LA NEMESI STORICA
Il popolo di Israele è stato lungamente umiliato e massacrato dal nazismo e dai suoi amici fascisti. Milioni di morti restano come una traccia indelebile nella memoria di un popolo e di ognuno dei suoi componenti. 
Superare un trauma di questa portata richiede forse secoli di storia e di vita pacifica.
Molte volte nella storia dei criminali, spesso terribilmente crudeli e sadici, abbiamo una infanzia caratterizzata da abusi e violenze subite di ogni tipo.
Proteggere queste persone che hanno sofferto è un dovere della nostra società civile. Come è un dovere impedire che possano nuocere al prossimo. 
La stessa attenzione va posta per lo Stato di Israele.

Israele ha appena subito una umiliazione che ha richiamato sicuramente nella memoria storica le offese subite durante l'olocausto. 
La società civile di tutto il mondo deve proteggere Israele da una violenza cieca e brutale, ma deve anche e soprattutto impedire che la violenza di Israele esploda in forme inaudite, compiendo quella nemesi storica che ha sete di vendetta ancora oggi per fatti successi ormai quasi un secolo fa.
Abbiamo già avuto la prova della disgustosa capacità di Israele di compiere massacri nella indifferenza del mondo intero.
1982, Sabra e Chatila. 
Un massacro di migliaia di palestinesi innocenti, condannato dall'ONU come un genocidio. 
Non abbiamo bisogno OGGI di condanne a posteriori, ma di impedire un massacro annunciato e il consumarsi di una inutile vendetta, per di più a danno soprattutto di vittime innocenti, molto spesso minorenni, che compongono la popolazione della striscia di Gaza.
Popolazione ormai circondata e assediata come nelle antiche battaglie medievali,  presa per fame e per sete e costretta alle peggiori sofferenze. Situazione che potrà soltanto alimentare il nascere di nuovo odio.
Si esprima adesso il mondo.
No alla vendetta.
No alla strage.
No al genocidio di massa.
Dobbiamo fare quel salto evolutivo che ci permetterà di risolvere i conflitti non seguendo la stupida legge "occhio per occhio, dente per dente".
La partita in gioco è molto importante. Potrebbe andarne del destino della intera umanità. 
Fermiamo la guerra. OGGI.
 Firmiamo e diffondiamo questo appello!