Battiamoci per lo sport, riapriamo palestre e piscine, cancelliamo l'ultimo DPCM.

Battiamoci per lo sport, riapriamo palestre e piscine, cancelliamo l'ultimo DPCM.

Lanciata
26 ottobre 2020
Petizione diretta a
Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri) e
Firme: 642Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Daniele Moraglia

Il 18 ottobre, il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, mette pressione a palestre, piscine e mondo dello sport in generale perché il CTS ha vivamente consigliato di chiuderle. Dichiara che, siccome le notizie che arrivano riguardo al rispetto dei protocolli di prevenzione da parte delle strutture sportive sono contrastanti, le stesse hanno una settimana di tempo per adeguarsi, altrimenti la chiusura sarà inevitabile.

Il 19 ottobre, il ministro dello sport Spadafora, scrive in un suo post su facebook: "Palestre, piscine e centri sportivi restano aperti!" raccontandoci quanto si sia battuto per questo. Il 21 ottobre rilascia un'intervista pubblicata su Il Mattino, nella quale i passaggi più importanti sono: “non ci sono evidenze scientifiche su focolai nati da palestre e piscine, ritengo più rischioso mangiare al ristorante in sei, senza mascherine, piuttosto che allenarsi in una sala pesi” e “dai controlli dei NAS emerge un rispetto rigoroso ovunque”.

Lo stesso ministro, il 23 ottobre, emana un nuovo Protocollo attuativo delle “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere”. Infine, il 25 ottobre chiude tutto, comunicando al mondo dello sport, quello che dovrebbe rappresentare, che lui ha fatto tutto il possibile per far sì che ciò non accadesse, scrivendo sulla sua pagina facebook che a breve approveranno un decreto per sostenere con misure straordinarie il mondo dello sport che con la seconda chiusura rischia di non riaprire più.

Quindi, perché chiuse le piscine e le palestre e nuovamente fortemente limitato tutto lo sport?

Sinceramente non lo capisco!

Tutti gli studi scientifici che ho avuto modo di leggere negli ultimi mesi concordano sul fatto che il COVID-19 trova terreno fertile su persone con patologie, in sovrappeso e inattive. È stato segnalato che il virus ha maggiore difficoltà a replicarsi in un soggetto attivo, sano e con un sistema immunitario efficiente. Queste condizioni si manifestano con uno stile di vita corretto ovvero: attività fisica quotidiana e corretta alimentazione.

A questo, aggiungiamo che i meno colpiti dal virus sono coloro tra i 4 e i 14 anni. Tutto, sempre, da studi scientifici avvallati dalla comunità scientifica e pubblicati su riviste scientifiche.

Quindi, premesso quanto sopra, come è possibile chiudere palestre, piscine e limitare pesantemente lo sport?

Le strutture e le società sportive si sono adeguate da maggio alle norme per la prevenzione del COVID-19; dopo essere state chiuse dai 2 ai 3 mesi, hanno visto l'utenza diminuire per il terrorismo psicologico fatto dai media italiani.

Questa seconda chiusura di almeno 1 mese (e sottolineo almeno) non è sostenibile per il comparto che, direttamente e con l’indotto, genera il 4% del PIL italiano coinvolgendo oltre 14 mln di persone.

Il CONI, sinora, è rimasto indifferente a questa crisi, non prendendo in alcun modo posizione sulle decisioni del governo. Il suo presidente non è mai intervenuto a sostegno delle innumerevoli realtà coinvolte che dovrebbe rappresentare.

Lo sport è tutt’altro che sacrificabile. Il CONI e la politica dovrebbero difenderlo, anziché stare in silenzio (nel caso del CONI), imporre stop o dare ultimatum (nel caso del governo).

Impegnandoci, come fatto sinora, a rispettare tutti i protocolli di prevenzione, chiediamo la riapertura immediata di palestre e piscine, oltre al decadimento di tutte le limitazioni per lo sport.

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