Riforma del catasto subito per dire basta ai privilegi dei più ricchi

Riforma del catasto subito per dire basta ai privilegi dei più ricchi

Lanciata
26 agosto 2022
Firme: 96Prossimo obiettivo: 100
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Domani Editoriale

Il problema Con il catasto attuale, non aggiornato dagli anni Novanta, le imposte che su di esso si basano, cioè Imu, registro e successione, favoriscono le aree più ricche del paese, il centro rispetto alle periferie, il nord rispetto al sud, le aree turistiche rispetto a quelle interne.

I primi pagano meno del dovuto, i secondi invece pagano troppo. I proprietari di prime case non pagano l’Imu che la loro casa valga 50 mila euro come 5 milioni (solo Malta come noi)  I proprietari di seconde case godono comunque di un’importante agevolazione sugli affitti che incassano. Gli unici residenti a pagare i servizi comunali sono i dipendenti e i pensionati tramite le addizionali Irpef locali.

Cosa proponiamo

Subito la riforma del catasto perché quello attuale non aggiornato avvantaggia i ricchi. Ma bisogna anche assoggettare la prima casa a Imu e Tasi, prevedendo una detrazione che escluda la metà delle abitazioni. Aumentare la cedolare sui redditi da affitto, ridistribuendo il carico fiscale dal lavoro alla rendita.

Quanto costa

La riforma del catasto potrebbe anche essere a gettito invariato. Imu e Tasi oggi sono quasi azzerate da generosissimi detrazioni: quelle in vigore dagli anni Novanta al 50 e 65 per cento valgono quasi 9 miliardi l’anno (di cui meno di 2 per le ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico). A cui si sono aggiunti il bonus facciate al 90 per cento e Superbonus al 110 per cento, che da solo in meno di due anni è costato 35 miliardi. Mantenendo solo la detrazione sul risparmio energetico si incassano 7 miliardi al netto degli ultimi bonus, con un’Imu che escluda metà delle abitazioni altri due miliardi, la riforma della cedolare vale altri 700 milioni. 

Chiediamo a partiti e cittadini di sostenere la nostra proposta per: 

  • mettere una parola fine a privilegi ingiustificati
  • avere un fisco più equo ed efficiente
  • eliminare incentivi senza senso che incanalano la ricchezza verso il settore immobiliare, distorcendone le dinamiche, e non verso altri comparti produttivi

 

 

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