APPELLO DI NAVIGANTI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER IL SOCCORSO IN MARE

APPELLO DI NAVIGANTI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER IL SOCCORSO IN MARE

Lanciata
2 marzo 2023
Firme: 342Prossimo obiettivo: 500
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3 marzo 2023

Egregio Presidente della Repubblica Italiana,

Signor Sergio Mattarella,
 
nel giorno del 3 marzo 2023  in cui Lei confortava Crotone e l’Italia con la silenziosa dignità  dello Stato, noi, gente di mare, stilavamo questo appello per chiederLe di difendere l’onore marinaro e l’onore civile dell'Italia, ferito, a nostro avviso, da azioni, omissioni e specialmente da parole inappropriate.
 
Ci riferiamo a quanto fatto e detto ai massimi livelli in relazione al viaggio del  veliero Summer love - detto da alcuni "barcone".  Dopo una navigazione presunta di 600 miglia e quattro giorni da Cesme, in Turchia, al mare crotonese, il Summer Love, pur sotto osservazione dal 25 febbraio, faceva naufragio il 26 febbraio nei pressi della frazione di Steccato di Cutro (Crotone), senza che le agguerrite e  sempre pronte istanze italiane di salvataggio ricevessero l'ordine o il permesso di intervenire. Solo pochi dei presunti circa 180 imbarcati sono sopravvissuti. Che figura fa di fronte al mondo, Signor Presidente, la gente di mare italiana? 

Fra anni o decenni la magistratura dirà la sua parola. I media del mondo, però, la loro parola la hanno già detta e ciò che leggiamo non fa onore a chi ha diretto le operazioni. E' per questo che l'erosione della reputazione marinara dell’Italia va contrastata proprio adesso con provvedimenti concreti che siano anche segnale all'opinione del mondo. 

Signor Presidente,
Le chiediamo  di esercitare entrambe - la sua influenza morale e le sue prerogative istituzionali - per far riflettere il paese sulla opportunità delle seguenti iniziative degli attori appropriati, nelle sedi opportune:
 
1) MODIFICA
della “Legge flussi migratori” da Lei promulgata  ieri sulla Gazzetta Ufficiale N. 52, 2.3.2023, detta impropriamente “decreto anti-ONG" (Organizzazioni Non Governative). L'attuale testo di questa vera e propria "Legge del disonore marinaro" entrata in vigore oggi non leda la reputazione dell'Italia solo un giorno di più. 

2) DUE INDAGINI,
una della magistratura e una del Parlamento, sulle eventuali responsabilità per “il reato di strage colposa” così come fu autorevolmente propugnata poche ore dopo il naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia.
 
3) RIPARAZIONE
nei media internazionali – per quanto possibile - di espressioni inappropriate che hanno portato danno alla reputazione della marineria italiana.
 

I fatti che ci angustiano
I governanti hanno deciso di inviare verso il Summer love nel forte maltempo imbarcazioni anti-crimine, invece di imbarcazioni anti-naufragio.

Perché? Si chiede la gente di mare in Italia e nel mondo.

Racconta il pescatore Vincenzo, in un video che ha commosso e indignato:

"Quando siamo arrivati lì, abbiamo acceso la luce dei telefonini e abbiamo visto: gente che urlava, dei corpi sulla spiaggia e noi cercavamo di prendere più persone sulla battigia senno il mare se li riportava di nuovo indietro. E noi cercavamo di portare più persone sulla sabbia, sulla terraferma, però ci scappavano perché c'era la risacca" 

 

Erano accesi, nel frattempo, i proiettori luminosi e i motori del soccorso specializzato?
Eppure, la Guardia costiera dice che era pronta per soccorrere, così come "sempre ha salvato, sempre salva, e sempre salverà" anche in condizioni estreme. Le sue donne e i suoi uomini sono il nostro orgoglio. I media riferiscono, per esempio:

"Comandante della Guardia costiera Aloi: C'erano le condizioni per salvarli

"Ammiraglio Alessandro: salvare le vite nostro vanto poi la politica ha fermato tutto".

Le parole che ci angustiano
Chi sarebbero i colpevoli? Le naufraghe i naufraghi stessi, secondo la voce del governo: tutti i naufraghi, per il fatto stesso di essere partiti; e ancor più alcuni dei naufraghi perchè essi avrebbero gestito il viaggio per disperazione, per costrizione o per lucro.  

La colpa dei morti è stata data ai morti. Anche questo, purtroppo, riferiscono i media internazionali. Il rigore della legge è stato applicato immediatamente solo contro alcuni naufraghi, tra i quali un minorenne.  Eppure, qualcuno tra gli arrestati o indagati si dice più vittima che colpevole. Chiediamo: forse anche qualche non-naufrago è stato immediatamente indagato per “il reato di strage colposa” o per altri reati?

I media del mondo hanno riferito le parole di un ministro italiano:

Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso.

La stampa internazionale riferisce che ministri italiani hanno chiamato le navi di soccorso umanitario in Mediterraneo  “taxi di carne umana” ("human flesh taxi", "taxi de chair humaine", "Menschenfleish”) e “navi pirata”. I media internazionali riferiscono anche che governanti italiani reclamarono che una nave umanitaria carica di naufraghe e naufraghi fosse “a norma di diritto internazionale sequestrata, l’equipaggio arrestato, gli immigrati clandestini  rimpatriati immediatamente e la nave affondata, come accade per le navi che non rispettano il diritto internazionale”.
 
Il neologismo “carico residuale”,  usato da un ministro per indicare naufraghi sgraditi è già nella storia della lingua italiana (Treccani ) e mette radici nella memoria delle persone, dei dizionari e dei server del mondo. Occorre emendare subito queste parole. Perché, diversamente dai tribunali, le lingue del mondo non prevedono giudizi in appello.
 
Con le “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori” (D.L. 1/2023, 2.1.2023) il governo ha costretto negli ultimi mesi centinaia di bambini, donne e uomini, salvati e accalcati sulle navi umanitarie, alcuni stremati o malati, a molti giorni di navigazione verso porti inutilmente lontani, anche nel maltempo - come riferisce la stampa internazionale.
 
Signor Presidente,
Le consegniamo la nostra ferita e la nostra indignazione. La ben fondata reputazione di “Italiani brava gente” e di  “Popolo di santi, poeti e navigatori” è lesa. E noi con lei.  Per questo diciamo forte: 

L’onore leso ora è quello dei governanti, non quello dei naviganti.
 
Perché avete salvato dei nemici?” chiese nel 1940 l’ammiraglio Dönitz al Comandante Salvatore Todaro, che aveva raccolto nel suo angusto sommergibile i ventisei naufraghi della nave che aveva affondato. 

Perché noi Italiani abbiamo sulle spalle duemila anni di civiltà”, rispose Todaro. 

In guerra, la marineria italiana trattò i nemici come esseri umani.
In pace, il governo italiano non tratti gli esseri umani come nemici.
 
La ringraziamo per la Sua attenzione, e La salutiamo con stima e affetto -

3 marzo 2023 
Promotori naviganti: Marco Francesco Morosini, Micaela Malingri, Francesco Della Porta, Monica Colnaghi, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Yula Sambuy, Ugo Paolillo, Manuela Driussi, Aimaro Malingri,  Grazia Zanin, Antonio Solero, Valentina Pigmei, Claudio Stampi, Fabio Oliosi, Diego Maniacco.

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