SALVIAMO IL BOSCO DI VIA FALCK

SALVIAMO IL BOSCO DI VIA FALCK

Lanciata
2 giugno 2023
Firme: 32.229Prossimo obiettivo: 35.000
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Perché questa petizione è importante

Il bosco di via Falck nella zona San Leonardo di Milano, con i suoi maestosi 616 alberi  appartenenti a varie specie *, alcuni dei quali aventi oltre 80 anni di vita, è una vera “biblioteca di alberi”  che andrebbe preservata per via della sua preziosità, ma che rischia invece di essere distrutta per sempre dai lavori che inizieranno tra poco più di qualche mese.

Il bosco, oltre ad ospitare una notevole varietà di alberi, è dimora per numerose specie animali ** che fanno parte di un piccolo ecosistema in grado di autoregolarsi.

Via Falck o via Gluck, la storia è sempre la stessa, ossia la lotta manichea tra cemento e verde che fa di Milano una città dove i boschi orizzontali vengono inghiottiti ad un ritmo incessante.

Il bosco è al momento oggetto di uno sconsiderato progetto edilizio che prevede l’abbattimento di 219 esemplari di alberi con conseguente perdita del relativo sottobosco. 

Il progetto rappresenta una vera e propria speculazione edilizia avallata dal Comune di Milano che condurrà alla costruzione nell’attuale area boschiva di un complesso di palazzi destinati ad uso residenziale.

Il Comitato popolare dei residenti della zona ha già provato a fermare lo scempio in atto, chiedendo al Comune l’interruzione immediata del progetto. In prima istanza, però, il Comitato è riuscito ad ottenere solo una piccola modifica al progetto presentato che pianifica ora l’abbattimento di 219 alberi a fronte dei 380 della prima variante.

Il numero di alberi che verranno abbattuti è purtroppo ancora troppo alto.

Considerato che si tratta di alberi che hanno in media oltre 80 anni di vita e che quindi presentano una biomassa vegetale difficile da recuperare nel breve termine, il danno che deriverà dalla loro distruzione sarà immenso.

Da una perizia agronoma condotta su richiesta del Comitato popolare è emerso che ci vorranno almeno 285 esemplari di nuova piantumazione per equiparare la biomassa di una sola quercia rossa presente nel bosco. 

Il progetto definitivo, prevedendo, poi, la costruzione di strutture cementizie sotterranee e di palazzi alti fino a 16 piani, comporterà lo sradicamento della maggior parte degli alberi rimasti in vita. 

Il numero dichiarato di alberi da abbattere perciò non sembra attendibile, visto che la realizzazione di box interrati e locali tecnologici, assieme allo svolgimento dell’attività nel cantiere (movimentazione camion, autogru, ruspe, deposito dei materiali e dei baraccamenti, etc.) comporteranno il taglio di un numero nettamente superiore di alberi e la conseguente perdita del sottobosco.

Ci chiediamo se vista l’attuale situazione climatica e la sfida epocale che l’umanità sta affrontando ad ogni latitudine del globo, tutto ciò sia davvero necessario ed inevitabile. 

A Milano la temperatura media, in meno di un decennio, è aumentata di 2 gradi, complice l’inesorabile espansione della superficie urbana coperta dal cemento a discapito di quella verde. Questa potrebbe essere l’occasione per un cambio di rotta in favore di un ambientalismo reale opposto al greenwashing ed all’ecologismo di facciata che sembra invece animare le politiche urbanistiche del Comune.

I boschi assorbono CO2 integrando il carbonio nella loro biomassa e ciò avviene in particolare nelle foglie, per un periodo cha va da alcune ore fino a qualche mese, all’interno di rami e germogli per diversi anni, nel tronco per decenni e secoli e da ultimo nel suolo, per secoli e millenni.

Se gli ecosistemi come le foreste assorbono più CO2 di quella emessa respirando, la loro biomassa si arricchisce di sostanza organica: il bosco si comporta quindi come un serbatoio che immagazzina carbonio. 

La protezione dei serbatoi di carbonio permette di guadagnare tempo in vista del traguardo, imprescindibile per l’umanità, di ridurre in modo consistente le emissioni attuali di CO2 provocate dall’uso di combustibili e carburanti fossili.

Il bosco di Via Falck è un immenso serbatoio di CO2 che rischia di scomparire per sempre.

 

IL BOSCO DI VIA FALCK PUO’ ANCORA ESSERE SALVATO

 

DIPENDE DA TUTTI NOI E DA QUANTI ADERIRANNO A QUESTO APPELLO 

Se anche tu sei d’accordo e vuoi che il Comune di Milano faccia tutto il necessario per salvare il bosco, firma questa petizione che presenteremo a chi ha il potere decisionale.

Condividila subito sui tuoi social e tra i tuoi contatti !

Ogni singola firma è importante.

#salviamoilboscodiviafalck

* Querce rosse, metasequoie, platani, bagolari, cedri, aceri, acacie, carpini, noccioli, cipressi, faggi, ficus, cachi, frassini, ginko biloba, hybiscus, noci, ginepri, pioppi, ligustri, magnolie, liquidambar, ligustrum, mori, abeti, parrotia, pini, prunus.

** Pavoni, usignoli, cardellini, merli, cornacchie, picchi verdi, perucchetti, monachelle, pettirossi, passeri, gazze, ghiandaie, colombacci, mini lepri, scoiattoli.

 

Promuove: Comitato popolare per la difesa del bosco di via Falck

Mail: comitatopopolareboscofalck28@gmail.com

Facebook: comitatopopolareboscofalck28

Instagram: comitatopopolareboscofalck28

 

 

 

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