ESTETICA, BENESSERE ed AFFINI: STOP alle continue CHIUSURE e RIQUALIFICAZIONE del SETTORE

ESTETICA, BENESSERE ed AFFINI: STOP alle continue CHIUSURE e RIQUALIFICAZIONE del SETTORE

Lanciata
9 marzo 2021
Petizione diretta a
Andrea Orlando e
Firme: 617Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da ASSOCESTETICA - Associazione Nazionale Estetica, Benessere ed Affini

Il settore “ESTETICA, BENESSERE ed AFFINI”, seppur "NON IDENTIFICATO" da INAIL ed ISS (come da "Documento Tecnico..." del maggio 2020) e pertanto indicato come:
“(Parrucchieri e) SERVIZI DI ALTRI TRATTAMENTI ESTETICI”,
E' UN SETTORE, divenuto e ritenuto, tra l'altro, indispensabile per il benessere psico-fisico di (e da) tantissime persone!
Vogliamo ancora una volta specificare che, il nostro settore, è serio e ligio al dovere: SEGUE RIGIDE REGOLE di igiene, protezione individuale, sterilizzazione e sanificazione, come da suddetto protocollo...ma già da prima dell'arrivo del Coronavirus, ed AL PARI DEI CENTRI MEDICI! Non siamo mai stati segnalati, in passato, quali responsabili, o potenziali responsabili, della diffusione di altri agenti patogeni (quali, ad esempio, il virus dell'HIV o il batterio del Tetano): non riusciamo pertanto a capire come sia possibile che, "sulla carta", lo saremmo improvvisamente diventati del Covid19! IL NOSTRO SETTORE NON E' PERICOLOSO: NON RIENTRIAMO NEI SETTORI CHE HANNO CAUSATO CONSIDEREVOLI CONTAGI: le statistiche parlano chiaro! Abbiamo assolutamente bisogno che il Governo, ed in particolare il Presidente Draghi, il Ministro Speranza e la 10° Commissione del Senato della Repubblica, valutino subito questa nostra situazione e non "successivamente": se i nostri protocolli di sicurezza creano contagi (altrimenti perché chiuderci?), le Istituzioni devono riguardare e modificare immediatamente quelli dei centri medici (esattamente pari ai nostri), al fine di salvaguardare la salute pubblica; se invece questi ultimi risultano essere sicuri, c'è un controsenso nella scelta delle nostre continue chiusure! Abbiamo bisogno di urgenti e chiare risposte!   

"LA BELLEZZA UNISCE LE PERSONE” è il claim scelto per guidare la partecipazione dell'Italia a Expo 2020, dove bellezza è intesa non in senso puramente estetico ma come connessione, come competenza, come innovazione e come veicolo della conoscenza, un codice di valori che da sempre contraddistingue l'identità italiana” (fonte: italyexpo2020.it).

Nel più ampio codice di valori relativi alla bellezza, che da sempre contraddistingue l'identità italiana, risulta facile includere l’Arte (Pittura, Scultura, Poesia, Musica, Danza,…), la Moda e certamente anche l’ESTETICA, quale “ricerca del bello” sotto tutti i punti di vista: non solo quindi filosoficamente quale “dottrina della conoscenza sensibile” ma anche col significato di “bellezza esteriore, bell’aspetto, struttura armonica” e “disciplina e pratica volte alla cosmesi e alla cura del corpo”  (tra “”, fonte: Treccani)

Relativamente all’Estetica quale bellezza esteriore, disciplina e pratica, possiamo apprendere, DA UN PUNTO DI VISTA FILOSOFICO:

“Ricordare che l’estetica è la manifestazione dell’essere, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione si sia, è un segno di rispetto per ciò che si manifesta come vero, come reale-vero, e quindi degno di rispetto, cioè di essere guardato di fronte come buono e come bello: non è vero, infatti, che la bellezza si trova solo nella gioventù, poiché la bellezza è manifestazione di verità, la quale ci cerca, se la sappiamo trovare, ovvero si trova, se la sappiamo cercare, in ogni momento e condizione della nostra vita. Lo sguardo profondo anche se talora malinconico di una persona anziana è esteticamente bello e importante come il corpo vigoroso di un atleta, del discobolo di Mirone. E’ altrettanto vero, e dunque buono” (fonte: da renatopilutti.it)

Inoltre, DA UN PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO:

“Occuparsi della propria salute e della propria bellezza vuol dire in realtà imparare ad occuparsi del proprio sé , vuol dire andare più in profondità per realizzare un progetto che non prevede solo una serie di privazioni e rinunce, ma il perseguimento di un percorso di crescita personale. L’obiettivo è quello d’imparare a condurre una vita di azione attiva e non di reazione passiva. Si può iniziare a lavorare su qualunque parte del proprio sé, il corpo può essere un formidabile punto di partenza, un oggetto tanto forte e miracoloso quanto delicato ed effimero da curare e plasmare, non in un’ottica narcisistica e vanitosa, ma piuttosto vedendolo come espressione tangibile di tutto quello che vogliamo piano piano imparare a conoscere e gestire di noi stessi. In altre parole, curare il proprio corpo può essere il primo passo verso un progetto più completo di realizzazione di sé, così come trascurarlo è spesso il modo migliore per perdere anche se stessi. Spesso ci dimentichiamo che il corpo è la manifestazione tangibile e concreta della nostra esistenza ed il rapporto che abbiamo con esso determina in larga misura la relazione che abbiamo con noi stessi e di conseguenza con la vita e con gli altri. E’ banale e semplicistico ritenere che la cura del corpo sia sempre un atto di pura vanità o addirittura di narcisismo. Può ovviamente esserlo, ma può al contrario rappresentare un veicolo per lo sviluppo di una versione più forte e più profonda di noi stessi” (fonte: Dott.ssa Cristiana Rossi, Psicologa)

DA UN PUNTO DI VISTA MEDICO, qualche esempio:

-gli Estetisti ed Affini trattano la cute, un organo in stretta relazione col SNC; la pelle è l'organo più esteso del corpo umano in quanto lo riveste completamente ed è un organo di vitale importanza in quanto protegge l'organismo da virus, batteri, agenti atmosferici, urti e traumi;

-effettuano massaggi che vanno ad agire sulla muscolatura del corpo umano, sulle articolazioni e sugli apparati circolatori sanguigno e linfatico;

-eseguono trattamenti di manicure e pedicure e può capitar loro di venire a contatto con micosi, verruche, funghi ed anche col sangue: devono pertanto conoscere ed applicare tutte le più attente ed efficaci tecniche di disinfezione e sterilizzazione degli ambienti e soprattutto degli strumenti che si impiegano in questi trattamenti, nonché di tutte le misure di protezione e prevenzione personale;

-nel trattare il viso, così come dorso e schiena, possono venire a contatto con una pelle acneica (l'acne è una vera e propria malattia), che secerne pus e fluidi infetti;

-utilizzano apparecchi elettromeccanici, lampade UV-A, dermografi ed aghi che potrebbero arrecare danni, anche irreparabili, alla salute del cliente;                           

-utilizzano prodotti cosmetici ricchi di estratti naturali, di principi attivi, di acidi e di tante altre sostanze, nonché pigmenti: devono esserne istruiti sulla provenienza e sul corretto uso ma anche addestrati nel riconoscere eventuali improvvise reazioni allergiche e sulle relative metodiche di intervento di primo soccorso;                          

-devono inoltre essere esperti nella sanificazione dei locali, devono saper accogliere il Cliente, rispettarne la privacy e saper effettuare una anamnesi medica personale preventiva, al fine di venire a conoscenza di eventuali allergie, cardiopatie, tumori e quant'altro potrebbe interferire con i trattamenti da effettuare, con conseguenti danni alla persona trattata;

-devono saper ascoltare il cliente, raccogliere e custodire le sue confidenze personali, riuscire a capire se è un soggetto debole ed avere la consapevolezza di non poter intervenire con discorsi e consigli che possano in qualche modo turbarne la psiche o gli equilibri psico-fisici. 

L’ASPETTO FISICO HA UN RUOLO DI GRANDE IMPORTANZA NELLA VITA AFFETTIVA,RELAZIONALE E SESSUALE : già nelle favole, scritte per i bambini, le principesse, che sono decantate per la loro bellezza e fascino, e presentate con minuziosa cura nell’immagine, sposano belli ed aitanti principi azzurri; i personaggi malvagi, invece, appaiono spesso trascurati nell’aspetto ed anche poco piacevoli alla vista. Nel campo delle relazioni amorose l’attrazione fisica costituisce, in un primo momento, un fattore importante e talvolta determinante per decidere se continuare o meno la relazione. Inoltre, la denigrazione dei tratti fisici di una persona è da sempre uno dei modi per screditarla ed una bella moglie, magari più giovane, è stata nei secoli (e purtroppo lo è ancora, talvolta) identificata come simbolo di potere. Anche nel mondo relazionale e lavorativo l’aspetto fisico si rileva fondamentale: una persona sconosciuta trascurata e trasandata non evoca istintivamente nell’interlocutore sentimenti di fiducia e stima; contrariamente, una persona curata e di bell’aspetto pone l’interlocutore ad interfacciarsi con più tranquillità ed interesse; del resto, giusto per fare un esempio, nessun Politico o Professore Universitario si sognerebbe mai di presentarsi in pubblico con le unghie spezzate, il trucco sciolto o con l’aspetto trasandato. Del resto, dall’avvento dei mass media, quindi ormai da decenni, la bellezza è propagandata ovunque, con il duplice effetto di far sentire maggiormente adeguato chi è di bell’aspetto e mettendo in forte disagio psicologico chi non risponde ai canoni proposti: ciò ha determinato che, mentre in passato c’era una maggiore propensione verso l’accettazione di sé stessi in quanto non pareva possibile fare altrimenti, oggi c’è la consapevolezza di voler e poter conquistare la bellezza. La ricerca della bellezza, come il ringiovanimento del viso o il modellamento del corpo, è un percorso graduale che conduce ad un miglioramento non solo dell'aspetto, ma anche della condizione psicologica del cliente che, quando si approccia all’Estetica, sentirà chiedersi “Perché i trattamenti estetici? Quale risultato si aspetta da tali trattamenti?” con l’intento di spingerlo ad indagare sulle proprie motivazioni più profonde. Ovviamente, di primo impatto, l’aspetto fisico è il nostro biglietto da visita ma è sottile la differenza tra il piacersi ed il “voler piacere”: si insegue spesso la “ricerca dei complimenti” ed è diffuso il sentimento di frustrazione quando il proprio corpo non piace o si trasforma negli anni. A nessuno piace non avere un bell’aspetto ma, alle persone dipendenti dall’aspetto fisico, il fatto di vedersi poco attraenti può rovinare completamente la giornata: arrivano a sentirsi frustrate e talvolta non riescono a godersi la giornata o a relazionarsi agli altri con serenità. Gran parte degli adolescenti, per esempio, dà un’enorme importanza all’aspetto fisico: nell’età adolescenziale la personalità non è ancora completamente definita per cui, il non piacersi, può minare la loro autostima, perché sembra che tutto giri intorno all’aspetto estetico.

Ebbene, come si può facilmente desumere da quanto premesso, l’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELL'ESTETICA, BENESSERE ED AFFINI nella società moderna porta gli Operatori del Settore ad intervenire in un campo che si pone tra la bellezza, la psicologia e la medicina. Affidarsi all’Estetica non è più un’azione spinta semplicemente dalla vanità ma rappresenta, nella gran parte dei casi, una serie di importanti esigenze del Cliente, soddisfatte solo e se incontra la serietà, la professionalità e la preparazione dell’Operatore, unite ad un forte senso di empatia e di competente consulenza; la cura del proprio corpo, tra l’altro, trova larga condivisione ed accettazione sociale. Ne è prova il “Rapporto sull’Economia del Benessere di Philips, in relazione ad un’indagine Doxa condotta su un campione di 4.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni in 10 regioni d’Italia. I dati della ricerca confermano la tradizionale attenzione per l’immagine. Infatti, per la cura del corpo, gli italiani arrivano a spendere 10,2 miliardi di euro (escluso l’acquisto di prodotti cosmetici). I più interessati sono gli uomini e le donne con età compresa fra i 18 e i 34 anni. La spesa maggiore in questo ambito è costituita dai i trattamenti in centri estetici, frequentati dal 55% degli intervistati (quasi 19 milioni di persone) per una spesa complessiva di 7,67 miliardi di euro” (fonte: societaerischio.it)

Da un anno, purtroppo,  il Mondo combatte contro la pandemia da SARS-coV-2 e, nell’interesse della salute di tutti, sono state indotte forti limitazioni sociali e lavorative.

In relazione a tale pandemia, al fine di limitare al minimo il rischio di contagio, per il settore Estetica ed Affini (ed anche per i Parrucchieri), in Italia, nel Maggio/2020, è stato redatto il seguente documento congiunto Inail-Iss:  "Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici" : il settore intero segue alla lettera le regole imposte. Nonostante ciò, nelle zone rosse continua l'obbligo di chiusura! Perché?

CHIEDIAMO, INOLTRE, L'URGENTE RIQUALIFICAZIONE DEL SETTORE:

Il lavoro dell’Estetista è da sempre regolato dalla pressoché invariata legge 1/1990; come è possibile dedurre da quanto precedentemente detto, in 31 anni tale lavoro si è largamente evoluto e gli Estetisti ed Affini hanno assunto un ruolo nella società, un approccio col cliente ed una professionalità completamente diversi e non più in linea con le direttive iniziali né con la incompleta formazione professionale offerta dai piani di istruzione regionali: noi siamo seri e meritevoli Professionisti e come tali vorremmo essere considerati.

La legge 1/1990 è stata approvata quando l'Estetica era un settore nascente. Oggi sono innumerevoli le imprese di Estetica, Benessere ed Affini presenti su tutto il territorio nazionale. La figura professionale dei relativi Operatori ha assunto un ruolo diverso nel tempo mentre la loro preparazione di base è rimasta pressappoco invariata: per adeguarsi alla richiesta dell'utente finale, oggi attento e preparato (grazie anche alle informazioni ed ai continui aggiornamenti reperibili su internet), gli Estetisti ed Affini sono costretti ad arricchire la loro formazione di base con svariati e spesso costosissimi  corsi di specializzazione privati, ancor prima di potersi inserire nel mondo del lavoro.

Ciò nonostante, quello di cui si tiene poco conto sono le incomplete conoscenze specifiche relative al corpo umano, alle sue eventuali patologie e di conseguenza alle responsabilità in merito che si affidano a tali figure professionali (molti Operatori del settore, in particolare i più volenterosi e coscienziosi, sono costretti ad acquisire autonomamente tali conoscenze).

Nello specifico della LEGGE 4 GENNAIO 1990, n. 1 :

-L’articolo 1 recita testualmente: “L’attività di estetista comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti” ;

-il secondo comma dell’articolo 1 recita: “Tale attività può essere svolta con l’attuazione di tecniche manuali, con l’utilizzazione degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico, di cui all’elenco allegato alla presente legge, e con l'applicazione dei prodotti cosmetici definiti tali  dalla  legge  11 ottobre 1986, n. 713.”

-l’articolo 10 demanda, ad un futuro provvedimento normativo, la determinazione delle caratteristiche tecnico-dinamiche di tali apparecchi elettromeccanici, e recita: “Il Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, di concerto con il Ministro della Sanità, emana, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale delle categorie economiche interessate, un decreto recante norme dirette a determinare le caratteristiche tecnico-dinamiche ed i meccanismi di regolazione, nonché le modalità di esercizio e di applicazione e le cautele d’uso degli apparecchi elettromeccanici di cui all’elenco allegato alla presente legge. L’elenco allegato è aggiornato con decreto del Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, tenuto conto dell’evoluzione tecnologica del settore, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale delle categorie economiche interessate” (Fonte: GU Serie Generale n.4 del 05-01-1990)

Nonostante l’indicazione all’emanazione di un successivo decreto fosse fissata entro i successivi 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge 1/1990, solo il 12 maggio del 2011 e quindi dopo più di 21 anni, il Ministero dello Sviluppo Economico (di concerto con il Ministero della Salute), ha emanato il Decreto 12 maggio 2011, n.110:

“Regolamento di attuazione dell'articolo 10, comma 1, della legge 4 gennaio 1990, n. 1, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l'attivita' di estetista” ,

con entrata in vigore del provvedimento 30/07/2011.

Inoltre, poniamo l’attenzione anche su “REGOLAMENTO (UE) 2017/745 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2017 relativo ai dispositivi medici, che modifica la direttiva 2001/83/CE, il regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009 e che abroga le direttive 90/385/CEE e 93/42/CEE del Consiglio” che recita:

(12) Taluni gruppi di prodotti per i quali un fabbricante dichiara solamente una finalità estetica o altra finalità non medica, ma che sono simili ai dispositivi medici per funzionamento e rischi, dovrebbero essere disciplinati dal presente regolamento. Affinché i fabbricanti possano dimostrare la conformità di tali prodotti, la Commissione dovrebbe adottare specifiche comuni almeno in merito all'applicazione della gestione del rischio nonché, se necessario, in merito alle valutazioni cliniche in materia di sicurezza. Tali specifiche comuni dovrebbero essere elaborate in modo specifico per un gruppo di prodotti senza destinazione d'uso medica e non dovrebbero essere utilizzate per la valutazione della conformità dei dispositivi analoghi aventi destinazioni d'uso mediche. I dispositivi con destinazione d'uso sia medica che non medica dovrebbero soddisfare i requisiti applicabili sia ai dispositivi con destinazioni d'uso mediche sia a quelli senza destinazione d'uso medica.” (fonte: Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea  L 117 del 5 maggio 2017)

In relazione a tutto quanto sopra emerge, può dirsi comprovata la legittima difficoltà delle Istituzioni nel regolare quelle pratiche in uso che potrebbero considerarsi “border-line” tra attività medica ed attività di estetica, dato il giusto intento di voler perseguire la salvaguardia della sicurezza e salute pubblica ; contemporaneamente, emerge l’esigenza a tutela dello status quo del settore dell’estetica, di promuoverne lo sviluppo con attenzione agli aspetti di carattere industriale ed occupazionale, sempre tenendo presenti gli importantissimi aspetti di sicurezza e prevenzione della salute pubblica e quegli aspetti sanitari che spesso contrastano fortemente con gli aspetti di ordine economico.

Infine (ma non certo per minore importanza!), proprio per le difficoltà suddette, poniamo l’attenzione sul significato della parola “ARTIGIANO”, espressa da uno dei più noti dizionari della lingua italiana, accreditato dall’ Accademia della Crusca, con l'intento di ricercarne e ricavarne insieme eventuali affinità con l’Estetista (che rientra in questa categoria):

"artigiano s. m. (f. -a) e agg. [der. di arte]. – 1. s. m. Chi esercita un’attività (anche artistica) per la produzione (o anche riparazione) di beni, tramite il lavoro manuale proprio e di un numero limitato di lavoranti, senza lavorazione in serie, svolta generalm. in una bottega: a. impagliatore, a. restauratore; si è messo in proprio come a.; le pitture ... mostrano sempre la stessa mano, che sono in realtà migliaia di mani di a. anonimi che con migliaia di pennellini hanno ritratto milioni di minuscoli personaggi (Goffredo Parise). 2. agg. Di artigiano, degli artigiani: lavoro a.; industrie a.; mostra, fiera artigiana. ◆ Dim., disus., artigianèllo, che è stato usato per indicare sia un giovane o umile artigiano, sia, al plur., i giovani che, in appositi istituti assistenziali, venivano avviati alle attività artigiane" (fonte: Treccani).                        La nostra domanda è: "In quale dei 2 punti sopra è identificabile il settore Estetica?"

Alla luce di tutto ciò,  chiediamo che siano urgentemente valutate le nostre RICHIESTE di:

- MODIFICA DELLA LEGGE  1/1990, con adeguamento ad un NUOVO PIANO DI STUDI statale quinquennale ( un primo Progetto Sperimentale è già depositato al MIUR e relativo primo anno del Progetto pilota è già iniziato ed attualmente attivo) che potrebbe prevedere un biennio di formazione in comune e triennio per l’indirizzo specifico nelle varie discipline (“Tecnico Estetista” con indirizzo: “Tattoo e Piercing”, “SPA e Benessere”, “Visagista, Truccatore e Micro/Dermo-Pigmentista”, “Massaggiatore ed Operatore Olistico”, “Manicurista, Pedicurista ed Onicotecnico”) e successiva istituzione di un nuovo e dedicato Corso di Laurea specializzante, per la riqualificazione dell'intero settore dell'Estetica (visto che le conoscenze e le competenze indispensabili al Professionista, per tener fronte in maniera corretta alle pratiche ed ai rischi che tale lavoro implica, risultano essere ben più ampie e specifiche rispetto alle incomplete fornite dagli attuali programmi base di formazione professionale regionali). A tal fine, nasce l'urgentissima esigenza di istituire un Corso di Laurea, accessibile agli Estetisti già diplomati (quinquennio) e qualificati in "Specializzazione Estetista" (terzo anno), al fine di formare gli Estetisti all'insegnamento nelle scuole statali, nonché un ulteriore corso che ne formi ed abiliti gli Estetisti Specializzati, già in possesso di laurea, in tempi più brevi.

- ESTROMISSIONE DEGLI ESTETISTI (ED AFFINI) DALLA CATEGORIA DI ARTIGIANI e contemporaneo inserimento nelle più idonee Professioni Sanitarie (al pari dei Fisioterapisti e dei Podologi), con relativa creazione dell'Albo professionale di riferimento, visto che gli interventi sul corpo umano che implicano il contatto ed il trattamento di organi (a partire dalla cute) nonché il frequente contatto fisico con clienti spesso affetti da vere e proprie patologie (esempio: Acne, Micosi, Insufficienza Circolatoria, Psoriasi, Tumori della pelle, Pannicolopatia-edemato-fibro-sclerotica, Sindrome da Stress, Virus, ecc. ) NON POSSONO ESSERE CONSIDERATI COME  “un’attività (anche artistica) per la produzione (o anche riparazione) di beni…, svolta generalm. in una bottega”.

Inoltre, al fine di poter DARE A TUTTI I GIOVANI PARI OPPORTUNITA' per il futuro, urge in noi il bisogno di specificare che, nonostante i tanti anni di studio (scuola dell’obbligo, a seguire biennio per il conseguimento della qualifica di Estetista e, per completare, terzo anno per la qualifica di Estetista Specializzata, più vari corsi di specializzazione), agli Estetisti (ed Affini) non viene riconosciuto il diploma per poter accedere alle università e ciò non è giusto per il loro futuro.

Cambiamo il presente ed il futuro degli Estetisti ed Affini! Se sei d'accordo, firma la petizione!

Dott.ssa LINA SASSO

Presidente  ASSOCESTETICA – Associazione Nazionale Estetica, Benessere ed Affini, Biologa, Estetista Specializzata, Ex Insegnante di Estetica Teorico-Pratica (autorizzata dalla Regione), OSS 

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