Appello: LA PACE UNICA POSSIBILITA’- Llamamiento: LA PAZ, ÚNICA POSIBILIDAD

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Lanciata
8 novembre 2023
Firme: 2.448Prossimo obiettivo: 2.500
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Perché questa petizione è importante

Appeal in Spanish Appel en français. Recurso em português  English Appeal

Davanti all’attuale tragedia in Terra Santa, noi politici del Mppu, come parte dell’umanità,  sentiamo di chiedere perdono alle vittime di questa e di tutte le guerre in corso per aver fatto troppo poco nella ricerca di soluzioni politiche pacifiche dei conflitti. 

La violenza scatenatasi con l’attacco terroristico di Hamas e la presa degli ostaggi, che condanniamo fortemente, e la controffensiva militare di Israele - per la profondità delle sue radici storiche e per la ferocia con cui è iniziata e si sta sviluppando, per i suoi legami regionali e internazionali e per lo sfregio che infierisce su tutti noi come umanità - ci spinge a questo accorato APPELLO necessariamente esteso a tutti i conflitti oggi in corso. 

Come Movimento politico per l’unità - rete internazionale di politici, funzionari, diplomatici, studenti e ricercatori, attivisti nei partiti e nella società civile di 22 Paesi nei 5 continenti, impegnata nella costruzione di un mondo più fraterno, giusto ed egualitario - intendiamo prendere una sola posizione: quella della pace, della riconciliazione e della trasformazione attiva dei conflitti. Porgiamo il nostro contributo con la forza di un’esperienza in atto, dove la politica è al servizio dell’unità della famiglia umana.

Il conflitto in Medio Oriente ha gettato e continua a gettare nella sofferenza intere popolazioni civili, le famiglie con i bambini, gli anziani, i disabili e i malati e - come tutte le guerre nel mondo - strappa le radici stesse della vita umana, facendo arretrare la costruzione di ogni convivenza.

Gli attuali scenari di guerra sono scatenati da organizzazioni e governi che abdicano alla via della politica e del consenso democratico per assumere la violenza e la sopraffazione come mezzo per far valere ed accrescere il proprio potere. 

Da tutte le latitudini vogliamo gridare con una sola voce: PACE! continuando a “prenderci cura della vita” anche in mezzo alle violenze e invocando il diritto alla pace, alla ricerca di soluzioni concertate e giuste che nascono dal dialogo. 

La società civile è protagonista di questo percorso, diamole forza e strumenti.

Siamo convinti che la visione spirituale della vita -che oltrepassa anche i vincoli di appartenenza religiosa- e le diversità storiche e culturali -che le istituzioni politiche non possono negare- possono essere spazi d’incontro e di riconoscimento reciproco. Persone e popoli, abbiamo pari dignità: vogliamo e possiamo vivere insieme, trovare insieme soluzione ai nostri conflitti.


 

 

Per questo facciamo APPELLO:

 

- Ai governi e ai leader politici di tutto il mondo: ci appelliamo alla vostra coscienza, per cessare di usare la forza e la guerra come uno strumento politico; l’odio e l'eliminazione dell'altro non sono politica, sono barbarie. Dalla prospettiva delle madri e dei padri, la politica ha il ruolo di prendersi cura di tutti e di ciascun figlio, di custodire la vita. Chiediamo di esercitare la piena capacità di advocacy internazionale e di adoperarsi insieme per il diritto alla vita e alla pace, ripudiando la guerra e la strumentalizzazione di popoli e individui, cosí come l'uso della violenza e dell'estorsione.

 

- Alle organizzazioni internazionali multilaterali: chiediamo di impegnarsi al massimo per arrivare senza incertezze al cessate il fuoco, per vincolare giuridicamente l’attuazione di misure che fermino la guerra, per aprire canali di mediazione fino a negoziati di pace in tutti i punti di guerra nel mondo. Chiediamo che prevalga l’attenzione alle vittime, tramite corridoi umanitari per salvaguardare la popolazione civile, i bambini, gli anziani, le donne e tutte le persone più fragili. Chiediamo il rispetto del diritto internazionale per la coesistenza pacifica tra i popoli e il bene comune della comunità internazionale. 

                                                                              

- A tutti i cittadini di ogni comunità: prendiamo coscienza della nostra responsabilità a costruire quotidianamente una cultura condivisa di incontro e di convivenza, di accoglienza e rispetto reciproco. Diamo voce ai bambini e ai giovani, alle donne della pace, alle loro esperienze e ad una nuova narrativa che può crescere e dare speranza, sconfiggere la paura, l’odio.

 

A tutti chiediamo di non ammettere giustificazioni alla violenza, di riconoscere il suo fallimento come forma di risoluzione dei conflitti e di aprire percorsi di trasformazione basati sulla cura della vita umana, di ogni vita. 

 

Vogliamo riconoscere come strumenti della politica unicamente quelli del dialogo, della diplomazia, del riconoscimento dei diritti umani e dei popoli per la costruzione del presente e del futuro della nostra umanità. L’unica azione politica che ci rappresenta è quella che si fa “madre" anche quando l’orizzonte appare chiuso: riprende la parola, ricomincia a tessere reti per realizzare una convivenza pacifica e fraterna, a cui tutti aspiriamo. 

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