Fermiamo il declassamento dell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale di Cremona!!!

Fermiamo il declassamento dell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale di Cremona!!!

Lanciata
25 novembre 2019
Petizione diretta a
Regione Lombardia e
Firme: 14.968Prossimo obiettivo: 15.000
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Lanciata da Chiara Barchiesi

Le ultime notizie diffuse dai giornali riportano che Regione Lombardia ha recentemente deliberato di declassare l'attuale Terapia Intensiva Neonatale di Cremona a degenza sub-intensiva.

Come ha evidenziato l'ex direttore Carlo Poggiani in una lettera indirizzata al quotidiano locale, ciò significherebbe, in sostanza, l'impossibilità da parte dei Neonatologi di Cremona di "farsi carico dell’assistenza sia ai neonati gravemente prematuri che a quelli a termine di gravidanza con l'esigenza di un supporto ventilatorio, di ipotermia terapeutica, di infusione di sostanze inotrope, di nutrizione parenterale totale, etc.".
Questi neonati dovrebbero essere per forza trasferiti a Brescia, con che mezzo non è dato saperlo ma preciso che fra Cremona e Brescia ci sono circa 48 km, che si traducono in 40 minuti di autostrada senza considerare traffico, lavori o eventuali incidenti che potrebbero allungare i tempi.

Secondo l'ex primario, si tratterebbe, circa, di quasi 200 trasporti l'anno, di cui "tra i 50 e gli 80 di bambini con necessità ventilatorie, tra i 20 ed i 30 di neonati di peso molto basso o estremamente basso, a cui andrebbero aggiunti neonati con convulsioni, crisi di astinenza etc."
Chi si farà carico di questi trasporti? Chi si assumerà il rischio che comporta trasportare un bambino di 1 kilo (o anche meno) con gravi problematiche di salute legate ad una nascita fortemente prematura? Chi starà vicino a quei genitori che, già messi a dura prova da una nascita avvenuta troppo presto (con tutte le paure e le preoccupazioni che questa comporta), saranno costretti a lunghe trasferte giornaliere, anche nel cuore della notte in caso di emergenza?

Per l'ex direttore Poggiani, la scelta della Regione è quantomai politica e a beneficiarne sarà " una delle due TIN del capoluogo bresciano, introdotta per sopperire alle eventuali necessità del Civile che dista poche centinaia di metri. La seppur breve distanza non ha tuttavia permesso a questa realtà di superare la casistica di Cremona. Ma è stata confermata in grado, come Seriate, per la maggiore percentuale di … saturazione dei posti letto".

Qualsiasi siano le motivazioni alla base di questa delibera, da mamma di una bimba nata prematura a causa di una patologia sopraggiunta nel terzo trimestre di gravidanza, viva grazie al tempestivo intervento dell'equipe medica ed infermieristica della TIN cremonese, la notizia mi ha a dir poco rattristato, da un lato  perché mi sembra non tenga conto dell'importanza che questo reparto ha assunto nel corso del tempo sul territorio cremonese, in particolare dopo la chiusura del punto nascite dell'Ospedale Oglio Po nel Casalasco, dall'altro perché, sebbene non sia un' "addetta ai lavori", credo che garantire la tempestività di intervento sia fondamentale quando si parla di neonati prematuri e/o con problematiche di salute tali da compromettere le normali funzioni vitali quali la respirazione spontanea.

Per questi motivi, ed anche per sostenere quei medici e quegli infermieri che, con professionalità e dedizione, lavorano giorno e notte nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Cremona, la sottoscritta, insieme a quanti vorranno aderire a questo appello, chiede a Regione Lombardia di non declassare la TIN dell'ASST di Cremona, onde evitare di penalizzare un'intera Provincia.

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