Lunga vita ai cinque grandi lecci di Villa Bottini!

Lunga vita ai cinque grandi lecci di Villa Bottini!

Lanciata
25 novembre 2022
Firme: 81Prossimo obiettivo: 100
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Luca Fidia Pardini

Come Europa Verde - Verdi Lucca, lanciamo la seguente petizione, destinata sia allə cittadinə del Comune di Lucca, sia (in questa versione online) a chiunque abbia a cuore il Parco di Villa Bottini e i parchi urbani in generale, in cui il verde pubblico gioca un ruolo fondamentale ed è purtroppo sempre più sotto attacco a causa di schemi mentali vetusti e antropocentrici, nonché di forti interessi economici.

Illustrazione a cura di @nick_rott_art

Titolo della petizione: Lunga vita a Bohème, Tosca, Madama Butterfly, Fanciulla del West e Turandot: i cinque grandi lecci di Villa Bottini.

Al Sindaco del Comune di Lucca Mario Pardini

All’Assessore ai Lavori Pubblici Nicola Buchignani

Alla Soprintendente di Lucca e Massa Carrara Angela Acordon

Noi sottoscritti, abitanti del Comune di Lucca, chiediamo che i cinque grandi lecci di Villa Bottini, ribattezzati dagli attivisti di Europa Verde – Verdi Lucca come le opere pucciniane Bohème, Tosca, Madama Butterfly, Fanciulla del West e Turandot, siano considerati parte integrante ed insostituibile del Parco di Villa Bottini, e siano salvaguardati nell’ambito del progetto di riqualificazione del Parco stesso.

E’ noto, infatti, che il muro di cinta adiacente ai cinque grandi lecci (accanto all’ingresso del Parco in Via S. Chiara) sia pericolante a causa del tempo e della sua vicinanza con i lecci stessi. Esso è attualmente stabilizzato con tiranti e puntelli, una soluzione provvisoria che si vorrebbe risolvere con l’abbattimento dei lecci e con il raddrizzamento del muro. Purtroppo questa scelta è totalmente contraria all’interesse della collettività lucchese: i cinque grandi lecci sono alberi che sono cresciuti spontaneamente in loco circa 80 anni fa, si sono perfettamente adattati all’ambiente circostante e forniscono una vasta gamma di servizi ecosistemici certificati da studi universitari, come la mitigazione del microclima in Via S. Chiara, dall’altro lato della quale sono site una casa di riposo e una scuola. I cinque lecci si contraddistinguono anche per una notevole resistenza alle sempre più avverse condizioni climatiche, che purtroppo affliggono sempre maggiori porzioni del restante verde urbano lucchese, che versa in una condizione non certo rosea.

Scegliere di tagliarli per salvare del muro denota una notevole chiusura mentale, equivale a scegliere di ancorarsi a schemi vecchi e antropocentrici, che sono gli stessi alla base della crisi climatica e sociale che stiamo vivendo. Noi firmatari chiediamo invece che vengano valutate, con progetti seri e circostanziati, nell’ambito dei quali possano collaborare molteplici figure professionali (come biologi e agronomi forestali, che restano spesso esclusi), soluzioni che siano in grado di salvare sia i lecci che il muro. Queste soluzioni esistono, si è parlato ad esempio della tecnica “cuci e scuci”, che consentirebbe di disconnettere il tratto di muro interessato e riconnetterlo all’esistente spostando la base di 30 cm: in questo modo, oltre a dare più spazio agli alberi, si ancorerebbe il muro a più solide fondamenta rispetto a quelle attuali, ottenendo, di fatto non solo la salvaguardia degli alberi, ma anche una maggiore sicurezza per i cittadini e i fruitori del Parco.

E’ per questo che, con spirito propositivo e insieme a molte figure professionali come architetti, biologi, forestali, storici dell’arte e artisti che hanno espresso e argomentato pubblicamente il loro sostegno alla salvaguardia dei lecci, anche noi firmatari chiediamo agli enti preposti una rivalutazione generale della questione, basandosi su schemi più ecologisti e al passo coi tempi!

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