INFERNO CIRCUMVESUVIANA. Cacciamo i responsabili del disastro!

INFERNO CIRCUMVESUVIANA. Cacciamo i responsabili del disastro!

Lanciata
23 ottobre 2019
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Lanciata da Valeria Ciarambino

La Circumvesuviana, che un tempo era il fiore all'occhiello del trasporto pubblico regionale, è oggi ridotta agli ultimi posti in Italia per la totale inadeguatezza del servizio. 

Nonostante il contributo straordinario di 600 milioni per il ripianamento dei debiti, nonostante l’aumento del 10% dei biglietti, nonostante l'appalto di circa 80 milioni di euro per il revamping di 37 treni la cui consegna era prevista per il 2016 e ad oggi solo uno dei treni revampizzati è stato messo in circolazione, e nonostante tanto altro denaro pubblico...

- In crescita esponenziale le avarie sui treni, ben 56 nel semestre del 2019; ultimo in ordine temporale il principio di incendio del 15 ottobre con passeggeri costretti ad arrivare alla stazione Garibaldi a piedi, tra pietre, rotaie e treni, e sul quale la procura ha aperto un’indagine;

- Sono insoddisfacenti e decisamente non in linea con i livelli europei le condizioni di viaggio: disumano il sovraffollamento, facendo assomigliare i treni a carri bestiame, e fortemente critica la sicurezza dei viaggiatori e del personale; 

- Sono all’ordine del giorno i ritardi, con punte di 40 – 50 minuti, e le soppressioni di corse. Nel primo semestre del 2019, solo per la Circumvesuviana, sono state oltre 1650 le corse cancellate. Le cancellazioni sono addirittura quintuplicate rispetto ai primi 6 mesi dell’anno scorso;

- La proroga dell’orario estivo sino al 30 novembre che ha comportato il taglio di 60 corse per le quattro linee interessate ed un intervallo tra le stesse di un’ora, è l'ennesimo colpo inferto a un trasporto ormai indignitoso e inefficiente;

- Il materiale rotabile è carente e fatiscente: treni rumorosi, vandalizzati, vagoni “forno” alternati a quelli “ghiacciaia”, scarsissima igiene, forti strattonamenti ed alto rischio caduta a causa delle brusche frenate dei treni “Metrostar”, treni in disuso abbandonati sui binari delle stazioni;

Nonostante tutto questo il plenipotenziario presidente dell'Eav Umberto De Gregorio ha pensato bene di triplicarsi lo stipendio fino a 140 mila euro e non perde occasione pubblica per magnificare i risultati della sua gestione e i miracoli compiuti.

Non si può tollerare per un solo giorno di più questa situazione disumana, in cui l'acclarata incapacità di chi gestisce e di chi lo ha nominato costringono migliaia di cittadini campani ogni giorno. Ora basta!

Chiediamo l'immediata rimozione del presidente De Gregorio e di tutti i vertici Eav e l'adozione di un piano emergenziale per risolvere la situazione gravemente critica.

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