RIAPRIAMO L’OSPEDALE FERRARI DI CEPRANO, POSSIAMO FARLO!

RIAPRIAMO L’OSPEDALE FERRARI DI CEPRANO, POSSIAMO FARLO!

Lanciata
15 marzo 2020
Petizione diretta a
Firme: 1.594Prossimo obiettivo: 2.500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Carla Corsetti

Al Ministro della Salute Roberto Speranza

Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Al Sindaco del Comune di Ceprano Marco Galli

 

La diffusione del virus SARS-COV-2 che ha determinato l’epidemia COVID-19, ha mostrato tutta la fragilità di un Servizio Sanitario Nazionale fortemente indebolito da continui tagli che hanno invece fortificato la sanità privata.

La pandemia da coronavirus ha disvelato ciò che tutti sapevamo già, ovvero che il Servizio Sanitario Nazionale con i tagli che ha subito, non garantisce il diritto alla salute.

E questo non può che destare rabbia e sconforto.

A Ceprano avevamo un Ospedale dal 1877.

Per più di 100 anni l’Ospedale Civile Ferrari è sopravvissuto alle guerre, ai terremoti, alle epidemie, e ci è stato tolto a causa dei progressivi tagli alla spesa sanitaria.

L’Ospedale Civile Ferrari operava su un bacino di utenza che comprendeva i Comuni di Ceprano, Pofi, Castro dei Volsci, Pastena, Falvaterra, Strangolagalli, Colfelice, Arce, Roccadarce, Santopadre, Pico, Fontana Liri, Ripi, San Giovanni Incarico, garantendo servizi fondamentali a circa 50.000 persone.

Basterebbe contare il numero di abitanti residenti in questi paesi che sono nati nell'ospedale di Ceprano, per rendersi conto di come abbia costituito un riferimento e una certezza non solo per i cepranesi.

L’intera provincia è stata privata di un presidio di importanza fondamentale per la comunità.

L’Ospedale Civile Ferrari è frutto di una donazione testamentaria della marchesa Celeste Ferrari del 20 luglio 1877 (http://www.ipabferrari.it/wp-content/uploads/2019/02/Testamento-Marchesa-Ferrari.pdf) in forza della quale:  “In primo luogo dovrà l’Ospedale avere proprio patrimonio e propria amministrazione separata da qualunque altra, ad essere costituito legalmente come corpo morale autonomo” ed ancora la donazione testamentaria stabiliva che “Il Municipio del pari stabilirà il tempo, in cui i tre Direttori da lui nominati dovranno durare in Ufficio” e dunque, attualizzando le disposizioni testamentarie alle normative vigenti, è il Comune di Ceprano che deve amministrare l’Ospedale, così come attualmente amministra La Farmacia Comunale, nel rispetto e nell'adeguamento delle normative statali e regionali.

Noi non ci accontentiamo più soltanto di un poliambulatorio, che è quello che ci offre la Casa della Salute, noi vogliamo un Pronto Soccorso, una sala operatoria, un reparto di ginecologia, noi vogliamo quello che avevamo e che ci è stato tolto.

Non accetteremo più di vedere tagli di nastri delle strutture private e sapere che il pronto soccorso di Frosinone tiene i ricoverati su una sedia per quattro giorni.

Noi vogliamo dare lavoro a medici e paramedici, a biologi e infermieri, noi vogliamo dare lavoro a chi deve far funzionare i macchinari medicali, noi vogliamo dare lavoro a chi deve garantire la manutenzione della struttura, noi vogliamo che l’Ospedale sia un riferimento per la salute ma che sia anche una occasione di rilancio economico per la comunità.

Possiamo farlo se resteremo uniti in questa conquista.

Possiamo farlo se tutti sentiremo questa battaglia come la nostra.

Possiamo farlo se supereremo le divisioni e combatteremo fianco a fianco.

Per questo

                                                    CHIEDIAMO

Che il Sindaco di Ceprano e la Giunta assumano l’impegno di chiedere alla Regione Lazio di attivarsi perché l’Ospedale Civile Ferrari di Ceprano venga restituito alla sua funzione di assistenza ospedaliera pubblica per le esigenze sanitarie della provincia di Frosinone.

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