LIBERTA’ E TUTELA PER GLI OPERATORI E OPERATRICI SANITARI PUBBLICI E PRIVATI

LIBERTA’ E TUTELA PER GLI OPERATORI E OPERATRICI SANITARI PUBBLICI E PRIVATI

Lanciata
1 aprile 2021
Petizione diretta a
Presidente del Consiglio Draghi. e
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Perché questa petizione è importante

Ill.mi sig. Presidente del Consiglio e sig. Ministro,

siamo operatori sanitari, infermieri, OSS, medici che, in questi mesi, hanno affrontato l’emergenza Covid, lavorando e rischiando negli ospedali, nelle Case di Riposo e nei vari servizi sanitari. Circa 100.000 operatori sanitari si sono contagiati, (fonte: Istituto Superiore di Sanità), e vi è anche chi, purtroppo, è deceduto. Abbiamo vissuto in prima persona la sofferenza e morte delle persone a cui prestavamo assistenza, a volte offrendoci volontari anche per le situazioni più dure e problematiche. Senza di noi, in questo anno non ci sarebbe stata difesa contro il virus.

Nessuno ci può accusare di irresponsabilità, sarebbe inaccettabile.

Da gennaio, molti dirigenti delle aziende pubbliche e private hanno fatto pressioni per il vaccino, talvolta con modi prepotenti, anche illegali, violando la privacy ecc. Paradossalmente non di rado erano gli stessi che durante la prima e la seconda ondata si erano comportati in modo irresponsabile mettendo a rischio contagio personale e pazienti. Lo dicono le inchieste della magistratura.

Sappiamo bene che in 150 anni, le vaccinazioni di massa sono servite per sconfiggere pandemie antiche che facevano milioni di vittime come il vaiolo o la tubercolosi.

I nostri dubbi non riguardano l’efficacia dei vaccini in generale, ma l’efficacia e la sicurezza dei vaccini per il Covid-19 che vengono proposti in modo indiscriminato, anche a chi è già stato contagiato dal virus, senza alcun controllo sierologico, senza diritto di scelta sul farmaco da usare, senza considerare che un vaccinato può ancora essere veicolo di contagio, magari asintomatico o pauci-sintomatico. L'unica cosa certa è che si tratta di medicinali ai quali è stata data un'autorizzazione subordinata a condizioni che necessitano di monitoraggio addizionale, la cui reale efficacia e sicurezza potranno essere verificate solo a posteriori. E’ anche noto che le informazioni date alla cittadinanza, sono state troppo vaghe e contraddittorie, si pensi alla vicenda Astra Zeneca su limiti di età per la somministrazione, pericolosità del farmaco, affidabilità nelle consegne da parte dell’impresa produttrice. Possiamo davvero fidarci?  Inoltre l’immunizzazione dura pochi mesi, poi bisogna ricominciare daccapo. E’ evidente che si tratta di una spesa enorme per gli stati e di un guadagno enorme per le multinazionali del farmaco.

La nostra impressione è che finché la salute e i farmaci saranno oggetto di enormi guadagni privati, ogni cittadino potrà legittimamente nutrire il dubbio che  qualcuno stia speculando sulla sua salute.

Per questo pensiamo che un governo che abbia veramente a cuore i propri cittadini dovrebbe mettere sotto controllo pubblico le aziende del settore sanitario e farmaceutico. Questo ci farebbe sentire molto più sicuri e permetterebbe anche maggiore equità, per il bene di tutti, anche dei paesi poveri.

Riteniamo che un decreto che imponga l'obbligo vaccinale contro il Covid 19 agli operatori sanitari cancellerebbe il diritto all'autodeterminazione previsto non solo dall'art.32 della nostra Costituzione ma che trova ulteriore conferma e specificazione nell'art.33 della legge 833 del 1978. Diritto che, considerata la dubbia efficacia dei vaccini oggi disponibili e l'assenza di dati certi inerenti la sicurezza nel breve, nel medio e lungo termine, andrebbe garantito a maggior ragione.

L'obbligo ci toglierebbe qualsiasi possibilità di scelta libera e consapevole, pena il cambiamento di mansioni, la sospensione dal servizio o nell'ipotesi peggiore il licenziamento.

Si tratterebbe di un ricatto, non del “consenso libero e informato”, previsto dall’art. 5 della Convenzione di Oviedo, ratificata dall’ordinamento giuridico italiano con la legge n.145 del 28 marzo 2001, e che ha quindi rango costituzionale.

Vi poniamo inoltre un problema: cosa succederà alle persone che non possono vaccinarsi? E alle persone alle persone che hanno già contratto il virus? E a chi proprio non se la sente?

Molti operatori e operatrici sanitari non si vaccinano per condizioni di salute, per gravidanza, o altri motivi simili. Devono essere discriminati e penalizzati per questo? Sarebbe gravissimo.

Nel decreto promulgato, si dispone la sospensione dal servizio di quel personale che, non essendo vaccinato, non possa essere utilizzato in mansioni a contatto con degenti e assistiti. Chiediamo che nessuno venga sospeso. I molti limiti del nostro sistema sanitario, evidenziati dalla pandemia, richiedono infatti molto più personale, anche impiegato in compiti amministrativi e organizzativi, lontano dal pubblico. Chiediamo quindi al Governo che chi si trovi in questa condizione, per scelta o per necessità, abbia la certezza della ricollocazione e comunque la garanzia del reddito necessario al mantenimento della famiglia.

Vi chiediamo perciò Signor Ministro e Signor Presidente del Consiglio, di modificare il decreto:

a) di evitare provvedimenti che impongano coattivamente la vaccinazione;

b) di garantire l'occupazione e il reddito del personale in servizio nel settore sanitario, indipendentemente dalle sue scelte di cura;

c) di riportare gli assegni di CIG e di FIS all'80% reale e netto della retribuzione, erogato in tempi certi e anticipato dalle aziende.

Vorremmo fare presente che nel settore privato molti hanno vissuto e vivono il problema della CIG (o del Fondo di Integrazione Salariale) che avrebbero dovuto garantire l’80% del salario, invece copre solo il 40%! In tantissimi servizi sanitari privati, a cominciare dalle RSA questo sta diventando drammatico. Come si fa a mantenere una famiglia in questo modo?

Se è possibile decretare d’urgenza sul vaccino, crediamo si debba avere la stessa urgenza nella tutela del personale.

Vogliamo infine evidenziare che tra i firmatari della presente, c’è anche chi, pur essendosi sottoposto volontariamente alla vaccinazione, condivide quanto suesposto.

Siamo certi della Vostra comprensione.

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