Fermate questa follia: la protezione speciale non si tocca

Fermate questa follia: la protezione speciale non si tocca

Lanciata
27 aprile 2023
Firme: 9.569Prossimo obiettivo: 10.000
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Lanciata da Beatrice Gornati

Caro Presidente Mattarella,

limitare la protezione ad esseri umani che rischiano la propria vita e la libertà nel loro Paese è un atto indegno per un Paese civile che si proclama democratico.
Con la norma del governo, la protezione speciale non viene abrogata del tutto, ma nella sua attuale formulazione è chiaro il vile intento di impedire, alle autorità competenti al suo riconoscimento, di considerare elementi quali la durata del soggiorno, i legami familiari, l’inserimento sociale e lavorativo o l’indebolirsi dei legami sociali, culturali e familiari nel Paese di provenienza.
La verità è che la cancellazione della protezione speciale getterà nella clandestinità migliaia di esseri umani e non fermerà certamente il flusso di persone che fuggono da guerre, persecuzioni e carestie. Percorsi d’integrazione ben avviati verranno interrotti, chi ha imparato l’italiano, trovato un lavoro o seguito un corso di formazione professionale
o scolastico, con la prospettiva di un’assunzione futura, si ritroverà per strada. Persino i legami familiari saranno lacerati.
Il rischio di un restringimento della protezione speciale è quello di produrre un effetto opposto rispetto a quello pubblicizzato dal Governo. Aumenteranno il disagio sociale e lo sfruttamento di manodopera a nero da parte delle organizzazioni criminali verso le quali le persone, private di protezione, saranno spinte. Non miglioreranno di certo né la coesione sociale, né la sicurezza urbana. I rifugiati che non otterranno l’asilo rimarranno per lo più in Italia come irregolari, dando vita ad una nuova “Generazione clandestina”. Senza contare gli evidenti profili di incostituzionalità contenuti nella norma.  Si tratta di cambiamenti che dovrebbero eliminare la protezione per quanti nei loro Paesi non
possono godere delle libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione e dagli obblighi internazionali assunti
dall’Italia. È un legge irragionevole che contrasta con il terzo comma dell’art.10 della Costituzione.
Noi come Associazione Don Bosco 2000 che da anni ormai opera nel settore dell’accoglienza, consapevoli di quanto aberranti siano queste manovre politiche, sentiamo la necessita di opporci a gran voce e vi chiediamo di non lasciarci soli.
Unitevi al nostro coro: No alle limitazione alla protezione speciale; Si al “Permesso” di dare il meglio di me, di migliorare la mia condizione, di vivere e non sopravvivere, di dare e non elemosinare, di crescere e non regredire, di costruire e non adattarmi al niente, di vivere e non morire.

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