Con la presente è nostra intenzione mettervi al corrente del disappunto riguardo la scelta della nuova illuminazione che è stata realizzata nel borgo di Rotecastello. Sappiamo che questa nuova progettazione interessa anche altri borghi –S.Vito Castello, Poggio Aquilone, Collelungo, Civitella dei Conti, Riplavella- legati tra loro da un filo rosso per la prerogativa di essere stati un baluardo -insieme a San Venanzo- per le dominazioni che si sono susseguite nei secoli.
Crediamo sia opportuno rivolgervi alcune considerazioni emerse dal confronto che ci è stato tra di noi, che viviamo nel borgo e che lo vediamo svilito, ed offeso, da un intervento molto invasivo e poco attento alla Bellezza.
In tutta Italia è un piacere assaporare l’emozione che si prova uscendo dai percorsi stradali e dai grandi flussi turistici ed attraversare la campagna, salire su un colle e scoprire una dimensione urbana rimasta intatta. E’ questa quella che viene definita “Italia minore”: piccoli gioielli incastonati nel Territorio che dialogano tra loro per raccontare e cristallizzare nel tempo la Storia. Solo chi ha la fortuna di vivere in questi borghi può comprendere quanto sia bello essere cullati dalla tranquillità dei pochi, dal silenzio, dalla lentezza dei gesti quotidiani ma allo stesso tempo essere luoghi battaglieri, che si mettono in gioco per non cadere nell’oblio e per valorizzare le proprie risorse, non solo sotto il profilo economico ma come ricchezza per tutti, con eventi culturali, accoglienza e riscoperta dei sapori del cibo locale. In tanti investono le proprie risorse economiche per rendere più belli e preziosi questi borghi per viverli, farli vivere bene e consegnarli al futuro ancor meglio di come li si è trovati.
La Luce! Questa è l’espressione necessaria per creare le forme, le relazioni umane, emozioni ed evocazioni ed è lei a valorizzare lo spazio urbano caratterizzandolo ed emozionando il visitatore. Eppure il nuovo progetto dell’illuminazione del nostro borgo di Rotecastello ha cancellato tutto questo non rendendo evidenti i suoi punti di forza e annullando la visione poetica come quella di un paesaggio al chiaro di luna. Chi progetta l’illuminazione di un borgo medievale deve essere consapevole, e competente, di quanto si appresta a fare: deve conoscere i vari tipi di buio e porre attenzione sull’impatto prodotto dalla luce sulle cose e come, questa, interagisce con lo spazio e con gli oggetti che incontra. Per chi progetta, l’obiettivo è quello finalizzato alla lettura dello spazio andando, in questo modo, oltre al solo aspetto funzionale di semplice illuminazione per “illuminare meglio”. Chi progetta l’illuminazione deve rintracciare la Storia, il nostro passato, senza per questo non tenere conto del valore del risparmio e della transizione energetica, fortemente richiesto dal nostro tempo.
Passeggiando, così, per le stradine e per le scalinate del nostro Borgo, si viene investiti da una luce “fredda” che trasforma quella che era una atmosfera magica in una atmosfera tetra e lugubre.
Ai lampioni esistenti sono stati asportati, e non recuperati, i vetri di schermatura; non è più possibile, la sera, alzare lo sguardo per ammirare gli scorci del Borgo perché si rimane abbagliati dalle nuove lampade.
Turbati dall’incoscienza dei lavori eseguiti, abbiamo ritenuto opportuno chiedere un sopralluogo alla presenza del progettista, e del Sindaco, che ha ribadito di aver svolto un lavoro a regola d’arte e soprattutto nel rispetto della legge, davanti alla quale non si può discutere.
Ecco il punto: la società civile non si distingue nel rispetto della Legge ma vive nel rispetto della persona, delle cose e dell’ambiente, e di questo rispetto la Legge dovrebbe essere garante.
Da tutte queste considerazioni nasce il nostro sconcerto e chiediamo a questa Amministrazione di rivedere una illuminazione adeguata alla sensibilità del luogo e dei suoi abitanti nonché il recupero dei lampioni esistenti resi vecchi e fatiscenti dalla rimozione dei vetri.
Una Amministrazione “illuminata” sicuramente sarà in grado di comprendere il nostro sconforto.
Restiamo a disposizione per qualunque collaborazione si ritenga necessaria.

Cordialmente.
Gli abitanti e gli Amici di Roetecastello.

Rotecastello, 10 Gennaio 2022