ENI trivella, la SCUOLA insegna a prendersi cura della Terra

ENI trivella, la SCUOLA insegna a prendersi cura della Terra

Lanciata
26 gennaio 2020
Petizione diretta a
Il ministro dell'istruzione e 8 altri/altre
Firme: 1.982Prossimo obiettivo: 2.500
Sostieni ora

Perché questa petizione è importante

LA SCUOLA INSEGNA A PRENDERSI CURA DEL PIANETA, ENI PUÒ INSEGNARE A TRIVELLARE.

I Dirigenti scolastici ritirino l'accordo con la multinazionale del petrolio, le scuole di tutta Italia adottino l'agenda Onu2030 per progettare percorsi di cittadinanza attiva.

Apprendiamo con preoccupazione che due giorni fa l'Associazione Nazionale Presidi ha siglato un accordo con ENI per formare i docenti in vista dell'insegnamento dell'Educazione Civica che dovrebbe partire nelle scuole il prossimo anno scolastico. Non è la prima volta che ENI entra nelle scuole (in Basilicata, per esempio, non si contano le scolaresche che vanno "in gita" al centro oli di Viggiano).

Oggi appare al limite del paradosso l'incursione del gigante del petrolio nel mondo della scuola nella sua più delicata missione: la formazione dei docenti. Dall'anno prossimo ogni consiglio di classe dovrà pianificare n.33 ore per la c.d. Educazione Civica in attuazione della recente L. 92/2019. Formare i docenti a progettare percorsi multidisciplinari per declinare questa importante attività è compito della scuola. Eni si occupa di trivellare, estrarre e trattare petrolio. L'educazione civica è altro e dev'essere appannaggio di altri (istituzioni scolastiche soprattutto in collaborazione con tutto il mondo educativo). Perché?

È appena il caso di ricordare che ENI è protagonista di uno storico processo a Milano: i legali della ONG Friends of the earth, che rappresentano il re Francis Ododo e gli oltre 5 mila abitanti della comunità Ikebir (un popolo che vive di pesca e agricoltura sul delta del Niger, in Nigeria) hanno citato in giudizio Eni, insieme alla sua controllata Nigerian Agip Oil Company (Naoc). La comunità nigeriana chiede 2 milioni di euro di risarcimento danni per un disastro ambientale avvenuto nel 2010 a Clough Creek, nello Stato meridionale del Beyalsa.

Eni è, inoltre, indagata per disastro ambientale, abuso d’ufficio e falso ideologico nella vicinissima Basilicata nell'ambito dell'inchiesta della procura di Potenza. Coinvolti anche i rappresentanti del Comitato tecnico regionale, organo dell’amministrazione pubblica che avrebbe dovuto vigilare sulle operazioni del COVA di Viggiano, in quanto impianto a rischio di incidente rilevante. Incidente verificatosi e riconosciuto nel 2017, quando 400 tonnellate vengono sversate (è la stessa Eni a dichiararlo) in un territorio importantissimo dal punto di vista idrologico. Infatti il cova si trova a soli 2 km (a monte!!) dall'invaso del Pertusillo che porta acqua in Puglia, Basilicata e Calabria.

Anche Amnesty International ha evidenziato "gravi negligenze da parte delle aziende petrolifere Shell ed Eni, il cui approccio irresponsabile alle fuoriuscite di petrolio nel Delta del fiume Niger sta aggravando la crisi ambientale in quella regione della Nigeria" (https://www.amnesty.it/nigeria-scoperte-gravi-negligenze-parte-shell-ed-eni/

Non si comprende, infine, l'opportunità di scegliere una azienda che si occupa di energia fossile quando documenti scientifici internazionali e documenti di impegno sottoscritti anche dal nostro paese definiscono chiaramente l'esigenza di abbandonare tali fonti per la salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti.

I dirigenti, le dirigenti, gli insegnanti, le insegnanti, i maestri, le maestre, gli studenti e le studentesse ed i relativi genitori di tutta Italia non si prestino a questa operazione di greenwashing e progettino insieme alle scuole percorsi di educazione civica all'insegna della cittadinanza attiva per l'attuazione dell'agenda 2030.

La petizione può essere sottoscritta anche da ogni singolo/a cittadino/a attivo/a che abbia a cuore le sorti della scuola e delle generazioni future.

Comitato ScuolaBeneComune Altamura

#FRIDAYSFORFUTURE Altamura

Rete Appulo-lucana SALVALACQUA

Coordinamento Nazionale NO TRIV

TEACHERS FOR FUTURE ITALIA

Cobas - Comitati di Base della Scuola

Agorà degli Abitanti della Terra

Cobas Scuola Puglia

Cobas Scuola Basilicata

Cobas Scuola Sardegna

Comitato Pugliese AcquaBeneComune

Coordinamento Acqua Pubblica Basilicata

Epha Basilicata

Liberiamo la Basilicata

Fondazione Capta, Vicenza

Abruzzo Beni Comuni Tortoreto

Comitato NO al petrolio nel Vallo di Diano (Sa)

Comitato di piani del mattino

Ri-Puliliamoci Altamura

Il Grillaio Altamura

Città Plurale Matera

Con.Pro.Bio. Lucano

Sostieni ora
Firme: 1.982Prossimo obiettivo: 2.500
Sostieni ora
Condividi questa petizione di persona o utilizza il codice QR per il tuo materiale.Scarica il codice QR

Decisori

  • Il ministro dell'istruzione
  • i dirigenti scolastici
  • i docenti
  • le insegnanti
  • I maestri