipedi all'interno dell'art.148 del codice della strada,  in sostituzione del termine "distanza adeguata" citato nello stesso;

- Definire misure minime di sostegno psicologico alle vittime e ai loro parenti durante tutto il percorso post trauma; riconoscere tale percorso come patologia con i diritti economici, di lavoro e di tutela che ne conseguono; modificare il codice di procedura penale esistente assicurando ai parenti delle vittime di poter partecipare a pieno titolo al processo penale conseguente; l'adeguamento delle tabelle di indennizzo per le vittime che subiscono danni permanenti, l'istituzione di un percorso di sostegno psicologico per loro e i familiari a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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«On the road we do not win if we get first, but we win if we arrive all safe and sound». With these words Marco Scarponi at #SiamoSullaStessaStrada launch remembers his brother Michele, killed on 22 April 2017 while he was training on his bike for the upcoming Giro d'Italia.

«As Michele put his foot on the ground on the Colle dell'Agnello climb to wait for Vincenzo Nibali so we must remember that the victory of the group is worth much more than that of the individual. Since my brother died, nothing has changed on the roads of Italy. Everything yet changed for me and my family. With Michele Scarponi Foundation, the new team of Michele, ACCPI and Marina Romoli Onlus, we try to turn pain into a germ of change for children, disabled people, pedestrians and cyclists. If it is true that we are all on the same path, it is also true that the weak user must be the most protected because he is the most fragile».

ACCPI, the association that brings together all the Italian professional cyclists, in memory of Michele Scarponi, father, cyclist, 2011 Giro d'Italia winner and victim of road violence; asks you to support the present campaign to protect the lives of all those who use the bicycle on the Italian territory.


In recent years, in Italy, the number of accidents that cause death or permanent injuries among all those who use the bicycle to move or practice sport, is constantly increasing. Children, mothers, fathers who ride on our roads, often do so in dangerous conditions because of the low respect that the set of laws / infrastructures / car drivers has towards them.


Bicycles, on Italian roads, do not see their right to move safely with a minimum defined space that protects them when overtaking vehicles.
The owners of the roads disregard an Italian law dated 1998, the nr. 366, which obliges them, every time an extraordinary maintenance of the roadway is carried out, to realize a path dedicated only to the velocipedes.


Victims or relatives of victims, do not see fully recognized their legal and ethical rights, as having the right to participate in the possible criminal trial against the driver who caused the accident, to a fair compensation in case of permanent and invalidating damages, a psychological support that goes on in time for the people involved among victims, relatives and above all children.


To change this situation, ACCPI with this signature collection addressed to the President of the Council of Ministers Dr. Giuseppe Conte asks to:


- Define the sanctions, within the Law 366 of 19/10/1998 for the bodies that do not provide for cycling routes in the case of new roads or extraordinary maintenance as required by Art. 10 of the same;

- Define a minimum distance of 1.5 meters, for overtaking the velocipedes within the art. 148 of the highway code, replacing the term "adequate distance" mentioned in the same;


- Define minimum psychological support measures for victims and their relatives throughout the post trauma path; to recognize this path as a pathology with the resulting economic, labor and protection rights; modify the existing criminal procedure code by ensuring that victims' relatives can participate fully in the resulting criminal proceedings; the adjustment of compensation tables for victims who suffer permanent damage, the establishment of a psychological support path and their family members dependent on the National Health Service.

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