Fermiamo il rincaro delle bollette in Italia!

Fermiamo il rincaro delle bollette in Italia!

Lanciata
28 ottobre 2021
Petizione diretta a
Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri) e
Firme: 102Prossimo obiettivo: 200
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Perché questa petizione è importante

Fermiamo il rincaro delle bollette in Italia - La crisi la paghino i ricchi!

Su milioni di famiglie si stanno abbattendo gli enormi rincari delle bollette dell’elettricità e del gas; si parla in media di un +29,8% per l’elettricità e un +14,4% per il gas e l’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente prevede nuovi aumenti per tutto il 2022. Inoltre i rincari stanno interessando anche prodotti alimentari a causa dei cambiamenti climatici in corso che devastano i raccolti in tutto il mondo. questi aumenti sono il risultato della ripresa delle attività produttive dopo la pandemia, che ha prodotto a sua volta un aumento dei prezzi dell’energia e a cui si aggiunge l’aumento dei costi dei permessi per emissioni di CO2, in nome della “transizione ecologica”.


Tutto ciò non fa altro che inasprire le disuguaglianze economiche e sociali esplose durante la pandemia: mentre nel 2020 i miliardari sono aumentati di 187.000 unità e i capitali detenuti all’estero (quelli detenuti legalmente, senza neanche contare l’evasione fiscale) ammontano a 166 miliardi, il numero delle persone in povertà assoluta è aumentato esponenzialmente, oltrepassando i 5 milioni, mentre milioni di lavoratori hanno perso il lavoro precario e malpagato e i salari hanno visto un abbassamento ulteriore, che ci porta ad essere l’unico paese in Europa in cui i salari oggi sono più bassi di quelli del 1990. Nel frattempo, il governo pensa bene di tagliare e limitare quel poco di welfare che ancora rimane, a partire dal reddito di cittadinanza e dalle pensioni di invalidità.


Si vede bene quindi che questi aumenti sono l’ennesimo effetto di un sistema economico, sociale e ambientale strutturato secondo i dogmi neoliberisti, che mentre tutela i profitti dei grandi capitali, scarica il peso delle trasformazioni in atto sulle spalle di lavoratori e famiglie. Un sistema quindi sempre più ingiusto e insostenibile per la vita della maggioranza delle persone e per l’ambiente.
Inoltre, sull’onda di questi aumenti, che sono avvenuti nell’ambito del mercato tutelato, il Governo ne approfitta per farci digerire l’ulteriore avanzamento del processo di liberalizzazione del mercato energetico, che dovrebbe essere portato a termine entro il 2023 con l’abolizione totale del mercato tutelato. É la scusa per spacciarci ancora una volta il mantra neoliberista della concorrenza e della privatizzazione di beni e materie prime come la strada migliore possibile per il bene dei consumatori. In realtà sappiamo benissimo che le cose stanno esattamente nel verso opposto: che anche quello che viene definito mercato tutelato non tutela abbastanza! E che le tariffe inferiori dei privati possono risultare più convenienti in un primo momento, ma sono sempre soggette agli andamenti del mercato, con il rischio sempre dietro l’angolo dei rincari.


Il “decreto bollette” di Draghi è solo un “pannicello caldo” che tempera in modo molto limitato, nelle misure e nella platea, gli effetti degli aumenti, mentre quello che sarebbe necessario è un cambio totale di paradigma con un intervento diretto dello stato nell’economia; non secondo la logica “più stato per il mercato” che abbiamo visto fino ad oggi e che regala miliardi di soldi pubblici a grandi imprese e speculatori che possono vivere così di rendita parassitaria, ma finalizzato a tutelare gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, che assicuri salari adeguati e salvaguardi il tessuto produttivo del paese e una transizione ecologica sostenibile. La riconversione ecologica e sociale del sistema deve essere sostenuta dalla spesa pubblica ma questa deve essere adeguatamente finanziata prelevando dalle tasche dei più ricchi e non da quelle dei lavoratori.

Per questo chiediamo al governo Draghi:

  1.  Investimenti per calmierare davvero le tariffe in modo da neutralizzare gli aumenti sul mercato tutelato
  2. Stop alla privatizzazione del mercato energetico 
  3. Stop a qualsiasi taglio o ridimensionamento di salari, pensioni, reddito di cittadinanza, pensioni di invalidità e altri redditi sociali e investimenti per incrementarli
  4. Riforma fiscale che tassi ricchi e superprofitti e non tagli le tasse alle grandi imprese
  5. Investire davvero nella riconversione ecologica dell’economia, senza scaricarne i costi economici sulle spalle di lavoratori e lavoratrici
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Firme: 102Prossimo obiettivo: 200
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