Caso Zaki e caso Regeni: appello al Governo italiano

Caso Zaki e caso Regeni: appello al Governo italiano

Lanciata
2 gennaio 2021
Petizione diretta a
Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano
Firme: 460Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da RISING Pari in Genere

Noi di RISING Pari in Genere, impegnate nella difesa e per l’attuazione dei diritti umani di donne e minori, sensibili al grido di allarme del Parlamento Europeo, indignate per il mancato rispetto degli impegni in merito da parte delle Autorità nazionali degli Stati Membri, chiediamo di firmare il presente appello al Governo italiano perché:

-          richiami l’Ambasciatore italiano in Egitto;

-          adegui la sua politica estera e commerciale all’invito del Parlamento Europeo ad interrompere qualsiasi tipo di fornitura di mezzi, strumenti, apparecchiature impiegabili dalle autorità egiziane n atti di repressione, e di violenza sulle persone a qualsiasi titolo private della libertà personale;

-          subordini le relazioni politiche con le Autorità egiziane al rispetto da parte di queste dei diritti umani, delle libertà fondamentali della società civile e dei principi dello Stato di diritto;

-          richieda la scarcerazione immediata di Patrick Zaki.

Anche sulla scia della forte e coraggiosa risoluzione del 18 dicembre 2020 del Parlamento Europeo in cui si denuncia il deterioramento della situazione dei diritti umani in Egitto.

Nell’Atto dell’Assemblea Europea  si deplora  la  continua, crescente e gravissima violazione dei diritti umani da parte delle autorità egiziane e si denuncia: -  Che sono negate le libertà fondamentali, prime tra tutte la libertà di espressione , di associazione e di riunione - Che  sono negati i principi  fondamentali dello Stato di diritto  con il ricorso alla  custodia cautelare e ad arresti arbitrari  (come nel caso di  Patrick Zaki, studente del master postuniversitario in Studi di genere presso l’Università di Bologna arbitrariamente arrestato al suo rientro in Egitto e attualmente trattenuto da dieci mesi in custodia cautelare senza aver avuto la possibilità di incontrare il giudice per continui e pretestuosi rinvii ), di detenzione di minori, di  violenze e torture sulle persone tratte in arresto,  di sparizioni  forzate di difensori dei diritti umani,  di imprigionamento degli attivisti della società civile  - Che si abusa della legislazione antiterrorismo per reprimere qualsivoglia forma di dissenso da parte di difensori dei diritti umani,  di operatori sanitari, di  giornalisti, di membri delle opposizioni, di rappresentanti del mondo accademico e dell’avvocatura - Che sono in preoccupante aumento le esecuzioni capitali - Che  sono  in continuo e costante  aumento le  violenze sessuali e le molestie nei confronti delle donne.   - Che si ricorre a pratiche abusive come i test di verginità …- Che non si osservano le leggi contro le MGF - Che si perseguono le donne   per “violazione della morale” (caso Amal Fathy). - Che si arrestano e si perseguono i membri della comunità LGBTI o singoli individui solo sulla base del loro orientamento sessuale (caso Seif Bedour),

Il Parlamento Europeo prende atto   dei contenuti dell’atto di accusa formulato dalla Procura di Roma dopo quattro anni di indagini   nei confronti di quattro componenti dell’Amministrazione degli Interni egiziana per il sequestro, le torture e l’assassinio di Giulio Regeni, ricercatore italiano a Il Cairo e chiede alle autorità egiziane di collaborare con la Procura di Roma, comunicando la residenza degli indagati. Inoltre:

….ribadisce il recente invito agli Stati membri affinché diano seguito alle conclusioni del Consiglio "Affari esteri" del 21 agosto 2013 sull'Egitto, in cui si annunciava la sospensione delle licenze di esportazione di qualsiasi attrezzatura che potrebbe essere utilizzata a fini di repressione interna, in linea con la posizione comune 2008/944/PESC2 , e condanna il mancato rispetto persistente di tali impegni da parte degli Stati membri; invita gli Stati membri a sospendere tutte le esportazioni verso l'Egitto di armi, tecnologie di sorveglianza e altre attrezzature di sicurezza in grado di facilitare gli attacchi contro i difensori dei diritti umani e gli attivisti della società civile, anche sui social media, nonché qualsiasi altro tipo di repressione interna; chiede all'Unione di dare piena attuazione ai controlli sulle esportazioni verso l'Egitto per quanto riguarda i beni che potrebbero essere utilizzati a fini repressivi o per infliggere torture o la pena capitale” (Proposta di risoluzione comune -  B9- 0426/2020, B9 - 0427/2020. B9 – 0429/2020 paragrafo 18 pag. 10)

Per Giulio Regeni, per Patrick Zaki

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Decisori

  • Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano