Basta abusi: ai fedeli sia riconosciuto il diritto di ricevere la Comunione in bocca

Basta abusi: ai fedeli sia riconosciuto il diritto di ricevere la Comunione in bocca

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12 febbraio 2023
Firme: 212Prossimo obiettivo: 500
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Lanciata da T F

Nella Chiesa Cattolica la norma che regola la distribuzione dell’Eucarestia è sulla lingua dei fedeli, norma confermata dalla Sede Apostolica con l’Istruzione Memoriale Domini del 29 maggio 1969.

La stessa Istruzione prevede la possibilità di chiedere l’indulto della Comunione sulla mano, che dal punto di vista giuridico è una eccezione alla legge e pertanto non può, per sua natura, diventare norma generale.

L’Istruzione Redemptionis Sacramentum del 25 marzo 2004 conferma che il comunicando ha sempre il diritto di ricevere la Comunione in bocca, anche laddove è consentita la Comunione sulla mano. 

La stessa Istruzione stabilisce che non è lecito negare la Santa Comunione a seconda del modo scelto per comunicarsi e che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedono opportunamente».

Con il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, la  CEI ha pubblicato una lettera (1 aprile 2022) con cui sottolinea che  la distribuzione della Comunione sulla mano è preferibile ma non più obbligatoria.

Ciò nonostante a tantissimi fedeli continua ad essere negata la Comunione in bocca.

Pertanto chiediamo alla Conferenza Episcopale Italiana di intervenire con una nota scritta che ribadisca il diritto dei fedeli che lo desiderano di ricevere la Comunione nel modo stabilito dalla Chiesa e cioè in bocca

Chiediamo anche ai Vescovi diocesani di vigilare affinché nessun ministro neghi la Comunione in bocca e non si perpetuino oltre tali abusi liturgici.

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