NO al maxi capannone Arca in campo agricolo, SÌ in area industriale

NO al maxi capannone Arca in campo agricolo, SÌ in area industriale

Lanciata
11 maggio 2021
Petizione diretta a
sindaco di cesena e
Firme: 276Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Con la Delibera n. 31/2020, il Consiglio Comunale di Cesena ha approvato il progetto per la realizzazione di un nuovo “Centro distributivo freschi” in via S. Cristoforo, connesso alla trasformazione di un terreno agricolo in edificabile. L’area interessata è di 56.400 mq mentre l’edificio ne occuperà 23.000. Si tratta di un’area attualmente agricola (campi coltivati) con alcune abitazioni nei dintorni; un’area priva di adeguate infrastrutture (strade, fogne, impianti ecc) nelle vicinanze di una zona industriale (Pievesestina) ma non parte di essa.

Come Comitato cittadino “Via San Cristoforo”, abbiamo presentato una serie di osservazioni per chiedere che venga rivisto l’intero progetto, realizzandolo in un’area più adeguata, come una di quelle già individuate come produttive dal PRG già provvista di infrastrutture necessarie, senza così aumentare il traffico di mezzi pesanti e non, e senza aumentare il consumo di suolo e la cementificazione.

Dopo una prima raccolta firme, abbiamo deciso di lanciare questa petizione online per far sentire ancora più forte la nostra voce e chiedere che venga trovata una soluzione migliore, perché altre soluzioni sono possibili!

Ecco alcune delle osservazioni che abbiamo presentato:

  1. Esiste già un centro distributivo ARCA a Pievesestina, in prossimità degli svincoli dell’A14 e dell’E45, con infrastrutture ed aree su cui espandersi. Creare un altro centro logistico in tutt’altra parte significherebbe consumare altro terreno agricolo, mentre non sarebbe sufficiente ampliare il centro distributivo ARCA già esistente? Se invece il nuovo capannone venisse realizzato, sarebbe un precedente che aprirebbe a tanti nuovi capannoni industriali nella campagna, a discapito dei campi agricoli e della gente che vive nelle vicinanze.
  2. Nel PRG, sono già state individuate altre nuove aree produttive, anche a Pievesestina, con la superficie necessaria: si potrebbe utilizzare una di quelle.
  3. Le normative regionali prevedono che gli ampliamenti delle attività produttive siano in “stabile e diretto collegamento con quella dell’insediamento principale e da ampliare”. Applichiamole!
  4. Le strade della zona di Case Scuola Vecchia-San Cristoforo, già appesantite dal traffico veicolare particolarmente gravoso per i cittadini residenti, che mal sopporterebbero ulteriori carichi di automezzi per una Secante mai conclusa e ad oggi obsoleta, in decennale attesa della realizzazione del Lotto Zero ancora nemmeno progettato (se non come bozza generale).
  5. Spostare il traffico pesante (camion) da una strada in parte residenziale a un’altra (via dell’Arrigoni), sempre in parte residenziale, non risolve il problema del rumore e delle polveri sottili, semplicemente lo sposta (a danno degli altri residenti).
  6. Essendo il nuovo capannone un edificio di grandissime dimensioni nella campagna, come mai non è stato fatto uno studio di fattibilità ambientale?
  7. Proseguendo poi per via San Cristoforo, è previsto un nuovo polo logistico in zona Provezza (con trasporto di carni da scarto), che comporterà la circolazione di mezzi pesanti su una strada stretta tra i campi, aggravando ancora di più il traffico, nonché incidendo negativamente sulla nuova sede del centro IOR nell’ex complesso scolastico di San Cristoforo.
  8. È fondamentale realizzare prima le infrastrutture necessarie e poi realizzati gli insediamenti, soprattutto se a forte impatto ambientale e urbanistico.
  9. In quest’ottica, si parla da molti anni della realizzazione del Lotto Zero della Secante, che non verrà realizzato almeno prima di 10 anni (considerando anche i necessari benestari degli Enti competenti e interessati). Lo stesso accade per la realizzazione della Via Emilia bis Cesena-Bertinoro-Forlimpopoli-Forlì).
  10. Quali saranno le ricadute positive sul territorio, considerando che i nuovi posti di lavoro possono essere ottenuti anche realizzando il nuovo polo logistico in altra area più adatta?
  11. Le proposte di interventi di mitigazione, che giudichiamo nettamente insufficienti, semplicemente attenuano un danno, non risolvono i suoi forti impatti negativi.
  12. Ultimo ma non ultimo, anche il nostro territorio sta vivendo direttamente le conseguenze dei disastri ambientali in corso a causa delle attività umane, conseguenze a livello non solo ambientale ma anche economico, sanitario, di vita. Si parla giustamente sempre più di lotta ai cambiamenti climatici, di salvaguardia idrogeologica, di sostenibilità, di contrasto alla cementificazione, di tutela dell’ambiente e della salute, tant’è che sia le leggi nazionali e regionali vanno in questa direzione, compreso l’obiettivo di azzerare il consumo di nuovo suolo. Sono diverse le buone pratiche da prendere ad esempio, non solo in Europa ma anche in Italia. Occorre quindi che dalle parole si passi ai fatti!

Le nostre osservazioni e le nostre richieste vogliono contribuire a promuovere lo sviluppo cittadino e la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove possibilità: ciò che chiediamo è che questo avvenga nel rispetto dell’ambiente, della salute, delle persone che già risiedono nelle aree interessate e di tutte e tutti noi.

Altre soluzioni sono possibili, sono già previste alternative migliori a quella prospettata e siamo certi che non solo l’Amministrazione e il Consiglio Comunale siano pronti a ridiscuterle, ma che la stessa ARCA s.p.a. possa prenderle in seria considerazione, così da ottenere non solo vantaggi per i soggetti direttamente interessati, ma anche e soprattutto una città, una Regione e un mondo migliore per tutte e tutti.

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Decisori

  • sindaco di cesena
  • Comune di Cesena
  • Arca spa