In merito alla Fase 2 - Emergenza Sanitaria Covid-19, vorrei porre l'attenzione ad un settore che dal punto di vista economico muove una non indifferente fetta del settore turistico italiano: il veicolo ricreazionale. 

Questi, inteso come camper e caravan, ha diverse caratteristiche che lo rendono autonomo ed autosufficiente, dal punto di vista alimentare, sanitario, di alloggio, affinché si possano ritenere sicuri in merito alla fase 2 indicata. 

In altre parole, questi veicoli hanno la possibilità di ospitare all'interno famiglie che sono già in stretto contatto al loro domicilio, spostandosi in pratica con quello che si può definire un loro "domicilio temporaneo", comportandosi come a casa e potendo ritenersi conformi al distanziamento sociale cui si parla in questi giorni. 

Il Camper, offre pertanto una sicurezza sanitaria paragonabile a quella domestica.

Sorgerà però da parte vostra una serie  di domande che cerco di risolvere, perlomeno in parte, su quello che penso umilmente io nel mio piccolo di semplice cittadino italiano proprietario di un camper. Ecco una serie di domanda - risposta.

1) Dove si andrà? Si andrà essenzialmente all'interno della propria regione od in regioni limitrofe SE E SOLO SE congrue e di pari libertà in merito all'emergenza in atto, in spazi aperti e senza vincoli restrittivi. Si andrà in campeggi che avranno facoltà (in modo molto più semplice di altre strutture ricettive), di poter disporre di spazi comuni per carico e scarico che già per loro normale utilizzo sono regolamentati ad un equipaggio per volta. I campeggi già sono predisposti di piazzole di decine di metri quadri che permettono una completa solitudine. Si andrà in aree di sosta pubbliche che saranno regolamentate da spazi liberi tra un camper e l'altro per il distanziamento sociale. 

2) Come fare per carico, scarico,  esigenze di viaggio? Come scritto al punto 1 si potrà scaricare in sicurezza come già si fa ora. Oltre i campeggi anche presso la rete autogrill autostradale ed in aree comunali.  Per eventuali spese si ci comporterà al pari della spesa che si fa sotto casa, andando dal proprio (come definito prima) domicilio temporaneo parcheggiato presso il supermercato od in prossimità dei negozi di paese a comprare per poi rientrare e lasciare la zona libera per altri utenti e tornando in "zona sicura"

3) Come si affronta il viaggio? Con modalità al pari di uno spostamento normale in macchina, con partenza ed arrivo definiti in autocertificazione. Se l'arrivo è in una zona rurale e priva di abitazioni ma in mezzo alla natura si potrà indicare la zona stessa con un margine di errore definibile entro lo spazio che potrebbe intercorrere alla prima zona ove sostare. 

4) Come si comporta nelle cittadine,  paesi, zone popolose? In funzione dei vincoli che saranno dati a partire dalla fase 2 innanzi, senza sconti, andando a rispettare distanziamento sociale, vincoli di distanza dal camper, in questo caso e sempre  con dotazioni di sicurezza di protezione individuale  pronte all'uso e nel rispetto totale del dpcm in vigore.

In quattro punti ho cercato di evidenziare come questo nostro modo di viaggiare in perfetta autonomia possa essere possibile. Considerate che il camperista, abituato a viaggiare in questo modo, oltre ad essere rispettoso per l'ambiente è  una fonte concreta di guadagno per attività che stanno soffrendo in questo momento. Campeggi, aree sosta, piccoli negozi di paese dai quali spesso ci si rifornisce, singole realtà autoctone che necessitano di un fabbisogno economico. 

Credo che ripartendo possiamo dare qualcosa senza di contro andare a difettare su nulla in merito alla situazione di enorme difficoltà di questi mesi.

Pensateci. Grazie per la lettura.