Dissenso all'occupazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli

Dissenso all'occupazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli

Lanciata
27 marzo 2021
Petizione diretta a
Dario Franceschini (Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e 5 altri/altre
Vittoria
Questa petizione ha creato un cambiamento con 831 sostenitori!

Perché questa petizione è importante

Diamo vita a questa petizione online con la speranza di dar peso ad una voce fino ad ora rimasta silenziosa, ignorata sistematicamente da ogni narrazione mediatica

Il giorno 23 febbraio 2021, un gruppo di attivist_ e student_ di varie istituzioni, riunitosi sotto il nome di “Collettivo Studentesco Abana”, senza consultare il resto del corpo studentesco impropriamente rappresentat_, ha occupato l'Accademia di Belle Arti di Napoli, approfittando della riapertura dei locali organizzata per le visite mediche obbligatorie previste per gli/le student_ di restauro. La ripresa dei corsi laboratoriali di Restauro, era la prima sperimentazione del graduale rientro nella struttura, riprendendo tutte quelle attività rese impossibili dalla, seppur necessaria, didattica a distanza.
Abbiamo atteso volutamente prima di rilasciare un comunicato stampa a nome del corpo studentesco, ma adesso come Consulta Studenti dell’Accademia, accogliamo la richiesta partita proprio da un gruppo di student_.

Inizialmente, quando abbiamo appreso della formazione di un “collettivo studentesco” non vedevamo l’ora di poter collaborare insieme per portare avanti gli ideali condivisi. Siamo favorevoli a determinate proposte da loro avanzate ma dissentiamo e prendiamo le distanze dalle modalità con le quali sono state presentate.
Gli/le occupanti rivendicano il diritto allo studio ma lo fanno paradossalmente compromettendolo. Per evitare lo svilimento ulteriore di alcuni argomenti a noi cari da anni, vorremmo portare all'attenzione delle istituzioni destinatarie di questo nostro comunicato, le problematiche create da questa protesta, dannose principalmente per noi student_.

A seguito dell’occupazione è stata indetta una nostra assemblea pubblica online, alla quale hanno partecipato 50 persone fra student_, occupanti e Consulta Studenti, nella quale è emerso che, tra le varie controversie, l’appoggio e la co-partecipazione della maggioranza del corpo studentesco non era mai stato presente fin dall’inizio.

Due giorni dopo, il 5 marzo, si è tenuta una riunione online del tavolo di confronto fra Direzione, Vicedirezione, membri del Consiglio Accademico, Consulta Studenti e occupanti dalla quale è emersa ampia disponibilità da parte dell’Istituzione alle richieste degli/delle occupanti per quanto attiene ad un rientro in sede, peraltro già organizzato sulla base delle norme anti-covid che si sarebbe potuto attuare secondo i DPCM e le ordinanze regionali in essere.

Una delle richieste era quella di aprire un’aula autogestita nell’immediato, cosa che avrebbe determinato una riduzione del contingente di student_ in presenza per le attività didattiche. La proposta, accettata dai vertici dell’Istituzione solo nel caso di partecipazione esclusiva degli/delle student_ dell’Accademia, doveva essere comunicata e, in ogni caso, accettata almeno da una larga parte del corpo studentesco anche in ragione di una eventuale riduzione degli spazi per la didattica.

Nella stessa giornata, dunque, abbiamo avviato un sondaggio per comprendere l’opinione degli/delle student_ riguardo questa occupazione.
A distanza di 10 giorni dall’inizio di questa occupazione illegittima, il risultato del sondaggio è stato che su 548 partecipanti l’87% ha espresso la volontà di porre fine immediatamente all’occupazione. Sentita la voce degli/delle student_ abbiamo auspicato che gli/le occupanti ne prendessero atto liberando gli spazi.

L’occupazione, prima limitata al solo cortile interno, si è poi spinta indisturbata ai piani superiori, con l’effrazione dello spazio non agibile del Teatro Niccolini, pertanto, è nostro dovere chiarire che tutte queste azioni illegittime non sono rappresentative del corpo studentesco e che quest’ultimo prende le distanze da azioni che, in un crescendo, stanno già sfociando in atti illeciti al limite della violenza.

Si è parlato, da parte degli/delle occupanti, di immobilismo da più di un anno, eppure i corsi, in modalità online, si sono tenuti, attivando velocemente le piattaforme necessarie, così come le sessioni di esami e di tesi. L’Accademia non si è mai fermata. Certo, da quando è sopraggiunta la pandemia, è diventata monca della sua principale funzione laboratoriale, il disagio di tutt_ è evidente e gravoso, ma purtroppo questo è un problema comune a tutte le Istituzioni artistiche del mondo in questo momento storico. C’è da dire anche che, a seguito del D.M. del 13 gennaio 2021, vedevamo uno spiraglio di possibilità e, in data 11 febbraio, era stato già anticipato il rientro in sede per i laboratori, con tutte le restrizioni che le norme anti-covid avrebbero imposto, con un comunicato su sito (http://www.abana.it/it/news/2021/2/11/chiarimenti-sulla-possibilita-di-rientro-in-sicurezza-durante-il-secondo-semestre/

Di seguito verranno elencati alcuni dei punti più discussi in queste ultime settimane :

1. Rientro in sede per la scuola di Restauro e del dipartimento di Arti Visive

In questo particolare contesto la scuola di Restauro risulta, al momento, essere la più danneggiata, poiché, per poter sostenere gli esami di fine anno e l’esame abilitante alla professione, necessita assolutamente del rientro in presenza in vista del piano di studi che prevede l’80% delle ore totali da eseguirsi obbligatoriamente in ore laboratoriali su beni culturali vincolati e con la necessaria supervisione del docente garante dell’opera.
La ripresa era già avvenuta per i corsi di laboratorio dell’a.a. 2019/2020, regolamentata da un protocollo di sicurezza ad hoc stabilito dal comitato COVID-19 e dal DM89 del 7 agosto 2020.
A febbraio di quest’anno, agli/alle student_ di Restauro, non appena le ordinanze regionali l’hanno permesso, è stata data la possibilità a tutt_ (corsisti, tesisti e docenti) di ritornare a lavorare sulle opere.
Purtroppo, dopo pochi giorni dalla ripresa, sono stat_ bloccat_ e danneggiat_, questa volta non dall’emergenza pandemica, ma dall’occupazione ancora in atto che non ha dato loro la possibilità di poter lavorare, sottraendo loro ore di lavoro necessarie per poter lavorare in giorni preziosi per poter ultimare il lavoro e laurearsi nei tempi prestabiliti.
Occupando ad oltranza, si sta inoltre ostacolando i lavori per il piano di rientro NECESSARIA, non solo per la Scuola di Restauro, ma anche per tutti i laboratori di Arti Visive ed altri che necessitano di essere frequentati in presenza, seppur contingentati, per usufruire di attrezzature specifiche.

2. Problematiche legate alle norme sanitarie e alle mansioni amministrative.

Le norme sanitarie del Protocollo Covid sono state approvate il 21/12/20 (http://www.abana.it/it/segreteria/2020/12/22/procedura-in-caso-di-covid-19/

Tale protocollo prevede l’uso del cortile/giardino come luogo di transito, per tale motivo deve essere lasciato libero per permettere il passaggio, cosa che non sta avvenendo essendo l’Accademia occupata. Questo, in aggiunta a tutte le altre norme violate, la rende, tutt’oggi una struttura non a norma, con il conseguente divieto d’accesso a tutto il personale accademico.

Nonostante gli/le occupanti si dichiarino disponibili ad aprire al personale amministrativo della segreteria, questo è totalmente incompatibile con le norme anti-covid.
Le difficoltà maggiori, riscontrate proprio dal personale, riguardano l'impossibilità di accedere a documentazioni e strumenti (come, per esempio, timbri ufficiali) necessari per adempiere totalmente alle mansioni d’ufficio, dall'inviare raccomandate al fornire agli/alle student_ documentazioni indispensabili per accedere a concorsi pubblici e privati, sebbene sembri essere anacronistico che oggigiorno sia imprescindibile l'uso di materiale cartaceo.
Le difficoltà maggiori, ricadono dunque ancora sull’intero corpo studentesco che ha necessità di usufruire di servizi interni.

3. Rischio del patrimonio culturale e artistico.

L’Accademia è un Bene Culturale vincolato, un vero e proprio museo al cui interno vi sono la Galleria, la Gipsoteca, la Sala Palizzi, un Archivio e una Biblioteca che custodiscono opere di grandissimo valore. Gli/le occupanti potrebbero non essere consapevol_ del valore delle opere contenute al loro interno, vista anche la recente effrazione del Teatro Niccolini e l’utilizzo delle pareti al terzo piano come supporto pittorico nel contesto di una performance, pur condividendo e sostenendo pienamente il significato simbolico.
Ci rendiamo conto, come è stato sottolineato anche dagli/dalle occupanti, che le mura dell’Accademia subiscono già da tempo immemore un utilizzo improprio ma, anche in questo caso, se si fossero indagat_ a tempo debito i/le responsabili o se ci fosse stata una denuncia sarebbero stat_ di certo giudicat_ colpevoli per aver imbrattato un bene culturale comune.
Inoltre alcuni spazi non sono agibili in questo momento e pertanto la loro fruizione comporterebbe dei rischi per gli/le occupanti.

Dopo aver esplicitato le nostre ragioni, rinnoviamo la richiesta diretta principalmente
agli/alle occupanti dell’Accademia di abbandonare pacificamente l’edificio, così da poter garantire la sicurezza sanitaria e la parizale ripresa della didattica in presenza.
L’Accademia di Belle Arti di Napoli non è questo, l’atto creativo è per natura quella funzione che ci permette di trovare delle soluzioni in momenti critici, che ci permette di re-inventare e ri-pensare le funzioni della stessa, un movimento studentesco che non dà ascolto al corpo studentesco, che non ha dimostrato interesse in un coinvolgimento dello stesso e le cui azioni danneggiano quasi esclusivamente gli/le student_ non li rappresenta in alcun modo.
Sollecitiamo le istituzioni affinché non voltino lo sguardo altrove mentre noi student_ in un periodo già difficoltoso affrontiamo l’ennesimo percorso ad ostacoli per poter riprendere dignitosamente la nostra formazione accademica.

Il 25/03/21
La Consulta Studenti

 

 

Vittoria

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