Difendiamo la salute delle donne nella guerra in Ucraina

Difendiamo la salute delle donne nella guerra in Ucraina

Lanciata
6 aprile 2022
Petizione diretta a
Unione Europea
Firme: 867Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Medici del Mondo

 

COM'È ESSERE DONNA SOTTO LE BOMBE, OPPURE IN FUGA VERSO UN PAESE LONTANO?

Olesya Ostafieva è dovuta scappare dall'Ucraina per permettere alla sua bimba di nascere. Al quarto giorno trascorso in un rifugio antiatomico a Kiev, ha capito di doversene andare dopo aver saputo che il reparto di maternità del suo ospedale era stato bombardato. Così è salita in macchina con il suo cane e ha guidato verso la Polonia. Per arrivare a destinazione normalmente sarebbe bastato un giorno. Gliene sono voluti quattro. "Siamo rimasti al confine ad aspettare per 30 lunghe ore", ha raccontato Olesya. "Erano centinaia e centinaia le donne, tutte con bambini, e una sola borsa".

Olesya ha passato tre giorni in Polonia, dove non conosceva nessuno. Quindi l'ha chiamata da New York la sua amica Arima, offrendole ospitalità a casa sua: "Se un giorno ti svegliassi e scoprissi che qualcuno è venuto a fare del male ai tuoi parenti - chiede Arima - quale sarebbe la tua reazione?".

Ora Olesya spera di trascorrere la Pasqua con sua figlia, che ha intenzione di chiamare Kyra. La farà nascere a New York, ma sta già sognando quando potrà tornare a casa dai suoi genitori.

Se i governi europei avessero avuto maggiore cura di lei, probabilmente questo sogno, ora, sarebbe meno lontano.

E poi c’è quell’"unica borsa” citata da Olesya in cui le donne in fuga dalla guerra fanno stare quello che possono. Soprattutto cibo per i propri figli, molto difficilmente assorbenti. Così, quando hanno il ciclo, sono costrette ad arrangiarsi come possono. A volte, addirittura, utilizzano pezze di fortuna, garze rimediate qua e là, carta e stracci al posto degli assorbenti igienici. In questo modo, purtroppo, si espongono al rischio di gravi infezioni, e in alcuni casi addirittura mettono a repentaglio la propria vita.

Eppure, basterebbe includere più assorbenti tra i generi di prima necessità che vengono forniti alle popolazioni civili attraverso gli aiuti umanitari.

COSA CHIEDIAMO ALL'UNIONE EUROPEA

Per questo, Medici del Mondo chiede con urgenza ai governi dell’Unione Europea e alla Comunità internazionale di tutelare la salute di tutte le donne e le ragazze in Ucraina, nei Paesi di transito e di accoglienza, garantendo loro beni, medicinali e cure essenziali anche per la salute sessuale e riproduttiva.

In particolare, Medici del Mondo chiede con urgenza ai governi dell’Unione Europea e alla Comunità internazionale di:

  1. garantire che tutti i piani di risposta umanitaria, i finanziamenti e l'assistenza rispettino i diritti umani e diano priorità alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi di tutte le donne e ragazze in Ucraina, nei Paesi di transito e di accoglienza
  2. garantire che i convogli umanitari verso l'Ucraina e verso i Paesi di transito e di accoglienza includano un numero adeguato di kit con beni e medicinali per la salute sessuale e riproduttiva
  3. offrire un sostegno politico e un’assistenza tecnica ai governi di Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia per facilitare la rimozione delle barriere legali e politiche che ostacolano la fornitura di cure essenziali per la salute sessuale e riproduttiva.

#Standforwomeninukraine

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Decisori

  • Unione Europea