Fase 2: torniamo in natura! Meno limiti sulle attività motorie in ambiente dal 4 maggio

Fase 2: torniamo in natura! Meno limiti sulle attività motorie in ambiente dal 4 maggio

Lanciata
23 aprile 2020
Firme: 2.238Prossimo obiettivo: 2.500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Micaela Solinas

Siamo consapevoli che le misure restrittive delle libertà personali di tutti gli Italiani hanno rappresentato una misura estrema, resasi necessaria in seguito all'emergenza legata alla diffusione del coronavirus. La maggior parte dei cittadini ha accettato queste restrizioni con civiltà e senso dello Stato, per tutelare la salute di tutti e contribuire al ristabilirsi al più presto di condizioni di normalità. Ci siamo uniti nel dolore per la morte di tanti italiani e abbiamo onorato il sacrificio di chi è stato (ed è tuttora) impegnato in prima fila nell'emergenza. E ognuno di noi ha affrontato con dignità nel chiuso delle proprie case il crescente senso di disagio legato al lockdown e a tutto ciò che esso comporta. 

Siamo un piccolo gruppo di professioniste, amanti della natura e della montagna ma siamo sicure di parlare a nome di molti altri come noi. La comunità degli sportivi e dei frequentatori della montagna ha particolarmente sofferto, senza per questo venir meno al proprio dovere, le forti limitazioni stabilite per la pratica sportiva e l'attività motoria all'aperto. In queste settimane, purtroppo, abbiamo anche assistito sgomenti a una crescente colpevolizzazione dei pochi che, pur nel rispetto dei dpcm e delle ordinanze locali, si sono spinti fuori per fare movimento (corsa o camminata). E’ importante ribadire che l’attività motoria e la possibilità di stare all'aria aperta sono elementi essenziali della salute fisica e mentale delle persone, come ben noto alla comunità scientifica e attestato da innumerevoli documenti, studi, dall’ISS e dall'OMS. Non solo, ma il contatto con la natura è anch'esso fattore di primaria importanza per il benessere, rafforza il sistema immunitario e può contribuire al controllo dell’ansia e dello stress.

Alcune delle limitazioni che sono state inizialmente accettabili (e accettate) per combattere una malattia di cui si sapeva ben poco, risultano dopo quasi 2 mesi (al 4 di maggio) non più giustificate. La possibilità di entrare in contatto con una massiccia quantità di SARS Cov-2 appare molto remota all'aria aperta. D’altra parte, un sistema immunitario sano ha tutte le possibilità di fronteggiare l’infezione in caso di contatti “leggeri”. In ogni caso il mantenimento di una distanza adeguata, il lavaggio frequente delle mani e l’uso, ove necessario, delle mascherine per coprire naso e bocca sono precauzioni sufficienti per evitare il contagio nella maggior parte dei casi. Chi va in montagna, in un bosco o in un prato a camminare, correre, o in bicicletta da solo, con la propria famiglia, o con un amico, nel rispetto delle distanze di sicurezza, non rischia di contagiare o di essere contagiato, non più che rimanendo a casa e sicuramente molto meno che andando a fare la spesa o espletando altre necessità. Infine, il prolungarsi di un regime di chiusura come quello attuale rischia di nuocere gravemente alla salute psico-fisica di molte persone, innescando altri tipi di emergenze sanitarie.

Nella consapevolezza che l’attuale situazione sia ben diversa da quella esistente all'inizio di marzo, tanto che il Governo sta pianificando l’entrata nella cosiddetta “Fase 2”, chiediamo:

  1. Di consentire nuovamente ai cittadini del Lazio e delle altre regioni italiane l’accesso a parchi, giardini e aree naturali su tutto il territorio regionale allo scopo di effettuare attività motoria all'aperto in natura; 
  2. In particolare, che venga consentito l’accesso alle aree montane e sub-montane per permettere ai praticanti di effettuare escursioni a piedi e in bicicletta, senza contendere il poco spazio dei parchi urbani a runner e famiglie con bambini;
  3. Che sia reso possibile lo spostamento in giornata tra comuni diversi per raggiungere i punti di accesso alle escursioni, da effettuarsi con mezzi privati ed eventualmente senza sostare nei centri abitati;
  4. Di permettere lo svolgimento in natura di tutte le attività che è possibile effettuare nel rispetto delle distanze di sicurezza, dalle semplici camminate alle escursioni, dai giri in bicicletta alla ginnastica, dall'arrampicata alla corsa;
  5. Di permettere lo svolgimento congiunto delle suddette attività non solo ai componenti dello stesso nucleo familiare ma anche a piccoli gruppi di 3-4 persone purché nel rispetto delle distanze e delle misure di sicurezza;
  6. Di permettere anche agli anziani (over 70) di effettuare attività motoria all'aperto, nelle aree naturali e montane, perché sono proprio queste categorie che risentono di più della mancanza di una regolare attività fisica e più difficilmente sono in grado di riprendere dopo una lunga interruzione.

Le presenti richieste sono supportate dai seguenti articoli della Costituzione Italiana: 

  • L’Art. 2 tutela la persona umana e lo sviluppo della sua personalità che si concretizza altresì nel rispetto della sua integrità psicofisica; questa, a sua volta, costituisce il fondamento della tutela della salute. 
  • L’Art. 9 riconosce il paesaggio come un bene collettivo, impedire l’accesso alle aree naturali e montane comporta la privazione del godimento di tale bene.
  • L’art. 16 garantisce ai cittadini libera circolazione e soggiorno su tutto il territorio nazionale, salvo limitazioni per motivi di sanità (o sicurezza) che però, come detto, sono da ritenersi immotivati nelle situazioni sopra evidenziate.
  • L’Art. 32 tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo. Le aree naturali, in particolare quelle montane, sono ambienti salubri, con un’elevata qualità dell’aria, e contribuiscono pertanto alla tutela della salute umana.

Proponenti: Micaela Solinas, Project Manager Turismo e Ambiente, Istruttore di Arrampicata - Carmela Malomo, Ingegnere elettronico, amministratrice Climbing Spot Factory - Ana Guerrero Gomez, Psicologo Psicoterapeuta, climber - Cecilia Midulla, medico chirurgo, alpinista - Fiorangela Bellotti, naturalista, accompagnatrice escursionismo CAI

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