Inclusione di asessualità, aromanticismo e afobia nel DDL Zan e nella sua promozione
Inclusione di asessualità, aromanticismo e afobia nel DDL Zan e nella sua promozione
Perché questa petizione è importante
Nel DDL Zan presentato nel 2020 e nella campagna per la sua promozione è totalmente assente qualsiasi riferimento all'asessualità, all'aromanticismo e all'afobia.
La definizione di orientamento sessuale riportata nell'articolo 1 è la seguente:
"Per orientamento sessuale si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso o di entrambi i sessi".
Si tratta di una definizione che esclude l'asessualità, orientamento sessuale caratterizzato dall'attrazione sessuale non rivolta verso alcun sesso o genere. Inoltre in essa non viene considerato neanche l'orientamento romantico, di cui fa parte l'aromanticismo, che consiste nell'attrazione romantica non rivolta verso alcun sesso o genere.
Per quanto riguarda la cancellazione dell'afobia, nell'articolo 7 troviamo scritto:
"La Repubblica riconosce il giorno 17 maggio quale Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione".
Nonostante si parli dell'importanza dell'inclusione e dell'eguaglianza, non si include l'afobia non le si dà un trattamento uguale a quello riservato alle altre discriminazioni.
Oltre a una mancanza di inclusività nel testo di legge c'è stato un totale disinteresse nei confronti della tematica afobica da parte di coloro che hanno promosso il DDL Zan: nella loro campagna promozionale non si è mai fatta menzione all'asessualità, all'aromanticismo e all'afobia.
Questo ha portato le persone asessuali e aromantiche a essere più spesso vittime di gatekeeping e di sminuimento o negazione dell'afobia da parte di esponenti della comunità LGBTQ+ escludenti, che hanno visto nel DDL Zan la legittimazione della propria convinzione che l'asessualità e l'aromanticismo debbano essere esclusi dal movimento LGBTQ+, in quanto – secondo loro – orientamenti non validi e non sufficientemente oppressi dal sistema eteronormativo.
Il problema dell'afobia è reale e non si limita solo a dei semplici pregiudizi, è un crimine d'odio che consiste in violenza psicologica e fisica, invalidazione del coming out, bullismo e cyberbullismo, molestie sessuali, patologizzazione (anche da parte di personale medico e psicologico), terapie di conversione, istigazioni al suicidio, minacce di violenza (sessuale e non) e di morte, nonché stupri correttivi.
Le persone asessuali e aromantiche e l'afobia sono quasi del tutto invisibilizzate nella società ipersessualizzata e amatonormativa italiana del XXI secolo.
Pertanto è completamente deleterio escluderle da una legge contro le discriminazioni.
La nostra comunità ha bisogno di riconoscimento e di inclusione.
A tal proposito, ora che è possibile presentare un nuovo DDL contro le discriminazioni per orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, chiediamo:
•la correzione di quei passaggi da noi segnalati del testo del DDL Zan con il coinvolgimento di persone facenti parte di ogni identità sessuale per fornire definizioni corrette e inclusive.
•l'inclusione dell'asessualità, dell'aromanticismo e dell'afobia nella nuova campagna promozionale del DDL Zan.