Basta con il politichese, giù le mani dalla disabilità!!!

Basta con il politichese, giù le mani dalla disabilità!!!

Lanciata
7 novembre 2021
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da NON VEDENTI LAVORO PENSIONE fondatore Salvatore Guarino

Basta con il politichese, giù le mani dalla disabilità!!!

 

IL Governo vuole intervenire nella riforma del riconoscimento della disabilità e della stesura del progetto individuale di vita indipendente, stravolgendo il panorama legislativo attuale, che ad oggi garantisce diritti e la tutela dei interessi materiali delle persone con disabilità.

IL Governo, attraverso questa legge delega vuole emanare decreti attuativi, che prevederanno il riconoscimento della condizione di disabilità escludendo il fattore minorazione poiché vuole utilizzare la valutazione multidimensionale, inserendo nell'atto di verbale di riconoscimento della disabilità ulteriori fattori circostanziali alla persona con disabilità, come l’autonomia personale, la famiglia, i servizi socio-assistenziali, le infrastrutture del territorio, ecc., riconoscendo così una condizione di disabilità condizionata alla funzionalità dei servizi e delle infrastrutture esistenti.

 

Il gruppo non vedenti lavoro pensione, attraverso il suo fondatore Salvatore Guarino, lancia un appello a tutto il mondo della disabilità ed a tutti i cittadini, per combattere questo stillicidio dei diritti delle persone con disabilità,

firma la petizione,

con la quale sarà inviata la sottostante lettera a:

 

al Presidente della Repubblica,

al Presidente del Consiglio dei Ministri

al Presidente del Senato

al Presidente della Camera

al Presidente della FAND

al presidente della FISH

al Ministro della disabilità 

al Ministro delle Politiche del Lavoro 

 

Il Governo ha approvato una proposta di legge delega per il riconoscimento della condizione di persona con disabilità e del progetto individuale di vita indipendente, con il quale vuole modificare, abrogare e istituire norme a tutela delle persone con disabilità, nel rispetto dei principi della Convenzione ONU, ratificata dall'Italia con legge n. 18/09.

 

Tuttavia, questa proposta presenta gravissime criticità ed è sostanzialmente inutile, rispetto alle finalità dichiarate, in quanto le persone con disabilità sono già tutelate da leggi specifiche, come la Legge 381/70, 382/70, 118/71, 138/01, 104/92, 328/00, ecc.    

 

Il governo vuole ottimizzare i tempi di riconoscimento delle condizioni di disabilità, ma nel contempo intende assoggettare le condizioni di disabilità non più rispetto alla minorazione, che ne stabilisce l'entità del deficit fisico, psichico e  sensoriale, bensì attraverso una valutazione multidimensionale, che stabilisce una identificazione della condizione della disabilità basata sulla funzionalità del progetto individuale a dispetto della minorazione, stabilendo così senza mezzi termini:

•           Una rideterminazione delle provvidenze economiche da assegnare alla persona con disabilità;

•           trasformare lo stato di minorazione, in stato di "durevole menomazione";

•           rendere lo stato di "durevole menomazione” strumento di rideterminazione delle disabilità esonerate dal D.M. 2007.

 

Il governo vuole assicurarsi che nonostante la presenza di una minorazione, che stabilisce i deficit della persona, lo Stato interviene assicurandosi che la persona con disabilità, alla quale viene riconosciuto un progetto individuale di vita indipendente, qualora raggiunga gli obiettivi progettuali, deve essere nuovamente assoggettata a valutazione, , per stabilire se ha diritto alle provvidenze economiche precedentemente riconosciute e alle agevolazioni previste dalle leggi vigenti in materia di disabilità.

Come se un cieco, un sordo, un paraplegico, un pluriminorato, raggiungendo gli obiettivi del progetto individuale di vita indipendente non è più nella stessa condizione di persona con disabilità rispetto a quando è stato valutato in prima istanza, per il riconoscimento della sua minorazione, quindi, un cieco non è più un cieco, ma è un cieco emancipato, un sordo non è più un sordo, ma è un sordo integrato. Per questo lo Stato può rideterminare la sua condizione di disabilità e ridurre le prestazioni a suo favore, calpestando i suoi diritti e la sua personalità di individuo.

 

Il governo intende creare i servizi alla persona, creare su tutto il territorio nazionale omogeneità tra le strutture pubbliche e private, a tutela dei diritti delle persone con disabilità, prevedendo da un lato

Il restyling delle infrastrutture e dei servizi con le risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 330, della legge 27 dicembre 2019, n. 160;a questo si aggiungono le risorse disponibili nel PNRR, per l’attuazione degli interventi rientranti nell’ambito del presente provvedimento; infine, prevede la razionalizzazione e riprogrammazione delle risorse previste a legislazione vigente per il settore della disabilità; ma dall’altro lato, il Governo, qualora le suddette risorse non risultino sufficienti, prevede eventuali forme di finanziamento aggiuntivo e meccanismi di riconversione delle risorse attualmente destinate alla istituzionalizzazione a favore dei servizi di supporto alla domiciliarità e alla vita indipendente.

Tutto ciò evidenzia la volontà del Governo di mettere le mani in tasca alle persone con disabilità, le quali si vedranno assottigliare le proprie provvidenze economiche (pensioni, indennità di accompagnamento, assegno di cura, ecc.) a fronte dei servizi offerti dalle infrastrutture territoriali.

 

Il Governo, istituisce il "Garante della Disabilità", il quale interviene in caso di violazione della presente legge.

Il Governo, si preoccupa di istituire il "Garante della disabilità", nonostante questa legge garantisce alle persone con disabilità la piena partecipazione alla vita sociale, economica, politica, ecc..

A nostro parere, il Governo intende creare una istituzione del tutto inutile, per due motivi:

-           il primo è che dalla presente legge, di cui il principio fondamentale è che alle persone con disabilità sono garantiti e tutelati tutti i loro diritti;

-           il secondo motivo è intrinseco in seno alle leggi dello stato e prima ancora poiché i diritti e gli interessi materiali delle persone con disabilità sono già garantiti dalla Costituzione Italiana e potenziati dalla ratifica della Convenzione ONU, infatti, alle persone con disabilità  sono riconosciuti:

-           i propri diritti e il proprio status di cittadino;

-           il rispetto della dignità;

-           della libertà di scelta;

-           di essere cittadini alla pari di tutti;

quindi, il "Garante della disabilità" quale compito deve assolvere e soprattutto con quali fondi viene istituito e finanziato? tenuto conto che dalla presente legge non si evincono  fondi a favore.

 

Il Governo, nonostante ha già stabilito che per finanziare la ristrutturazione del servizio socio-sanitario è prevista la riconversione dei finanziamenti statali per le attività socio-sanitarie, stabilisce che: "dalla presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".

È difficile pensare che una riforma così enorme che prevede il restyling delle infrastrutture socio-sanitarie, nuove figure a supporto dei progetti individuali di vita indipendente, singoli organi preposti alla valutazione multidimensionale e di tutela dei diritti delle persone con disabilità, non deve produrre nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

 

Per tutti questi motivi chiediamo che il Parlamento modifichi l'articolo 2 e l'articolo 3 di questa legge delega, a tutela delle persone con disabilità, alle quali dovranno essere garantite:

•           riconoscimento della condizione della disabilità di base  secondo le normative vigenti, che risultano eque e garanti del diritto alla dignità delle persone, escludendo qualsiasi forma di rideterminazione delle provvidenze economiche a carico delle persone con disabilità;

•           l'esonero a revisione delle patologie invalidanti congenite e irreversibili, come già previsto dal D.M. 2007, anche in presenza di un progetto individuale di vita indipendente, dato che il progetto migliora la qualità di vita e potenzia le capacità della persona, ma non modifica lo status quo di minorazione dalla quale è affetta la persona con disabilità stessa;

•           l'assegnazione mediante una commissione valutatrice multidimensionale, per la stesura di un progetto individuale di vita indipendente a richiesta esclusiva della persona con disabilità,  di pari merito su tutto il territorio nazionale, esclusivamente con risorse e finanziamenti di Enti pubblici e/o enti privati (Associazioni, Fondazioni, ecc.)

•           l'abolizione di qualsiasi forma di rendicontazione da parte delle persone con disabilità, che usufruiscono delle previdenze economiche e/o di fondi dedicati all'autonomia e all'autodeterminazione, nonché di rendicontazione riguardante il progetto individuale di vita indipendente quale sarà sviluppato sulla base di un budget specifico, che non compete assolutamente alla persona con disabilità occuparsi della gestione economica di detto budget.

 

Si ricorda ai signori Deputati, ai Signori Senatori ed al Governo: “niente su di noi, senza di noi”, non permetteremo che i nostri diritti siano calpestati da leggi finanziarie ingiuste, nonché non permetteremo di essere marginati dai disagi socio-sanitari, che  assoggetterebbero a continue valutazioni la persona e la sua dignità.

Ricordiamo al Governo e a tutte le forze politiche che La Convenzione ONU non chiede di trasformare le persone con disabilità oggetto di studi e valutazioni; la Convenzione ONU chiede di  renderli partecipe a tutti i livelli di vita abbattendo qualsiasi forma di barriere, architettoniche, culturali, sociali, professionali, ecc..

Non ci faremo da parte!

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