Il Comune di Milano impedisca di dipingere di nero la facciata dell'Hotel Demidoff

Il Comune di Milano impedisca di dipingere di nero la facciata dell'Hotel Demidoff

Lanciata
25 marzo 2021
Firme: 430Prossimo obiettivo: 500
Sostieni ora

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Michele Sacerdoti

E' in corso la tinteggiatura in nero antracite della facciata del Demidoff Hotel in via Plinio 2 a Milano. La facciata su via Aldrovandi è stata completamente ridipinta di nero e presto saranno verniciate la facciata d'angolo e quella su via Plinio se il Comune non interviene a fermare i lavori. L'edificio è molto visibile da piazza Lima.

Si tratta di un edificio progettato in stile Liberty nel 1908 dall’arch. Egidio Corti, autore di numerosi edifici a Milano e villa Rina a Bergamo in stile liberty, con una facciata in cemento decorativo bianco con mattoncini rossi. Non è mai stato modificato dalla costruzione se non per la pensilina sull’ingresso che è stata cambiata e allargata.

L’edificio è citato sul il Liberty a Milano di Rossana Bossaglia, Architettura Liberty a Milano di Salvadè e Brianza, MilanoLiberty di Melano e Veronesi ed è incluso negli itinerari sul Liberty di Milano.

Il libro Architettura Liberty a Milano lo descrive così:

“Caratteristico edificio d’angolo in cui la facciata corta presenta un esilissimo sviluppo. In tal modo il fabbricato assume un aspetto svettante cui si oppone l’accentuata sporgenza di gronda sottolineata e sorretta da un complicato sistema di mensole. La rigida geometria della facciata si accompagna a una decorazione lineare e contenuta, forse già uno stile umbertino, come incontreremo anche nella maggiore parte degli edifici fronteggianti la stessa via.”

L’edificio è attualmente perfettamente inserito come colore tra gli edifici contigui mentre il colore nero lo fa diventare avulso dal contesto. La verniciatura fa sparire le decorazioni che ora risaltano sul fondo rosso. Un trattamento corretto prevederebbe la pulizia della facciata, non la sua verniciatura, come viene fatto sull'edificio vicino di via Plinio 8.

La colorazione nera della facciata ha inoltre un aspetto estremamente negativo sull’aumento del calore in quanto ne aumenta la temperatura d’estate fino a 50 gradi, soprattutto essendo la facciata su via Adrovandi a sud-ovest.

La proprietà ha definito il lavoro come manutenzione ordinaria e quindi non ha presentato una CILA nè la scheda di valutazione di impatto paesistico. La verniciatura viene fatta senza ponteggio calando gli operai con delle funi dal tetto.

Secondo una circolare del Ministero delle Finanze e una sentenza del Consiglio di Stato del 2020 il cambiamento radicale di colore esclude che l'intervento possa essere considerato di manutenzione ordinaria ma deve essere considerato manutenzione straordinaria.

Inoltre il piano paesistico della Regione Lombardia obbliga a sottoporre a valutazione di impatto paesistico qualunque progetto di intervento che incide "sull'esteriore aspetto dei luoghi e degli edifici" e la valutazione dovrebbe essere fatta dalla Commissione per il Paesaggio che già in passato si è espressa contro il colore nero su edifici d'epoca. La tinteggiatura di nero ha sicuramente un impatto molto pesante sull'espetto dell'edificio e dei luoghi intorno che hanno nel PGT una sensibilità paesistica alta pari a 4.

Il Comune dovrebbe intervenire a fermare i lavori per mancanza di un titolo edilizio.

Rassegna stampa:

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_marzo_16/facciata-nera-insorge-quartiere-un-obbrobrio-chi-l-ha-permesso-964ebb8a-8684-11eb-90f0-a248214a3d06.shtml

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/03/17/news/l_hotel_dipinto_di_nero_fa_arrabbiare_gli_abitanti_deprimente_e_stonato_-292601213/

articolo di Repubblica del 19 marzo 2021

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/palazzo-nero-1.6143285

Giurisprudenza:

Cons. Stato, Sez. VI, Sent., (data ud. 26/11/2020) 10/12/2020, n. 7872

Si è già detto che non è possibile per il giudicante valutare il supposto pregio artistico dell'opera in questione, dovendosi a tal fine seguire il procedimento all'uopo previsto dall'ordinamento ed in quella sede far valere, se del caso, ogni pertinente rilievo. Ne discende che, ai fini del presente giudizio, l'operato dell'amministrazione non potrà che essere sindacato solo alla stregua della disciplina edilizia e vincolistica applicabile.

Al riguardo, dove condividersi la valutazione del T.A.R. che ha rilevato l'impossibilità di ricondurre l'opera nella categoria della manutenzione ordinaria, che riguarda gli interventi di rivestimento e tinteggiatura "senza modifiche dei preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori".

Tale assunto trovo conferma nella Circolare ministeriale 24 febbraio 1998 n. 57: "sono ricompresi nella manutenzione ordinaria i seguenti interventi: (...) - rivestimenti e tinteggiature di prospetti esterni senza modifiche dei preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori".

Nella fattispecie in esame, la ricorrenza - del tutto palese - di una radicale modifica del "colore" e dell'"ornamento" del prospetto impedisce di considerare quale manutenzione ordinaria il relativo intervento.

L'intervento appare invece riconducibile alla categoria della manutenzione straordinaria, trattandosi di un'opera che rinnova e sostituisce una parte dell'edificio (sono interventi di manutenzione straordinaria: le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici).

In assenza di ulteriori e specifici rilievi da parte dell'appellante a tale conclusione, è sufficiente rilevare che, nel caso di specie, è intervenuta una radicale modifica dei colori e quindi, pur nella peculiarità della problematica, l'inquadramento nella manutenzione ordinaria non risulta compatibile.

Sul sito www.msacerdoti.it trovi ulteriori foto e notizie

Sostieni ora
Firme: 430Prossimo obiettivo: 500
Sostieni ora
Condividi questa petizione di persona o utilizza il codice QR per il tuo materiale.Scarica il codice QR