La Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria

La Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria

Lanciata
31 luglio 2017
Petizione diretta a
Casa Santa Marta,00120 Città del Vaticano (Sua Santità Papa Francesco -)
Firme: 295Prossimo obiettivo: 500
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Gianluca Buongrazio

Nel giugno 1929, la Madonna apparve a Suor Lucia nel suo convento di Tuy, in Spagna. Come aveva promesso, la Beata Vergine chiese la consacrazione che aveva menzionato 12 anni prima a Fatima. Le parole della Madonna sono contenute nelle memorie di Suor Lucia:
È giunto il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla. Sono tante le anime che la Giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di Me, e per questo vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega.
Due anni dopo, nell’estate del 1931, l’urgenza della richiesta venne sottolineata da un’altra apparizione. Questa volta, fu Nostro Signore a parlare a Suor Lucia, e a darle un ammonimento in merito alla Consacrazione della Russia:
Fai sapere ai Miei ministri, dato che seguono l'esempio del Re di Francia nel ritardare l'esecuzione della Mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura.
Si tratta di un riferimento a Luigi XVI, che non consacrò la Francia al Sacro Cuore di Gesù e fu successivamente spodestato durante la Rivoluzione Francese, e decapitato nel 1793.
All’inizio del 1935, Suor Lucia scrisse al proprio confessore, Padre Bernardo Gonçalves, affinché gli rispondesse su alcune questioni in merito alla consacrazione della Russia: “Riguardo all’argomento della Russia, penso che farebbe tanto piacere a Nostro Signore se lei agisse affinché il Santo Padre esaudisse i Suoi desideri… Io penso che [la consacrazione] dovrebbe avvenire esattamente come chiesto da Nostro Signore…” È chiaro che la consacrazione della Russia era un argomento di notevole urgenza per Suor Lucia, ma all'epoca non v'erano molte indicazioni di un'eventuale risposta da parte della gerarchia ecclesiastica.
Nella primavera del 1936, Nostro Signore disse a Suor Lucia che la conversione della Russia sarebbe avvenuta solamente se quest'ultima fosse stata consacrata al Cuore Immacolato di Maria da parte del Papa e di tutti i vescovi cattolici, in una cerimonia pubblica e solenne . La Madonna disse a Suor Lucia che, a meno che quella “povera nazione” non fosse stata consacrata come richiesto, la Russia sarebbe diventata lo strumento del castigo mondiale.
Nell’ottobre 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, Papa Pio XII compì una consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Egli non fece alcuna menzione della Russia, né alcun vescovo del mondo partecipò a quella cerimonia. La primavera seguente, mentre infuriava ancora la guerra, Nostro Signore disse a Suor Lucia che la pace nel mondo non sarebbe arrivata grazie alla consacrazione del Papa, ma che la guerra si sarebbe accorciata.
Il 15 luglio 1946, Suor Lucia rispose ad alcune domande sulla Consacrazione, postele dal Professor William T. Walsh, di New York, autore di uno dei libri più popolari su Fatima. Lucia affermò che la Madonna non aveva chiesto la consacrazione del mondo, ma solo ed unicamente della Russia. La consacrazione del Papa avvenuta nel 1942, pertanto, non aveva adempiuto alla richiesta della Madonna.
A metà del 1952, mentre infuriava la Guerra in Corea, Papa Pio XII compì un’altra consacrazione. In questo caso, egli nominò esplicitamente la Russia, ma non chiese ad alcun vescovo di unirsi a lui a quella consacrazione (avvenuta via radio, e non durante una cerimonia pubblica e solenne). Senza la partecipazione dei vescovi, anche quella consacrazione non poté soddisfare la richiesta della Madonna.
Dieci anni più tardi, verso la fine del 1962, l’apertura del Concilio Vaticano Secondo creò un nuovo ostacolo per il compimento della consacrazione. Per ottenere da Mosca la partecipazione al Concilio di due osservatori della Chiesa Russo Ortodossa, il Vaticano acconsentì formalmente a non condannare la Russia Sovietica, o il comunismo in generale, durante i lavori di quel Concilio. Tale decisione diede inizio alla cosiddetta politica dell’“Ostpolitik”, con la quale il Vaticano si auto impose di non denunciare più apertamente il comunismo, né di condannare i regimi comunisti che perseguitavano i Cattolici in tutto il mondo. Al contrario, la chiesa si sarebbe impegnata nel dialogo e nei negoziati con questi governi. Questa politica determinò un allontanamento radicale dall'atteggiamento di forte opposizione che la Chiesa aveva da sempre mantenuto nei confronti del comunismo ateo e delle sue feroci repressioni ai danni dei Cattolici, all’interno del blocco Sovietico. Per i successivi venti anni, il problema della consacrazione fu messo in un cassetto e scomparve dall’agenda del Vaticano.
Alla fine degli anni 70, il Cardinale Josyf Slipyj, lanciò una petizione pubblica per ottenere la consacrazione della Russia, come richiesto dalla Madonna di Fatima. In soli tre anni, la petizione fu firmata da più di tre milioni di persone. Quest'appello dei fedeli, così importante a livello numerico, fu consegnato in Vaticano nel 1980, ma venne completamente ignorato dalle autorità ecclesiastiche e non fu presa alcuna iniziativa in tal senso.
Mentre si stava ancora riprendendo dalle ferite subite durante l'attentato di Piazza San Pietro, Papa Giovanni Paolo II compì un’altra consacrazione al Cuore Immacolato, nel giugno del 1981. Tuttavia, ad essere consacrato fu il mondo, e non la Russia, che non venne menzionata specificamente; inoltre, non venne chiesto a tutti i vescovi del mondo di partecipare a quella consacrazione. Anche questa, quindi, non esaudì la richiesta della Madonna di Fatima, malgrado il Santo Padre avesse dato a quest'ultima il merito di averlo salvato dai proiettili di Ali Agca.
Un anno dopo, nel maggio 1982, L’Osservatore Romano pubblicò un articolo su Suor Lucia, scritto da Padre Umberto Maria Pasquale, un sacerdote Salesiano che la conosceva sin dal 1939. Padre Pasquale riporta che Suor Lucia gli aveva detto, enfaticamente, che la Madonna non aveva mai chiesto la consacrazione del mondo, ma solo della Russia. Egli pubblicò inoltre una riproduzione fotografica di una nota manoscritta di Suor Lucia, nella quale la religiosa confermava questo punto specifico.
Il giorno dopo la pubblicazione di quest’articolo, Papa Giovanni Paolo II si recò a Fatima, dove consacrò ancora una volta il mondo al Cuore Immacolato di Maria. Pochi giorni dopo, in un articolo de L’Osservatore Romano, il Papa spiegava il motivo per cui non aveva nominato specificamente la Russia, affermando di aver “provato a fare tutto ciò che era possibile, secondo le circostanze”. Quest’affermazione venne interpretata nell’ottica di una continuazione della politica del Vaticano incentrata nel non offendere la Russia.
Quest'approccio così evasivo venne mantenuto ancora una volta, due anni dopo, quando il Santo Padre consacrò per l’ennesima volta il mondo al Cuore Immacolato di Maria, in una cerimonia tenutasi a Roma, dinanzi a 250.000 persone, nel marzo del 1984. Ma questa volta, il Papa rese più chiara la sua posizione. Deviando dal testo che era stato preparato per l'occasione, Giovanni Paolo II chiese questo alla Madonna di Fatima: “illumina specialmente i popoli di cui tu aspetti la nostra consacrazione e il nostro affidamento”. Il Papa, in questo modo, riconobbe pubblicamente che la consacrazione richiesta dalla Madonna andava ancora compiuta. Quelle parole vennero incluse nel rapporto ufficiale dell’evento, pubblicato da L’Osservatore Romano il 26 marzo 1984. Un resoconto simile apparve il giorno dopo nel quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, Avvenire, il quale riportò la preghiera pronunciata dal Papa all'interno della Basilica di San Pietro, alcune ore dopo la cerimonia di consacrazione della mattina; in quell'occasione, Papa Wojtyla chiese alla Madonna di benedire “quei popoli per i quali Tu aspetti il nostro atto di consacrazione e di affidamento”.
Nel 1984, Padre Messias Coelho, un famoso studioso di Fatima, insistette pubblicamente sul fatto che la consacrazione richiesta dalla Madonna non era stata ancora fatta. Cinque anni dopo, Padre Coelho rivelò che dei funzionari del Vaticano avevano diramato un ordine a Suor Lucia e ad altre persone, affinché venisse contraddetta una tale affermazione, e di cominciare a dichiarare, al contrario, che la consacrazione era stata compiuta come voluto dalla Madonna.
Nel settembre 1985, in un’intervista alla rivista Sol de Fatima (pubblicata in Spagna dall’Armata Azzurra), Suor Lucia dichiarò esplicitamente che la consacrazione non era ancora stata compiuta come richiesto dalla Madonna, poiché nella cerimonia del 1984 non era stata nominata la Russia e non vi avevano partecipato i vescovi Cattolici di tutto il mondo. Più tardi, nel corso dell’anno, il Cardinale Edouard Gagnon riconobbe, in un’altra intervista, che la consacrazione non era stata ancora compiuta come richiesto. Successivamente, il Cardinale si lamentò del fatto che le sue parole erano state pubblicate, ma non negò mai di averle pronunciate. 
Per molti anni, la cugina di Suor Lucia, Maria do Fetal, affermò pubblicamente che Suor Lucia non riteneva che la consacrazione fosse avvenuta. Maria do Fetal ha continuato a pensarla alla stessa maniera fino alla metà del 1989, quando cambiò improvvisamente idea, in accordo con “l’ordine” imposto dalle autorità del Vaticano e che venne rivelato da Padre Coelho.
In una breve intervista al di fuori del suo convento, mentre si recava a votare per le elezioni dell’estate del 1987, Suor Lucia confermò al giornalista Enrico Romero che la consacrazione non era stata ancora compiuta. La sua opinione fu confermata pochi mesi dopo dal Cardinale Paul Augustin Mayer, durante un’udienza con una decina di personalità Cattoliche, tra le quali il giornalista Cattolico Victor Kulanday; anche il Cardinale Alfons Stickler, un mese dopo, affermò che il Papa non aveva effettuato una vera consacrazione della Russia, come richiesto dalla Madonna, perché gli mancava il sostegno dei vescovi del mondo. “Essi non gli obbediscono”, spiegò.
Dato che il Vaticano aveva ignorato più di tre milioni di suppliche firmate da laici, Padre Nicholas Gruner, il “Sacerdote di Fatima”, si rivolse ad un gruppo più piccolo, ma assai più influente. Nel 1989 egli ottenne la conferma scritta da parte di 350 vescovi Cattolici in merito ala loro volontà di compiere la consacrazione della Russia, come richiesto specificamente dalla Madonna. In quello stesso anno furono consegnate un altro milione di suppliche, firmate dai fedeli, che chiedevano la consacrazione.
Nell’estate del 1989, all’Hotel Solar da Marta, a Fatima, l’amico di lunga data di Suor Lucia, Padre Coelho, fece una rivelazione sorprendente. Egli affermò davanti a diverse persone che Suor Lucia, ed i suoi amici religiosi, avevano ricevuto dal Vaticano l’ordine di affermare che la richiesta di Fatima era stata soddisfatta per mezzo della consacrazione compiuta nel 1984. In evidente obbedienza a quest’ordine, la cugina di Suor Lucia, Maria do Fetal, rinnegò immediatamente le sue precedenti affermazioni ed affermò che la consacrazione era stata compiuta. Quest’affermazione, tuttavia, contraddice totalmente le parole pronunciate dal Papa, sia durante sia dopo la cerimonia del 1984.
Maria do Fetal si dimostrò una testimone totalmente inattendibile quando, in obbedienza alla Linea del Partito, affermò di “aver inventato” le dichiarazioni di Suor Lucia riguardo al fatto che la consacrazione del 1984 non aveva soddisfatto la richiesta della Madonna.
Dopo un altro decennio d'immobilismo, il Vaticano si preparò ancora una volta a compiere una consacrazione. Con oltre 76 Cardinali e 1400 vescovi riuniti a Roma per il “Giubileo dei Vescovi”, nell’ottobre del 2000, si presentava un’opportunità eccezionale per poter celebrare finalmente la cerimonia di consacrazione come richiesta dalla Madonna. Alcuni vescovi credettero realmente che l’evento tanto atteso sarebbe finalmente avvenuto, ma erano destinati ad essere delusi. Quando fu pubblicato il testo della consacrazione, il giorno prima della cerimonia, esso non faceva menzione alcuna della Russia, ma conteneva solo un generico “affidamento” di vari gruppi di persone, tra i quali i disoccupati e i “giovani in cerca di un significato”.
Un mese dopo, la rivista Inside the Vatican, riportò che un Cardinale, definito uno dei “consiglieri più vicini al Papa”, aveva ammesso che al Santo Padre era stato consigliato di non nominare la Russia per paura di offendere la Chiesa Russo Ortodossa. Questo conferma che, ai più alti livelli, l’“Ostpolitik” e l’“Ecumenismo” stanno realmente impedendo la specifica consacrazione della Russia.
Se la consacrazione fosse stata effettuata nel 1984, come affermano alcuni funzionari del Vaticano, allora la conversione della Russia, promessa dalla Madonna, sarebbe ormai già avvenuta, ma così non è stato. Al contrario, in Russia attualmente avvengono due aborti per ogni nascita e la Chiesa Cattolica viene tuttora ingabbiata da pesantissime restrizioni legali. Ai Vescovi e ai sacerdoti Cattolici non viene neanche permesso di ottenere un permesso di soggiorno permanente: essi possono visitare il paese solamente per tre mesi alla volta. Inoltre, negli ultimi anni, il Presidente Russo Vladimir Putin ha portato alla creazione di un vero e proprio stato autoritario e Neo-Stalinista, ottenendo il controllo di tutti i media principali, riducendo al silenzio quelli a lui ostili e perseguitando i propri nemici politici con minacce e denunce penali. L’opinionista del New York Times, William Safire, lo ha definito “Lo strisciante golpe di Putin”. Nello stesso tempo, la Russia sta sviluppando tutta una serie di nuovi missili nucleari, del tutto inarrestabili da qualsiasi difesa missilistica, come affermato dallo stesso Putin.
Già alla fine del 2003 Il Washington Post faceva notare che: “A Mosca i diritti umani sono stati pesantemente ridotti e l'amministrazione Putin, de facto, sta cercando una nuova guerra fredda.” In una dichiarazione al Congresso degli Stati Uniti, il Repubblicano Christopher Cox ha affermato una verità che i tanti sostenitori della linea del partito su Fatima ( quelli cioè che pretendono che la Russia si sia convertita dopo il 1984) non dicono mai: “La Russia non gode di un sistema politico aperto e competitivo che possa difendere la libertà di associazione e di parola; il suo governo non rispetta assolutamente gli standard universali dei diritti umani.” L’analista Russo Nikolai Zlobin, del Centro Informazioni della Difesa, lo ha detto in maniera ancora più chiara: “Stiamo combattendo una nuova Guerra Fredda.”
È ovvio che la Russia sta ancora “diffondendo i suoi errori in tutto il mondo”, come predetto dalla Madonna di Fatima. Coloro che affermano che la consacrazione è stata fatta quasi due decenni fa dovrebbero spiegarci come mai essa non abbia portato ai risultati che aveva promesso la Madre di Dio. La Madonna ci ha forse ingannati? O è stato forse il Vaticano a non aver rispettato i Suoi desideri? Queste sono domande che milioni di Cattolici si stanno ponendo con insistenza, malgrado le menzogne e le manipolazioni ufficiali che da decenni vengono portate avanti dal Vaticano proprio per non dover rispondere a simili domande. Papa Giovanni Paolo II ha affermato pubblicamente che la Chiesa si sente "impegnata" dal Messaggio di Fatima. Fino ad ora, tuttavia, proprio l'elemento umano della Chiesa non ha compiuto il suo dovere nei confronti di quell’obbligo, ed il mondo intero ne sta soffrendo le conseguenze. È giunta l'ora di rispondere - adesso! - alla richiesta della Madonna e consacrare finalmente la Russia al Cuore Immacolato di Maria!
Noi tutti, Santo Padre le chiediamo che lei in unione con tutti vescovi del mondo, consacriate la Russia al Cuore Immacolato di Maria, come richiesto dalla Madonna a Fatima a Suor Lucia nel suo convento di Tuy, in Spagna.

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