#Coronavirus: Mobilità di Emergenza, l'automobile NON è la soluzione

#Coronavirus: Mobilità di Emergenza, l'automobile NON è la soluzione

Lanciata
15 aprile 2020
Petizione diretta a
Luciana Lamorgese (Ministro dell'Interno) e
Firme: 6.082Prossimo obiettivo: 7.500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da SalvaiCiclisti Roma, Associazione di Promozione Sociale

L'automobile NON è la soluzione per muoverci nel post COVID-19.
Soffocheremmo nel traffico e nello smog!

Vanno date alternative
di mobilità eque e sostenibili  a lavoratrici, lavoratori e a tutte le persone che non potranno/vorranno prendere il trasporto pubblico!

Qui il testo inviato ai nostri decisori politici


Proposte mobilità sostenibile urbana intra e post emergenza COVID-19 

Spett.li Autorità,

Le sottoscritte Associazioni impegnate per la mobilità sostenibile e l'ambiente, riunite in un Coordinamento nazionale, presentano le seguenti riflessioni, osservazioni e proposte unitarie riguardo alle criticità future nel settore della mobilità.

Emergenza mobilità nelle città italiane dopo il Covid-19

La fine delle restrizioni per la gestione di emergenza  di contrasto della diffusione della Covid-19 porterà una nuova condizione di emergenza traffico nelle città italiane. 

Lo scenario è quello per cui l’uso del trasporto pubblico locale sarà fortemente ridotto, sia a causa del mantenimento delle restrizioni, sia causa della sfiducia della popolazione nel prendere i mezzi pubblici. Il trasporto pubblico locale sposta quote rilevanti di cittadini, fino al 55% nelle grandi città, a cui si aggiunge l’enorme movimento di persone che usano i treni pendolari. Fatto tutto ciò che si potrà per mantenere e migliorare i servizi di trasporto pubblico, si può facilmente prevedere che quote importanti di questi spostamenti abbandoneranno il trasporto pubblico e cercheranno altre modalità di spostamento.

In assenza di interventi è facile prevedere che molti di coloro che abbandoneranno il trasporto pubblico sceglieranno di muoversi in automobile, (i dati preliminari provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese vanno in questa direzione) se questo dovesse avvenire avremo certamente il collasso della mobilità nelle città italiane, a partire dalle città metropolitane. 

Questo non deve accadere

Siamo fortemente preoccupati dall’insorgenza, fuori dal contesto internazionale, di questo fenomeno e la riteniamo una grave sciagura per tutti, da evitare con la massima cura.

Questa situazione è già stata analizzata in altri Paesi e per evitarla si stanno prendendo decisioni utili a gestire questa fase transitoria rafforzando la mobilità alternativa all’auto, tra questi si rilevano già i casi di Budapest, Bogotà, Philadelphia, Minneapolis, Oakland, Vancouver, Calgary, Vienna, Città del Messico, Berlino e Londra. 

Si pone dunque il problema di garantire altre forme di mobilità alternative all’auto. La creazione di corridoi per la mobilità di emergenza è la soluzione già prospettata all’estero e prevede di assegnare corsie dedicate alle forme di mobilità alternative all’auto lungo tutte le principali direttrici urbane, in modo da convogliare su queste le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico, almeno nelle parti più congestionate delle città. È d’altro canto fondamentale garantire ai cittadini forme di mobilità attiva, sia per la salute personale che collettiva, anche in virtù di una migliore qualità dell’aria, soprattutto in ambito urbano.

Misure Proposte
Noi Associazioni promotrici suggeriamo il seguente pacchetto di misure per la gestione sostenibile della mobilità nella fase emergenziale e in quella immediatamente successiva:

  1. Realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e la micromobilità, estese a tutta l’utenza fragile, anche non convenzionali e in deroga al Codice della Strada. Ad esempio: percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade residenziali a 10 km/h aperte ai pedoni, strade scolastiche, intermodalità bici-TPL (Rete di Mobilità di Emergenza/Transizione);
  2. Introduzione, già dal prossimo “decreto aprile”, di forti incentivi economici e finanziamenti per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa all'uso dell'auto privata e complementare al trasporto pubblico. Ad esempio: Fondo interventi urgenti mobilità sostenibile dei Comuni (per realizzare quanto previsto al punto 1), bonus-mobilità per i cittadini (acquisto bici elettriche, servizi di bike sharing e micromobilità), premialità e rimborsi chilometrici;
  3. Pieno mantenimento delle misure di equilibrio del sistema della mobilità, come le ZTL, la sosta regolamentata, le corsie preferenziali, indispensabili ancor più ora per gestire il traffico, rendere appetibili ed efficienti le modalità alternative all’auto ed evitare la completa paralisi circolatoria derivante da un “liberi tutti” di spostarsi comunque e ovunque in macchina;
  4. Contenimento della domanda e dei picchi di mobilità lavorativa e commerciale, promuovendo in modo diffuso lo smart working come modalità facoltativa di lavoro con priorità per i pendolari extraurbani, la differenziazione degli orari di attività economiche e uffici, e i sistemi di consegna a domicilio, privilegiando ed incentivando quelli su bicicletta e cargo-bike;
  5. Riconoscimento, promozione e finanziamento della mobilità attiva (pedonalità e ciclabilità) come modo di trasporto urbano resiliente, in quanto capace di garantire il diritto alla mobilità in sicurezza per tutti e di assorbire una quota rilevante della mobilità nel rispetto della distanza di sicurezza e con la minore occupazione di spazio, evitando di aumentare in modo insostenibile il traffico privato e congestionare i mezzi pubblici;
  6. Istituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico che coordini e armonizzi le misure di cui ai punti precedenti su tutto il territorio nazionale all’interno di un Piano di Mobilità di Emergenza/Transizione Covid-19.
  7. Realizzazione di campagne informative nazionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva, indispensabili per tenersi in salute e recuperare la forma fisica.


In attesa di un Vostro cortese riscontro si porgono distinti saluti.

Promotori

SalvaiCiclisti Roma - SiC Roma A.p.s. 
Ciclostile - ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento
Rete Vivinstrada - Associazioni per la cultura e prevenzione stradale
Milano Bicycle Coalition ASD
Salvaiciclisti Bologna A.p.s.
Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna
Italian Cycling Embassy
Legambici - Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS, Milano
Bike Pride Fiab Torino
FIAB Roma BiciLiberaTutti
Bike4city A.p.s.
Legambiente 
Cittadini per l’aria Onlus
Comitato Torino Respira
Ecoborgo Campidoglio - Torino
FIAB Torino Bici e Dintorni
FIAB Firenze Ciclabile
Associazione hub.MAT, Olbia
Kyoto Club
Alleanza Mobilità Dolce
Legambiente Metropolitano Torino e area metropolitana
FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta
Bikeitalia.it
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Associazione Napoli Pedala
Bike to school
Fridays For Future - Milano
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino
Fridays For Future - Como
Famiglie senz’auto

Prof. Lorenzo Pagliano, Coordinatore di eERG – end-use Efficiency Research Group, Politecnico di Milano
Prof. Federico Zanfi, Urbanista, Politecnico di Milano
Paolo Bozzuto, Urbanista, Ricercatore, Politecnico di Milano
Prof. Lorenzo Fabian, Urbanista, IUAV Venezia
Prof. Stefano Munarin, Urbanista, IUAV Venezia
Paolo Bellino (Rotafixa)
Paolo Gandolfi
Prof. Paolo Pileri, Politecnico di Milano, Urbanista, responsabile scientifico progetto VENTO
Dr. Francesco Pittau, ETH Zürich, Chair of Sustainable Construction

 

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