Costruiamo la Pace

Costruiamo la Pace

Lanciata
29 aprile 2022
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Lanciata da marinella topi

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto precipitare nella tragedia una situazione che, per quanto complessa e logorata da otto anni di conflitto e migliaia di morti, poteva e doveva essere gestita dalla politica con l’aiuto della comunità internazionale. 

Condanniamo in maniera assoluta l'invasione russa e sosteniamo in modo pieno e solidale il popolo ucraino che sta vivendo un terribile e devastante momento storico. 

Se si continuerà a governare il mondo come se fosse "uno scacchiere dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri", sarà resa vana la volontà del popolo italiano, che uscendo dalla Seconda guerra mondiale, ha sancito nella sua Costituzione che "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”

Papa Francesco dichiara la sua vergogna rispetto alle intenzioni dei vari Stati di aumentare le spese militari. Condividiamo lo stesso sdegno e pensiamo che sia giunto, in modo improrogabile, il momento di affrontare radicalmente il tema della guerra nelle relazioni tra gli Stati abbandonando un’impostazione che non solo non ha portato la Pace, ma rischia ogni giorno di farci scivolare verso l’irreparabile e compromettere il destino dell’umanità.

Ci opponiamo anche solo all’idea che l'Italia destini 17 miliardi in più agli armamenti passando dai 21,5 miliardi attuali a 38 miliardi di euro. Significherebbe aver scelto di privilegiare la cultura delle armi rispetto a quella della solidarietà e della composizione diplomatica del conflitto. 

Anche l'Europa, che con la grande emergenza del Covid ha saputo mostrarsi unita, nel farsi trascinare in una spirale di guerra, compromette la sua già difficile autonomia politica, aggrava la sua crisi sociale e democratica i cui effetti si leggono nella lontananza sempre più larga fra i cittadini e le istituzioni. Al contrario deve dimostrare di saper svolgere un ruolo alto, autonomo, incisivo nel lavorare per arrivare alla Pace, volontà dei popoli europei.

L’Europa deve creare un suo sistema di difesa in parallelo ad una autonoma e unita politica estera che deve essere basato principalmente sulla sicurezza informatica e cibernetica e sull’organizzazione e la dotazione di strumenti ai corpi di pace. 

Pace non significa, come molti sostengono, parteggiare per l'aggressore, ma farsi parte attiva tra le potenze per arrivare ad un compromesso che ponga al centro la volontà di salvare le vite umane oltre che di riorganizzare su basi diverse la convivenza tra i popoli. Allontanare per i nostri giovani l'incubo di una possibile guerra atomica. 

Dichiararsi per la pace in tempo di pace è troppo facile: noi pensiamo in particolare alle donne ucraine che vedono devastati il loro paese e le loro famiglie, ma anche alle donne russe che vedono morire i loro ragazzi per una guerra che certamente non condividono.

Ci rivolgiamo quindi alle donne e agli uomini che ancora credono che la pace e la democrazia siano valori fondanti anche della nostra vita quotidiana affinché chi ha il potere di trovare luoghi, strumenti e volontà per mettere fine a questa "follia" lo faccia subito. 

Ogni giorno che passa ci rende meno umani.

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