CHIEDIAMO AL GOVERNO UN RILANCIO REALE E SOSTENIBILE DI ALITALIA

CHIEDIAMO AL GOVERNO UN RILANCIO REALE E SOSTENIBILE DI ALITALIA

Lanciata
26 marzo 2020
Petizione diretta a
Daniele Franco (Ministro dell'Economia e delle Finanze) e
Firme: 543Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Comitato Spontaneo Lavoratori Alitalia

Al

Presidente del Consiglio dei Ministri - Giuseppe Conte
presidente@pec.governo.it

Ministro dello sviluppo economico - Stefano Patuanelli
segreteria.ministro@mise.gov.it

Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti - Paola De Micheli
segreteria.ministro@mit.gov.it

Ministro dell'Economia e delle Finanze - Roberto Gualtieri
segreteria.ministro@mef.gov.it

OGGETTO: CHIEDIAMO AL GOVERNO UN RILANCIO REALE E SOSTENIBILE DI ALITALIA

Il NOSTRO GOVERNO dovrebbe approfittare della attuale situazione di crisi nazionale ed internazionale e RIFORMARE il comparto del trasporto aereo italiano che ha causato ingenti danni alla nostra Compagnia di bandiera e al Paese intero.

Il tema Alitalia va affrontato mettendo da parte definitivamente la parola “spezzatino”: ora è prioritario studiare un vero e proprio piano industriale che coinvolga tutto il sistema di trasporto nazionale.

Serve un piano industriale a livello interno ed europeo per la ripresa del paese, che sia profittevole per il settore del trasporto aereo come parte di un sistema intermodale di mobilità.

Alitalia e il trasporto intermodale vanno pensati come un unico sistema di promozione territoriale e del “Made in Italy”, come un motore solido e robusto per lo sviluppo del paese.

Obiettivo primario è ristabilire si un regime reale di LIBERA CONCORRENZA ma con CONDIZIONI PARITARIE.

Di seguito le proposte del "Comitato Spontaneo Lavoratori Alitalia":

  • BLOCCARE gli illegittimi finanziamenti alle low-cost da parte di aeroporti, comuni, regioni (questo è finanziamento pubblico ad aziende private che nella maggior parte dei casi sono anche straniere). Non dimentichiamoci che nelle compagini azionarie di molti aeroporti minori italiani sono presenti gli Enti locali, che vivono grazie alle tasse di tutti noi contribuenti italiani;
  • RISTABILIRE LA LEGALITÀ in tema di trattamento contrattuale, contributivo e retributivo nel comparto del trasporto aereo gestito dalle low-cost (basta con i contratti offshore per i dipendenti con base stabile in Italia); 
  • IMPORRE quindi alle suddette low-cost (con base in Italia) il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali presso l’Agenzia delle Entrate e presso l’INPS. Questo permetterebbe anche ai dipendenti delle low cost di godere degli istituti degli ammortizzatori sociali (CIGS, NASPI etc.);
  • PARTECIPARE al capitale di ALITALIA con maggioranza assoluta per rendere attuabile la gestione della Società come reale "Asset" strategico di Servizio Pubblico;
  • PROTEGGERE in questa fase di massima crisi del trasporto aereo il perimetro occupazionale di Alitalia, gestendo la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria esclusivamente in modalità a rotazione, non permettendo a NESSUNO di utilizzare il momento come ghiotta occasione per ridimensionare la Compagnia. La macelleria sociale perpetuata nel 2008 e nel 2014 è servita soltanto a rendere Alitalia più piccola, più debole, con una massa critica al limite dell’autosostentamento, ma conservando in tutto e per tutto gli annosi problemi di profittabilità dovuti sostanzialmente a costi di leasing e di carburante fuori mercato (quindi… il problema non era il costo del lavoro!);
  • COGLIERE i primi anche se deboli segnali di ripresa del Settore per far ripartire Alitalia con piani di espansione flotta e sviluppo del network e quindi con il ripristino della piena occupazione
  • CONTROLLARE LA GESTIONE della compagnia, oltre ad una partecipazione azionaria diretta o indiretta, con funzione di sorveglianza per evitare che quanto successo per le gestioni passate, non si verifichi nuovamente, puntando alla trasparenza e alla parsimonia nell’uso delle risorse economiche e finanziarie;
  • PREPARARE UN PIANO INDUSTRIALE di concerto con i sindacati che dovrebbe puntare decisamente sulle rotte di lungo raggio, che preveda investimenti in flotta, ossia l’esatto contrario di quanto è stato fatto nel corso degli ultimi anni, alla disperata ricerca di una cura dimagrante per rendere la società più snella e appetibile all’ennesimo compratore straniero;
  • ELIMINARE LE ROTTE INUTILI, sfruttando invece l’alta velocità con il treno. La nazionalizzazione potrebbe partire con il piede giusto se pensata in questo modo. Questo è il momento di pensare ad una “Newco” insieme a Trenitalia e possibilmente Anas, quindi aereo-treno-gomma.

Chiediamo ai membri del nostro Governo in copia di accettare queste proposte per un rilancio reale e sostenibile della nostra compagnia di bandiera per il bene di tutto il paese. 
È il momento di approfittarne, ORA O MAI PIÙ.

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