Salviamo il motorismo storico

Salviamo il motorismo storico

Lanciata
19 febbraio 2020
Petizione diretta a
Deidda Salvatore (Presidente COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI) e 12 altri/altre
Firme: 2.237Prossimo obiettivo: 2.500
Sostieni ora

Perché questa petizione è importante

Lanciata da RIVS - Registro Italiano Veicoli Storici

 

 

SALVIAMO IL MOTORISMO STORICO

 

Si sa, senza competizione non c’è gusto! Cosa succederebbe se ci fosse solo una squadra a giocare il campionato? Nel mondo del motorismo storico è ancora così. Una sola squadra e un campionato che non emoziona più. Un solo partecipante e un solo vincitore.

Se volete unirvi alla nostra battaglia per il pluralismo, se condividete la nostra filosofia e volete sostenerci, oltre alla firma della petizione, potete farlo diventando gratuitamente AMBASCIATORI RIVS (scrivete una mail a: presidenza@rivs.it), oppure iscrivendovi al nostro Registro come Socio Simpatizzante al costo di 15 euro (otterrete la tessera RIVS digitale e potrete usufruire delle nostre convenzioni, tranne quella assicurativa), come Socio Sostenitore al costo di 45 euro (otterrete la tessera RIVS fisica, i nostri gadget e potrete usufruire delle nostre convenzioni, tranne quella assicurativa) o come Socio ad un costo di 85/95 euro (otterrete la tessera RIVS digitale/fisica, i nostri gadget e potrete usufruire delle nostre convenzioni, ivi compresa l'assicurazione agevolata a partire da 160 euro l'anno).
Per maggiori informazioni potete contattare il numero 0497801907, scrivere un messaggio WhatsApp al 3403708143, scrivere una mail a: iscrizione@rivs.it, o collegarvi al sito di RIVS.

 

COME INTENDIAMO SALVARE IL MOTORISMO STORICO?

1) Vogliamo cambiare le leggi che regolano il Motorismo Storico e che sono in vigore da trent’anni. Leggi che hanno permesso l’instaurarsi di un monopolio di fatto che detta le regole, decide i costi per gli appassionati e paralizza il nostro settore in difesa dello status quo, come chiarito dalla nel servizio della trasmissione Report di RAI3 del 2014 intitolata “AUTOSCONTO”. Servizio giornalistico che evidenzia tutte le storture della assurda situazione attuale.

 

 

 

 

2) Modifica del comma 4 articolo 60 del Codice della Strada e dell’art. 63 della legge 342/2000 in senso pluralista. Tali articoli dovrebbero prevedere dei parametri di presenza territoriale e anzianità di servizio per “giustificare” il riconoscimento esclusivo degli attuali 5 registri riconosciuti da ormai trent’anni. Dovrebbero prevedere inoltre il riconoscimento di altri registri, altrimenti tali articoli di legge rimarrebbero incostituzionali come sono attualmente e come recita, in sostanza, la sentenza n. 122/19 della Corte costituzionale.

3) Libera circolazione dei veicoli storici. È incostituzionale impedire la circolazione a veicoli che sono in regola con la revisione e pagano assicurazione e bollo. Viene lesa la libertà di circolazione dei cittadini su tutto il suolo italiano. Chi paga i danni economici per questi inutili blocchi dei veicoli storici? Tutto ciò, come dimostrato praticamente e scientificamente, senza ottenere benefici in termini di miglioramento sensibile della qualità dell’aria.

4) Reimmatricolazione veicoli semplificata sul modello europeo, senza obbligo di acquistare un CRS da ASI. In tutto gli altri Stati europei è semplice reimmatricolare un veicolo, anche se presenti modifiche sostanziali (veicoli customizzati, sport, ecc), purché esse non ne compromettano la sicurezza. Ogni anni migliaia di italiani spendono diversi milioni di euro per immatricolare veicoli all’estero; veicoli che poi vengono immatricolati in Italia e circolano normalmente. Questa norma migliorerebbe sensibilmente la nostra bilancia commerciale.

5) Abolizione o rimodulazione della tassa di proprietà che, essendo una patrimoniale, DEVE essere tarata sul valore del veicolo e non sulla sua potenza. Tale tassa dovrebbe quindi decrescere di pari passo col decremento del valore del veicolo, come avviene in parecchi altri Stati. Quindi, abolizione del bollo dopo 10, 15 o 20 anni o, in alternativa, concessione del BOLLO RIDOTTO a tutti i possessori di veicoli 20/29 anni, senza necessità di iscriversi ad alcun registro. L’agevolazione fiscale NON PUÒ e NON DEVE essere collegata alla eventuale certificazione storica, che deve servire per altri motivi. La fiscalità nulla ha a che vedere con la certificazione del veicolo, e soprattutto il FISCO deve mettere TUTTI i cittadini sullo stesso piano, senza discriminazioni di sorta.


6) Bollo ridotto per veicoli over 20 senza obbligo iscrizione a un registro storico. Grazie alla sentenza della Corte costituzionale n.122/19 che conferma quanto andiamo dicendo da vent’anni e quanto previsto dallo stesso Codice Civile agli artt. 18 e 36: per ottenere i benefici fiscali riguardanti il bollo agevolato NON È NECESSARIO doversi associare obbligatoriamente ad un Registro Storico. Questo è quello che ha dimostrato un cittadino emiliano, grazie ad una autocertificazione e al suo ricorso; ricorso che ha vinto contro la regione Emilia Romagna, come dimostra la sentenza della Corte costituzionale che ha dato ragione al ricorrente. La Consulta ha sottolineato il fatto che nessun ente pubblico può richiedere obbligatoriamente l’iscrizione ad un unico ente privato per ottenere un’agevolazione fiscale che DEVE essere appannaggio di TUTTI i cittadini senza nessuna discriminazione. Il Codice Civile, agli artt. 18 e 36, chiarisce perfettamente come ogni cittadino sia libero di associarsi alla o alle associazioni che più gli aggradano senza che lo Stato possa OBBLIGARLO ad associarsi ad una o più associazioni predefinite per ottenere un’agevolazione fiscale che dovrebbe spettare a TUTTI I cittadini. E come ha vinto lui possono vincere tutti.

7) Trasferimento di proprietà di TUTTI i veicoli a costo zero, come in UK, o almeno ad un costo ragionevole di 100 max 200 euro. In questo modo non vi sarebbe bisogno di riottenere l’agevolazione per i veicoli ultraventennali che era in vigore fino al 2014 prima della nefasta finanziaria di Renzi, che seguiva un’altra finanziaria funesta per gli automobilisti, quella di Monti.

8) Recupero targhe e documenti originali e possibilità di assegnazione di un numero di targa del periodo storico corrispondente al veicolo posseduto. Assegnazione di un numero di targa libero, e dei relativi documenti dell’epoca, corrispondente al periodo storico dell’auto. La pratica deve essere resa possibile anche per i veicoli radiati.

9) Eliminazione della targa anteriore (riferito solo alle targhe nuove, non a quelle storiche), sia sui veicoli storici che su quelli moderni: perché sono inutili e la loro installazione rovina la carrozzeria e inficia pesantemente l’estetica frontale (le moto circolano da oltre cento anni senza targa anteriore, e non ci pare vi siano mai stati problemi di identificazione, perché invece le auto la debbono avere?). Inoltre, in molti modelli di auto impediscono l’afflusso regolare dell’aria di raffreddamento del radiatore. Provate voi a chiedere a un designer se è felice di disegnare il frontale di un’auto, soprattutto di un’auto sportiva, tenendo conto dell’alloggiamento della targa anteriore che, tra l’altro, è diversa da paese a paese!

10) Siamo contrarissimi alla targa H proposta da ASI, Registro Fiat e Registro Alfa Romeo per identificare i veicoli storici. Un altro pezzo di lamiera che andrebbe a inficiare l’originalità e a svilire l’estetica dei veicoli storici. Siamo nel 2023, esistono mezzi identificativi più moderni e, soprattutto, non invasivi e non visibili dall’esterno.

11) Siamo contrari alla targa oro di qualsiasi registro: un pezzo di ottone che spesso viene apposto sulla vettura (l’asi OBBLIGA tutti i suoi associati ad esporla durante gli aventi che organizza), a volte forando la carrozzeria o il cruscotto o altre parti dell’auto non ripristinabili come in origine, compromettendo la qualità, l’estetica e l’originalità delle vetture stesse. Non ci risulta che NESSUNA vettura sia uscita nuova dal concessionario con la targa di ottone attaccata, quindi…

12) Altre proposte del RIVS riguardano: autovelox, dossi stradali, ostacoli stradali, guard rail, tariffe autostradali, sicurezza di strade e autostrade, patente di guida, ecc.

AZIONI EFFETTUATE DAL RIVS E RISULTATI OTTENUTI

1- Azione politica continua sulle regioni e sul Ministero dei Trasporti, per ottenere una legge pluralista. Modifica delle leggi regionali che regolano il Motorismo Storico in senso pluralista, come già avvenuto in Valle d’Aosta, Lombardia e nella provincia autonoma di Trento, che hanno riconosciuto il RIVS, nella prima regione, e ACI Storico in tutte e tre le regioni citate. Da notare che queste regioni, per riconoscere RIVS e ACI Storico, non hanno messo a bilancio nemmeno un euro,  segno evidente che, se c’è la volontà politica, SI PUÒ FARE. In precedenza il RIVS era stato riconosciuto in Piemonte nel 2010, in Umbria nel 2012 e in Veneto nel 2015, a dimostrazione che si possono ottenere risultati concreti se si agisce con costanza e professionalità. Leggi regionali poi, purtroppo, azzerate dalla finanziaria di Renzi del 2015 e dai relativi ricorsi statali.

2- Audizione del presidente RIVS, Rossano Nicoletto, dinanzi alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nel 2019. Audizione in cui il nostro presidente ha esaminato le proposte di legge dei parlamentari e ha presentato le nostre proposte di modifica del Codice della Strada, riguardanti sia i veicoli moderni che quelli storici.

 

 


3- Sentenza della Corte costituzionale n.122/19 che conferma quanto andiamo dicendo da vent’anni: per ottenere i benefici fiscali riguardanti il bollo agevolato NON È NECESSARIO doversi associare obbligatoriamente ad ASI. Questo ha dimostrato un cittadino emiliano, grazie ad una autocertificazione e al suo ricorso; ricorso che ha vinto contro la regione Emilia Romagna, come dimostra la sentenza della Corte costituzionale che ha dato ragione al ricorrente. La Consulta ha sottolineato il fatto che nessun ente pubblico può richiedere obbligatoriamente l’iscrizione ad un’unico ente privato per ottenere un’agevolazione fiscale che DEVE essere appannaggio di TUTTI i cittadini senza nessuna discriminazione.

 

E come ha vinto lui possono vincere tutti.
Questo il link della sentenza ---> Sentenza Corte Costituzionale

PER QUALE MOTIVO VOGLIAMO SALVARE IL MOTORISMO STORICO?
La ragione di questa petizione è la voglia di pluralismo, la sacrosanta libertà di scelta. La libertà per tutti gli appassionati di associarsi a qualunque club o registro, garantendo comunque gli stessi diritti che oggi sono riservati a pochi eletti. Non è possibile che in un mondo che nasce dalla passione, spesso tramandata da generazioni, ci siano ancora limitazioni o peggio un monopolio che, anziché promuovere il settore, ne comprima le potenzialità per difendere lo status quo.

Attenzione, libertà di scelta non significa che qualsiasi veicolo storico sia meritevole di essere conservato. Le certificazioni vanno fatte con criterio e professionalità, quella professionalità che una sana concorrenza contribuirebbe certamente a migliorare.

 

 

Rossano Nicoletto

 

 

Rossano Nicoletto
Presidente Nazionale RIVS
Registro Italiano Veicoli Storici
presidenza@rivs.it
www.rivs.it

Sostieni ora
Firme: 2.237Prossimo obiettivo: 2.500
Sostieni ora
Condividi questa petizione di persona o utilizza il codice QR per il tuo materiale.Scarica il codice QR

Decisori

  • Deidda SalvatorePresidente COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI
  • Morassuto RobertoVice-Presidente COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI
  • Tosi FlavioVice-Presidente COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI
  • Cantone LucianoSegretario COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI
  • Furgiuele DomenicoSegretario COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI