Il parlamento italiano applichi la Dichiarazione ONU sui Diritti di contadini e pescatori

Il parlamento italiano applichi la Dichiarazione ONU sui Diritti di contadini e pescatori

Lanciata
18 dicembre 2020
Petizione diretta a
Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri) e
Firme: 370Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare

Preg.to Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana
Preg.ti Capigruppo al Parlamento
Preg.ti Presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato
Preg.ti Pres. Giuseppe Conte e Ministro Teresa Bellanova
agli eletti e rappresentanti istituzionali in indirizzo
                                           ............................

L’Italia attui a pieno i princìpi adottati dalle Nazioni Unite con la “Dichiarazione dei Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono nelle aree rurali “

PETIZIONE (vedi i documenti e l'agenda)

Il 17 dicembre 2018, a New York, la settantatreesima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali.

E’ stato un atto storico, un vero passaggio di civiltà, proposto dal Movimento Contadino e dei Pescatori Artigianali internazionali e da tanta parte della società civile mondiale che il Forum delle Nazioni Unite ha adottato con 121 voti a favore, 8 contrari e 54 astenuti rendendolo uno strumento legale internazionale vincolante per tutti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

La maggioranza dei Paesi Europei, e fra essi l’Italia, al tempo si è astenuta, con la generale motivazione ufficiale che “sarebbe stato inutile aggiungere nominalmente diritti già riconosciuti da altre dichiarazioni” e che occorreva semmai applicare quelli già esistenti come nel caso della dichiarazione dei diritti umani del 1948.
Ha prevalso in Europa l‘idea di considerare come “adeguato” il quadro degli indirizzi cui si sono determinate le scelte sull’agroalimentare e il territorio compiute fin qui e si è preferito non tenere conto della grande novità degli ultimi decenni imposte dalla globalizzazione dei mercati, del venire avanti delle multinazionali, della perdita del potere da parte dei popoli di determinare le scelte fondamentali che li riguardano di fronte ai nuovi assetti sociali mondiali, dell’indebolimento di tanti diritti personali e collettivi nominalmente riconosciuti me nei fatti non garantiti.

Oggi, a solo due anni di distanza da quel voto, l’Europa e l’Italia sono in ginocchio di fronte ad una pandemia che sta sempre più mettendo in evidenza i limiti e i problemi che derivano direttamente da quegli indirizzi.
Mentre scopriamo di essere una società fragile di fronte al virus, riscopriamo anche il valore del cibo, del territorio, delle comunità, della cura necessaria a garantire il legame fra la democrazia, la tutela dell’ambiente, il lavoro, i diritti sociali, i beni comuni, evidentemente non abbastanza assunti e garantiti fin qui.

Da più parti viene invocata la Sovranità Alimentare come proposta e soluzione per aprire una prospettiva mondiale nuova che ci offra strumenti efficaci di fronte alla crisi.
La dichiarazione adottata dall’ONU sui Diritti dei Contadini e delle persone che vivono nelle aree rurali, si fonda sulla proposta della Sovranità Alimentare e ci propone un quadro che sostiene oggi principi universali per tutti e per tutte: il diritto alla terra, all’acqua, ai semi, alle risorse finanziarie, al reddito, al lavoro, ai beni comuni, ad un territorio tutelato, ad un cibo sano e garantito socialmente e culturalmente.

Riaffermare questi princìpi, oggi, non è la stanca riproposizione di “vecchi e anacronistici” contenuti del passato, quanto, piuttosto, l’esercizio di una modernissima necessità: quella di dare risposte ad una crisi che ci consegna in Europa le famiglie rurali con redditi del 40% più bassi di quelli di altri settori, che vede in Italia chiudere aziende produttive che non reggono l’erosione dei prezzi al campo, perdere lavoro, desertificare il territorio delle attività di cura, comprimere i diritti dei braccianti autoctoni e migranti, consolidarsi di fenomeni come il caporalato nonostante le azioni repressive messe in campo, esplodere problemi ambientali legati agli effetti dei cambiamenti climatici e dall’incuria del territorio.

L’Italia è un grande Paese dalla tradizione antichissima di lavoro della terra e nel mare e una cultura del cibo garantita nel tempo dal lavoro di generazioni di uomini e donne e da comunità che ci consegnano la responsabilità di mantenere nel tempo la nostra straordinaria storia facendone il cardine su cui rilanciarne le opportunità per disegnare un Paese Ricco economicamente, socialmente e culturalmente.
Noi non ci rassegniamo a convertire questa storia per essere solo una grande piattaforma commerciale speculativa e guardiamo al futuro pensando a campagne vive con uomini e donne al lavoro gratificate e garantite nelle condizioni di vita ed a comunità di cittadini integrate nel rapporto con le aree rurali in maniera consapevole e attiva.

Per questo crediamo che il nostro grande patrimonio del cibo debba fondarsi sull’agroalimentare dei diritti ripartendo da quelli degli agricoltori al reddito, dei lavoratori al salario ed alle garanzie sociali, dei cittadini al cibo e delle comunità rurali, urbane e costiere alla tutela ambientale, culturale ed alla salute

La Carta dei Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono nelle aree rurali è un buon punto di partenza per guardare al futuro e, per questo,

  • CHIEDIAMO AL PARLAMENTO DI ADOTTARE UNA RISOLUZIONE DI PIENA ATTUAZIONE DELLA CARTA DELL’ONU ADOTTATA IL 17 DICEMBRE 2018 E L’APERTURA DI UN CONFRONTO SULLA NUOVA RIFORMA DELL’AGROALIMENTARE FONDATA SUI DIRITTI

                                                     e

  • CHIEDIAMO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE HA DIMOSTRATO IN PIÙ OCCASIONI DI AVERE LA SENSIBILITÀ CHE LO PORTA A METTERE AL CENTRO GLI INTERESSI GENERALI GARANTITI DALLA COSTITUZIONE E DAL DIRITTO DI ADOPERARSI PER FACILITARE L’APERTURA DEL DIBATTITO NEL PAESE

                                        ___________________________
                                                      I PROPONENTI

Proponenti Associati
Altragricoltura; Rete PerlaTerra; Confederazione LiberiAgricoltori; Sifus Confali; Rete dei cuochi per la Sovranità Alimentare; Forum in difesa del grano; Com.Promotore Rete dei Pescatori del Mediterraneo; Roma Open Lab; Comune di San Didero; Ass. Cento Passi Ancora; Soccorso Contadino;Comitato Masserie Santagatesi; CSS Confederazione Sindacale Sarda; Asotziu Consumadores; ASCOM Associazione Commercianti Sardegna; Associazione MEDUC"Stefano Tonziello”; No Tav Val Susa; L'Orto Conviviale Sant'Anastasia (NA); Rete Cittadinanza e Comunità(Caserta); Tutte Giù Per Terra(Collettivo Contadino Femminista); Associazione Terre Joniche; Comitato per la Difesa delle Terre Joniche ; Sindacato Italiano Allevatori Bufalini(Campania); Comitato Spontaneo Agricoltori Uniti di Sicilia; ASPAL-Associazione Produttori Associati Lazio; AGCI -UMBRIA (Associazione Generale Cooperative Italiane); Wigwam Small Farms Network; AGORA'2.0 mobilitazione permanente nel trasporto; La Dispensa della Formica; Retespac; Unione Mediterranea; A.S.A. Associazione Ssovranità Alimentare; GensAgri; ULPEA Unione lavoratori produttori nell'agroalimentare; Società Cooperativa Agricola e Rurale ARCADIA; Un'infanzia da vivere Associazione di volontariato(O.D.V.); A. P. S. Forum Agricoltura Sociale Puglia; Confimpresa Campania; RIES - Rete Italiana dell'Economia Solidale; Ass. Anima Verde; Fridays For Future Napoli; Basta Veleni - BRESCIA; Io Voglio Restare In Irpinia; M.P.S. - MOVIMENTO PASTORI SARDI; Az. Agricola Godino; Arcipelagoscec; Comitato Stop Veleni; Ghetto Out - Casa Sankara; Attiva Sicilia (Rete ecologista nel Consiglio Regionale Siciliano): Comitati dell'Alta Murgia; Terra (Organizzazione Politica)
............
Proponenti a titolo personale
Fabbris Gianni (Policoro, MT); Solazzo Michele (Bisaccia, AV); Ungolo Gervasio (Palazzo San Gervasio, PZ); Zarfati Luca (Roma); Dongo Dario (Roma); Alessandrini Angela Paola (Tagliacozzo) ; Cirasella Arcangela (Monteverde, AV); Terracciano Vittorio (Caserta); Nunziata Antonio (San Gennaro vesuviano, NA); Maddalena Carmela (Andezeno, To); Vinciguerra Nicola (Ancona); Metallo Paola (Monteverde, AV); Clemente Gabriella (Aversa. CE); Palmeri Valentina (Trapani) ; Guardabasso Fulvio (Francofonte, SR); Tozzoli Elio Corio (TO); Redente Giovanni (Castrolibero, Cs); D'Amato Rosa (Taranto); Petito Pietro (Melfi, PZ); Continiello Giuseppe (Montréal - Québec, Canada); Marchini Angela (Parma); Pisaniello Antonio (Avellino); Marchini Angela (Parma); Marangi Antonia (Ceglie Messapica, BR); Valicenti Federico (Terranova del Pollino, PZ);Tornese Antonio (Montalbano Jonico, MT); Ierardi Alessandro (Siena); Pizza Antonio Guglielmo (Monteverde, AV); Baldassari Luca (Arezzo); Ranaldi Alessandro (Pomezia, RM); Melillo Giuseppe (Potenza); Cutrera Maurizio (Catania); Barile Antonio (Caserta); Alessandro Margherita (Roma, RM); Sasso Ciro (Napoli);D'Angelo Dino Giovanni (Agrigento); Zazzera Francesca (Napoli); Peperna Giorgio (Napoli); Marrone Maria (Villa di Briano, Ce); Vanadia Giusy Clarke (Catania); Pisani Roberto (Fraconalto, AL); Fumo Silvana Napoli (NA); Bellone Loredana (Val di Susa); Mariotti Stefano (Cortona); D'Aloisio Franco (Pescara); Sofo Angelo (Garbagnate Milanese); Balestrieri Osvaldo Napoli (NA); Danielli Chiara (Milano); Marratzu Michele (Fonni); Burrai Giulio Vincenzo (Sassari); Piazza Rosetta (Vittoria); Tredici Salvatore (Monasterace Marina); Coccollone Annamaria (Sardegna); Carone Rosalba (Roma);Cualbu Maddalena (Sardegna); Madio Katia (Bernalda, MT); Deiana Grazia Pina (Villacidro); Cualbu Laura (Villacidro); Ciolione Domenico (Vimodrone, Mi); Ciaculli Maurizio (Vittoria, RG); Moretta Mena (Caserta); Chirico Pasquale (San Stino di Livenza, VE); Mormando Vincenzo (Policoro, MT); Benvenuto Vincenzo (Salerno); Longo Paola (Bologna); Fabio Sebastiani (Roma);

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