IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE ... La Città ritorna alle persone!

IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE ... La Città ritorna alle persone!

Lanciata
1 marzo 2019
Petizione diretta a
Roberto Dipiazza (Sindaco di Trieste Comune di Trieste) e
Firme: 1.219Prossimo obiettivo: 1.500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da TRIESTE IN BICI

La petizione “ IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE ... La Città ritorna alle persone! “ diretta al sindaco Roberto Dipiazza è l’ipotesi di una Città e di una mobilità sostenibile a basse emissioni con un progetto creato in quasi 4 anni da evolversi gradualmente nel tempo e con la partecipazione di tante persone.

Affinché si possa comprendere quello che vorremmo fare è necessario che non ci si fermi al titolo di uno degli aggiornamenti, ad esempio, quello relativo alla cabinovia che da tanti è stata definita inutile! 

La nostra idea e fiducia totale è riposta in quei troppo pochi che operano negli uffici comunali della mobilità con i qual

La cabinovia è utile se l'amministrazione prenderà in considerazione il nostro progetto “Trieste mobilità 2040” e le modifiche e le richieste da noi indicate, comprese quelle relative al prolungamento suo e della tramvia di Opicina lungo la 202 sino a MonteGrisa. 

Senza la cabinovia e le modifiche indicate non si creeranno le basi di una seria mobilità sostenibile.

Non sarà possibile ricoverare fuori Città i pullman, le autovetture e i camper turistici e dei non residenti nei parcheggi dei nodi di scambio intermodale a pagamento e in quelli gratuiti nelle cinture periferiche di mobilità, destinati ai mezzi dei pendolari che, dopo averli istituiti entro il 2030, libereranno in Città più di 5000 posti auto per i residenti.

Se ci sarà una classe politica delle persone più intelligenti, nella seconda fase(quindi entro il 2040) sarà possibile eliminare nell’ambito urbano le soste su suolo pubblico delle autovetture private, come previsto dal nostro progetto in bozza

TRIESTE MOBILITA' 2040 (cfr. aggiornamenti) #Triestemobilità2040 .

Sembra una follia pensata e presentata da concittadini che amano Trieste, ma lo sembrano tutte le innovazioni finchè qualcuno non le mette in pratica… Servono le firme di tutti quelli che vogliono crederci, non per dare soddisfazione a questa politica, bensì per darla ai concittadini che credono in una Città europea più smart e sostenibile. 

Per una TRIESTE SOSTENIBILE chiediamo che il centro città venga gradualmente chiuso alle auto private, rendendo più scorrevole il traffico per i derogati e gli autorizzati e tanto meno inquinamento. Inoltre, per una maggiore sicurezza di tutti gli utenti della strada, in primis l'utenza vulnerabile(bambini, anziani, diversamente abili, conducenti di velocipedi e parificati), proponiamo una mobilità nuova sostenibile, che oltre alla sicurezza e alla salute dei cittadini, darà un ritorno e un meritato successo alle imprese locali piene di gente.

Le nostre richieste:

1) IL CENTRO DI TRIESTE #CARFREE (chiusura graduale alle auto private);

2) FORTE SVILUPPO DELLA MOBILITA PUBBLICA MULTIMODALE metrotramvie, bus, minibus, taxi elettrici o a idrogeno, sistemi di risalita e ettometrici(funicolari, ascensori, tapis roulant) con più spazi riservati al TPL (Trasporto Pubblico Locale) per un servizio più rapido, più efficiente, più efficace,  non esoso, e perchè no, GRATUITO su strade libere dal traffico e chiuse gradualmente alle autovetture private, salvo autorizzati e derogati.

Infrastrutture urbane con linee pubbliche ad alta capacità (filobus/autobus, metrotramvie, minibus, taxi elettrici/idrogeno, permetterebbero di realizzare una mobilità sostenibile, sui principali assi cittadini:

  • > Linea costiera GRIGNANO - CAMPO MARZIO - GRIGNANO con fermate al Parco di Miramare - Bivio(pedonalizzato) - Topolini - Cedas - Barcola Pineta - Park Bovedo(raccordo di scambio con cabinovia) - PortoVecchio (3 fermate: Centro Congressi, Musei, Terminale Crociere) - Stabilimenti Balneari - Stazione C.le - Molo IV - Piazza Unità - Salone degli Incanti - Sacchetta - Stazione Campo Marzio.
  • > Circolare Trieste Center l'autobus del futuro ti viene a prendere a casa(itinerari a richiesta) "shuttle modulari" elettrici componibili/scomponibili a quattro ruote, sostenibili, flessibili, intelligenti e adattabili alle esigenze cittadine, in grado di trasportare fino a dieci persone l'uno distanziate, oltre l'autista o con possibilità di guida autonoma.

* Tram, autobus e filobus sono mezzi completamente diversi che hanno ognuno il proprio ambito di applicazione (peraltro, molto ampio per il tram, decisamente più ristretto per autobus e filobus), è noto che esiste una piccolissima fascia di sovrapposizione, ci sono pochi limitatissimi casi in cui si può porre il problema della scelta tra le due o le tre modalità. L'infrastruttura del trasporto urbano su rotaia, pur avendo costi di esercizio nettamente in favore del tram è da sempre nel nostro Belpaese ostacolata. Il tram, come pure il treno per il trasporto merci, si scontra con un uso dello spazio e del trasporto pubblico prevalentemente "auto-centrico". Certo in Città, soprattutto quando il fondo stradale è bagnato, le rotaie sono particolarmente pericolose per i velocipedi e per la circolazione dei veicoli, soprattutto per quelli due ruote. Ma mentre a Milano stanno eliminando o sono in procinto di togliere le rotaie, nella civile Europa - Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Olanda – il tram non è stato mai abbandonato e laddove era stato dismesso, se possibile, è stato reintrodotto.

Metrotramvie periferiche:

  • tramvia di Opicina con prolungamento di linea dal quadrivio lungo la ss202 a Montegrisa;
  • Circolare Trieste OuTTown metropolitana leggera(se possibile da ripristinare) con ampie potenzialità di sviluppo verso Muggia, Koper/Capodistria e altre.

Sistemi di risalita:(cabinovia,funicolare)

Sistemi ettometrici(ascensori, tapis roulant)

 

3) RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO URBANO 

La Città ritorna alle persone adottando un modello organizzativo dello spazio pubblico in cui la mobilità dell'utenza vulnerabile è al primo posto, prima di quella dei veicoli, con tanto, tanto, tantissimo verde e

  • > ADEGUATI MARCIAPIEDI, PIU' AREE PEDONALI   COMUNICANTI E CONTINUATIVE con deroga per il transito dei velocipedi con limite di velocità max a 6km/h;    
  •  > UN BICIPLAN PER I VELOCIPEDISTI DI OGNI ETA' Il Biciplan deve essere un progetto adatto e sicuro per tutti gli utenti, con percorsi omogenei e facilmente reperibili che, come obiettivo principale, ha quello di poter essere condiviso e fruibile da tutti i ciclisti, velocipedisti e conducenti di mezzi della micro mobilità elettrica, che potranno utilizzare la bicicletta, l'e-bike, il monopattino e i suddetti mezzi con più sicurezza in centro città e su tutto il territorio urbano;
  •  > STRADE CICLABILI URBANE A MOBILITA' LENTA DOTATE DI "PORTE  URBANE" CON PIU' SICUREZZA PER L'UTENZA VULNERABILE  Premesso che i veicoli a motore a più di 30km/h in caso di investimento possono essere letali per l'utenza vulnerabile, è quindi necessario individuare e mappare quanto prima in Città le strade ciclabili urbane a mobilità lenta(zone 30, strade scolastiche e residenziali in isole ambientali *) nelle quali i veicoli a motore sono OSPITI con limite massimo di velocità da 10 a 30 km/h, secondo la suddetta tipologia delle strade, in cui l'utenza vulnerabile potrà circolare con più sicurezza anche in promiscuo con i veicoli adeguatamente rallentati.

             * Le isole ambientali sono strade a mobilità lenta in zone circoscritte più o meno vaste in cui  prevale la funzione residenziale e/o scolastica. Sono parti di città interessate da particolari regole di circolazione che limitano la velocità dei veicoli che le percorrono e in genere sono delimitate da assi scorrevoli della viabilità principale. Non si tratta di zone riservate ai pedoni, tutti i veicoli possono circolare liberamente rispettando i limiti di velocità considerati non letali in caso di investimento(da 10 a 30km/h secondo necessità) e parcheggiando negli stalli indicati. Inoltre l'attraversamento e il transito ciclopedonale è reso più sicuro su tutta la rete stradale interna. Riqualificare la Città creando le isole ambientali e altre nuove infrastrutture a tutela dell' ambiente urbano e dei cittadini presentano molteplici vantaggi:

minor traffico, minor rumore, molto meno inquinamento, una sosta ordinata, più verde pubblico, il piacere di camminare e di andare più sicuri in velocipede (bicicletta, monopattino e parificati), quindi, maggior sicurezza stradale e sociale recuperando e ritrovando pure, con maggior uso dello spazio pubblico, i valori civici persi da troppi anni.

E infine un vantaggio economico: AUMENTA IL VALORE DELLE ABITAZIONI.

  • > ARTERIE URBANE O EXTRAURBANE SCORREVOLI CON PIU' SICUREZZA PER L'UTENZA VULNERABILE  Sono assi portanti della viabilità principale in cui i VELOCIPEDI E PARIFICATI ABBIANO L'OBBLIGO DI CIRCOLARE IN CICLABILE! (bidirezionale contraflow in sede propria con attiguo marciapiedi per la socializzazione), in cui il ciclista, velocipedista o conducente parificato, che transita sulla corsia esterna, vede sempre il veicolo incrociante. Non come ora che l'eventuale potenziale investitore giunge da tergo, non visto e pure non sentito(rivedere la norma del Codice della Strada relativa ai veicoli elettrici affinchè siano dotati di cicalino attivo non solo sino alla velocità di 30km/h, bensì anche a velocità superiori).

Una raccomandazione:

che le arterie scorrevoli urbane o extraurbane, con limiti di velocità per i veicoli pari o superiore ai 50 km/h, abbiano pertinenti caratteristiche di sicurezza anche pedonale(marciapiedi) ed un elemento di separazione(guardrail o altro) tra velocipedi e veicoli.

 

UN CAMBIAMENTO NON PIU' RINVIABILE

I lavori messi in cantiere dall'Amministrazione comunale nell'ultimo mandato quinquennale, hanno previsto, ma non concretizzato alcuna iniziativa sostenibile per risolvere la congestione dovuta al notevole incremento del traffico veicolare.

Era necessario:

  • limitare gli ingressi e la circolazione degli autoveicoli privati nel centro storico e in Città attraverso misure dissuasive e regolamentazione della sosta;
  • favorire le mobilità di trasporto sostenibili e alternative all'uso  NON SOSTENIBILE delle automobili;
  • favorire gli spostamenti a piedi, in bicicletta, trasporto collettivo facilitato, premiato e perchè no, GRATUITO;
  • nuova logistica urbana con interventi e sviluppo delle infrastrutture a favore della mobilità ciclabile.

Mancanze che oltre a far funzionare male la Città, hanno peggiorato la qualità ambientale e urbana.

Il PUMS(Piano Urbano Mobilità Sostenibile) al quale abbiamo partecipato nei limiti dettati dal Covid, è stato deliberato dalla giunta Dipiazza nel mese di luglio del 2021. Tale Piano non doveva essere un obiettivo in sé, bensì uno strumento per raggiungere determinati obiettivi:

  • integrare fortemente la pianificazione della mobilità all'interno della progettazione urbana in un'ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica;
  • pilotare sulla sua scia un aggiornamento del PGTU(Piano Generale del Traffico Urbano) per assumere un progetto ventennale (TRIESTE MOBILITA' 2040)* di una rete transitoria che investa mobilità privata e trasporto pubblico, servizi e mobilità eco-compatibile in un unico disegno che può essere costruito e completato nei prossimi anni, nel processo di trasformazione della Città che riguarda sia le funzioni che la mobilità che da esse deriva.

UN' IMPOTANTE APPENDICE ERA D'OBBLIGO e doveva riguardare la promozione e la diffusione da parte di questa Amministrazione comunale di un'educazione civica, ambientale e della sostenibilità, per dare ai concittadini di ogni età un'informazione capillare, trasparente e trasversale, affinché si formino un'opinione informata, per correggere tale rapporto, attraverso attività educative, di sensibilizzazione, di informazione, ad essi rivolte.

COSI' NON E' STATO, anzi, di educazione civica, di ambiente e di sostenibilità non si è parlato fino al marzo 2019, data di presentazione del PUMS. Nel frattempo l’insufficiente regolamentazione e controllo dell'area pubblica ha peggiorato la situazione e l'invasione da parte dei mezzi a motore privati ha provocato un grande snaturamento della Città stessa, dai viali, alle vie, alle piazze, rendendo esasperata la continua e diffusa utilizzazione del suolo pubblico come parcheggio privato. Usanza sempre più consolidata come una sorta di diritto soggettivo, MAI AFFRONTATA E ORGANIZZATA CORRETTAMENTE, che oggi costituisce uno dei problemi fondamentali della trasformazione, a nostro avviso, non più rinviabile.

Cfr. aggiornamentì

 WORK IN PROGRESS


     

 

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Decisori

  • Roberto DipiazzaSindaco di Trieste Comune di Trieste
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