Cura Italia: Lavoratori autonomi e subordinati occasionali dello spettacolo dimenticati

Cura Italia: Lavoratori autonomi e subordinati occasionali dello spettacolo dimenticati

Lanciata
23 marzo 2020
Petizione diretta a
Daniele Franco (Ministro dell'Economia e delle Finanze) e
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Lanciata da Franco Ragusa

Egregio Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,
in seguito alle misure straordinarie adottate per affrontare la diffusione del Coronavirus a livello nazionale, molti settori lavorativi sono stati messi in stato di fermo.
A soffrire particolarmente di questa situazione, i lavoratori subordinati con contratti a termine che alla data dei decreti non avevano contratti in essere.
Lavoratori momentaneamente disoccupati, ma che normalmente sanno che a breve troveranno un nuovo progetto lavorativo.
Tra questi i lavoratori dello spettacolo: industria cinematografica, teatro, spettacoli dal vivo, ecc.
Progetti filmici o teatrali che iniziano e terminano; contratti di lavoro che si aprono e che si chiudono "consensualmente" al termine dei tempi richiesti per la realizzazione del progetto.

Viste però le conseguenze determinate dalle misure necessarie per contrastare la diffusione del coronavirusa, per questi lavoratori non vi è al momento alcuna possibilità di trovare nuove occasioni di lavoro.
Cosa è stato quindi previsto dalle misure adottate dal Governo per sostenere anche questi lavoratori?
Poco o nulla.

Andare in banca per chiedere la sospensione del mutuo prima casa è praticamente impossibile: cavilli su cavilli per respingere la richiesta per accedere al Fondo Gasparrini.
Non si rientra nelle fattispecie previste, vista l'esclusione di chi è rimasto senza lavoro a seguito di risoluzione consensuale giorni o settimane prima la data dei primi decreti, cioè la normalità nei settori lavorativi dove prevale il lavoro subordinato a tempo.
Così come rimarranno esclusi i lavoratori autonomi del settore che dovranno dimostrare la riduzione del 33% del fatturato, dovendo però fare riferimento ad un periodo, ultimo trimestre 2019, nel quale potrebbero aver lavorato poco.
In ogni caso, anche nella rara ipotesi di possedere i requisiti, si va incontro ad adempimenti e procedure che richiedono tempi troppo lunghi in questo momento intollerabili, vista l'emergenza che sta determinando enormi difficoltà a buona parte della popolazione ora privata di fonti di reddito sufficienti, se non addirittura del tutto. Quante rate in scadenza in questi giorni? E quante già scadute e già onorate nei giorni precedenti?

Le si chiede pertanto se non sia quindi il caso di risolvere il problema eliminando ogni possibile dubbio interpretativo e cavillo legale, adottando una norma di poche righe valide per tutti i cittadini oggi in difficoltà, cioè quasi il 100% dei lavoratori subordinati occasionali e dei lavoratori autonomi impossibilitati a trovare nuovi contratti a causa della forzata cessazione delle attività non essenziali e/o per le misure di distanziamento sociale.

"Tenuto conto delle misure necessarie per il contrasto al Covid19 adottate dall'autorità competente, chiusura delle attività non essenziali e misure di distanziamento sociale e sicurezza che di fatto impediscono del tutto o parzialmente la piena attività lavorativa, ai fini della richiesta di sospensione del mutuo prima casa gli unici requisiti richiesti sono:
- stato di disoccupazione, anche se precedente alla data delle disposizioni adottate dall'autorità competente;
- autocertificazione della riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza delle disposizioni adottate dall'autorità competente.
A partire dall'inizio dell'emergenza Covid19, le rate di mutuo eventualmente non pagate s'intendono automaticamente computate nell'ambito dei mesi di sospensione richiesti."

Altra questione il bonus di 600 euro, non erogabile a chi ha percepito redditi superiori a 50.000 euro lordi nel 2018 o 2019 non è ancora chiaro, cioè circa 26-27.000 euro netti, per dirla in soldi veri che poi vengono realmente percepiti.
Sia consentito, al riguardo, di manifestare dubbi circa quello che può essere definito un provvedimento ghigliottina: nessuna gradualità a vantaggio dei redditi inferiori; per poi negare del tutto il sostegno a chi ha guadagnato un centesimo più della soglia stabilita.
Inoltre, forse qualcuno avrebbe dovuto informarla che in questo settore i primi mesi dell'anno sono mesi di scarso lavoro, anche per coloro che nel 2018 o nel 2019 potrebbero aver avuto l'opportunità di arrivare ai fatidici 26-27.000 euro netti.
La gran parte dei progetti normalmente parte proprio nei mesi di marzo ed aprile.
Vista però la situazione, non solo tutti i progetti in programma non sono partiti e non potranno partire in questo periodo, ma con ogni probabilità non si potrà sperare in una ripresa prima di 4-5 mesi.
Si sta quindi negando un minimo di sostegno una tantum a lavoratori che dall'inizio dell'anno potrebbero non aver lavorato molto, nonché sicuramente impossibilitati a lavorare per i prossimi 4-5 mesi.

Per concludere, Presidente, sta a lei e alle forze politiche che la sostengono decidere se lasciare senza un sostegno reale un comparto lavorativo che ricomprende centinaia di migliaia di lavoratori, nonché buona parte del Paese che potrebbe avere difficoltà per ottenere la necessaria sospensione del mutuo prima casa.
Grazie per l'attenzione.

Franco Ragusa
Presidente AIAT-SFX "Associazione Italiana Autori e Tecnici Effetti Speciali Scenici"

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Decisori

  • Mario DraghiPresidente del Consiglio
  • Daniele FrancoMinistro dell'Economia e delle Finanze
  • Mario DraghiPresidente del Consiglio dei Ministri
  • Dario FranceschiniMinistro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
  • Daniele FrancoMinistro dell'Economia