Sussidio economico per lavoratori dello spettacolo per calamità

Sussidio economico per lavoratori dello spettacolo per calamità

Lanciata
15 aprile 2020
Petizione diretta a
Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano e
Firme: 529Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Salve, sono Antonio Nicola Bruno, musicista ed autore da più di 40 anni.
La categoria professionale a cui appartengo, quella legata al mondo della musica, degli eventi, della cultura, del teatro, dell’intrattenimento e dello spettacolo dal vivo, è invisibile.  
Questa calamità ha completamente bloccato ogni possibilità di lavoro nell'ambito dello spettacolo, la proibizione di concerti in qualsiasi tipo di spazio, dai più grandi ai più piccoli come i pub, ha provocato danni che sono reali e  tangibili,  perché si riferiscono alla sopravvivenza e alla dignità dell’esistenza di ogni persona che lavori nell'ambito dell'intrattenimento.

Faccio appello a tutte le Istituzioni politiche Italiane, proponendo un “SUSSIDIO per CALAMITA’” a favore dei liberi professionisti e di quelle categorie di lavoratori ibridi, difficilmente categorizzabili, che non percepiscono reddito continuativo, analogamente ai liberi professionisti/autonomi/partite iva che non godono di garanzie di continuità lavorativa, di Cassa Integrazione, Disoccupazione e  Reddito di Cittadinanza

 Chiediamo dunque un SUSSIDIO per CALAMITA’ per tutti quegli operatori che nel settore Arte, Cultura, Spettacolo e Intrattenimento  rientrano in una fascia di lavoro considerata “lavoro sommerso” pari a un importo di €700,00 mensili per un periodo di 18 mesi, almeno fino alla fine dei divieti imposti dal governo per lo spettacolo dal vivo.

In particolare, in quanto ai possibili beneficiari, si fa riferimento agli iscritti al fondo ex-Enpals, che a prescindere dai versamenti regressi, non potendo contare sul minimo di almeno 30 contributi, (in quanto il nero è prassi dilagante e condizionata dalla stessa burocrazia) sono lavoratori ancor più precari degli altri; a condizione, ovviamente, che essi non godano di contratti di lavoro subordinato e di non essere iscritti ad altre casse di previdenza obbligatoria.

Si potrebbe utilizzare come risorsa economica il tesoretto ereditato da Enpals pari a circa 5 miliardi di euro a favore della categoria dei Lavoratori dello spettacolo.

Si tratta di contributi versati dagli Artisti e mai redistribuiti sulle pensioni (essendo i requisiti di accesso pressoché impossibili per un’ampia platea). Fondi da destinare prioritariamente alla musica dal vivo (extra FUS), alle tradizioni popolari, alla danza e al teatro.

Promotori della presente
Antonio Nicola Bruno e tutti i musicisti italiani.

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Decisori

  • Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano
  • Musicisti artisti e lavoratori dello spettacolo