NO ALLA CHIUSURA DEL CRAL LUIGI SACCO

NO ALLA CHIUSURA DEL CRAL LUIGI SACCO

Lanciata
11 aprile 2021
Petizione diretta a
Regione Lombardia e
Firme: 671Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da CRAL ASST Fatebenefratelli Sacco

IN DATA 7 APRILE 2021 CON DELIBERA NR. 489 LA DIREZIONE AZIENDALE DELLA ASST FATEBENEFRATELLI SACCO DI MILANO, HA APPROVATO CON ATTO IMMEDIATAMENTE ESECUTIVO LA CHIUSURA DEL CRAL LUIGI SACCO. DAL 7 MAGGIO IL NOSTRO CRAL DOVRÀ LASCIARE LIBERI I LOCALI E TUTTA L'AREA DOVE ATTUALMENTE CI SONO I CAMPI DA TENNIS.

Stiamo parlando di un CRAL storico che risale ai primi anni ‘60 e dove sono passate intere generazioni. I terreni e gli spazi sono certamente di proprietà dell'ospedale ma l'ospedale stesso, allora, ha dato questo spazio in uso ai lavoratori perché creassero il loro circolo ricreativo.

Negli ultimi anni, più volte questa Direzione ha provato a mettere le mani sul CRAL. Il CRAL fa gola, è fonte di profitto. Con una gara d’appalto per la gestione del CRAL, l’azienda potrebbe facilmente far entrare i grandi nomi di società sportive che in cambio di tessere a costi di palestre private, pagherebbero i comodati all’Azienda. La filosofia di un CRAL è cosa ben diversa. Il CRAL è dei lavoratori e dev’essere gestito dai lavoratori.

La cosa peggiore di questa storia è che la Direzione ha proceduto nel silenzio più totale approfittando di un momento di debolezza sociale, in cui i Soci lavoratori sono fortemente impegnati in prima persona alla lotta al Covid e i pensionati sono chiusi in casa per preservare la propria salute. In gergo lo potremmo chiamare “sciacallaggio sociale”.

Stiamo parlando di un CRAL attivo da sempre, dapprima per l’ospedale Sacco e più recentemente, dopo la riforma nr. 23 del 2015, per tutta l’ASST Fatebenefratelli Sacco. Nella sua lunga storia sono state organizzate le colonie per i figli dei dipendenti, tornei di calcio, di tennis, di biliardo e le molte coppe esposte ne sono una dimostrazione. È un pezzo di storia che ci viene strappata.

Il CRAL ancora oggi ha un forte senso di appartenenza collettiva, aggregando sui campi da tennis, sui tavoli da biliardo o durante le gite culturali e ricreative, molti tra ex lavoratori e lavoratori con figli e nipoti, ma anche amici che ci hanno conosciuto nell'arco degli anni. Un CRAL perfettamente funzionante che ha solo momentaneamente sospeso le sue attività nel rispetto dei DPCM e delle direttive regionali relative alla pandemia COVID-19.

Chiediamo a questa Direzione di non chiudere il nostro CRAL e di dialogare con noi per trovare una soluzione che sia accettabile per tutti.

Sostieni questa campagna per mantenere vivo il CRAL! Non solo per quanto ha rappresentato il suo passato per tutti noi Lavoratori e Soci ma soprattutto per quanto andrà a rappresentare nel prossimo futuro al termine della pandemia COVID-19.

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