Diciamo “NO IPERMERCATO a LAVINO!” STOP al cemento nell’area metropolitana di Bologna

Diciamo “NO IPERMERCATO a LAVINO!” STOP al cemento nell’area metropolitana di Bologna

Lanciata
9 febbraio 2023
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Angelo Farneti

Siamo cittadini e volontari di associazioni locali dell'area metropolitana di Bologna e stiamo lottando contro la realizzazione dell'ennesimo Ipermercato a Lavino di Mezzo, un frazione di Anzola dell'Emilia.

NO ad ulteriore consumo di suolo, NO all’aumento del traffico con conseguente aumento del rumore, dell’inquinamento e delle malattie respiratorie, SI alla rigenerazione urbana del patrimonio esistente, SI alla salvaguardia del commercio di vicinato come strumento per mantenere vive le relazioni sociali. 

Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di Anzola dell’Emilia il ritiro del progetto relativo al nuovo ipermercato e l’apertura di un percorso partecipato istituzionale per discutere con la cittadinanza e le associazioni quali interventi realizzare e quali bisogni essenziali soddisfare innanzitutto. 

Con il progetto denominato “Polo funzionale a marcata caratterizzazione commerciale connesso alla realizzazione di edilizia ERS/ERC a Lavino di Mezzo, nel Comune di Anzola dell’Emilia” si vorrebbe realizzare: 

1)  IPERMERCATO di 10.185mq + parcheggio di 1.024 posti (tre volte e mezza la Piazza Maggiore di Bologna).

2) 183 ALLOGGI EDILIZIA CONVENZIONALE in 8-9 palazzine da 6 piani, 453 parcheggi.

3) PARCO URBANO di 60.000 mq (area già oggi verde), ma sotto i tralicci dell’alta tensione.

Per capire meglio guarda il video

COSA SIGNIFICHEREBBE PER LA POPOLAZIONE LOCALE?

Chi non sarebbe favorevole ad avere a Lavino un punto vendita alimentari e un bel parco, con rilancio dei servizi alla persona, visto che i negozi qui chiudono e si sente dire da anni che Lavino è solo un paese “dormitorio”?

Sarebbe un cambiamento auspicabile, se ne derivasse un concreto vantaggio a favore della collettività e non fosse solo uno slogan di facciata. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Anziché riqualificare l’edificato esistente siamo di fronte all’ennesima opera di cementificazione selvaggia a beneficio economico del solo soggetto privato realizzatore. La comunità di Anzola ne riceverebbe solo svantaggi: perdita di suolo, un bene prezioso non rinnovabile, incremento del traffico su gomma e quindi dell’inquinamento. 

1. L’ipermercato, destinato a vendita alimentare e di prodotti di altro genere, avrebbe una superficie coperta di mq. 10.185 a cui si aggiunge un parcheggio da 1.024 posti auto:

- la dimensione, simile a quella dell’Ipercoop Centro Borgo (senza la galleria) sarebbe appetibile per un marchio dai prezzi fortemente competitivi, con vendite a stock, che attrarrebbe clienti anche da fuori regione!

- al suo interno si venderanno anche prodotti non-alimentari, con grave ulteriore pregiudizio per il commercio di vicinato.

- sono previste oltre 3.000 auto in più ogni giorno che aggraveranno il traffico, già congestionato nelle ore di punta, della via Emilia: spostamenti più difficili e peggioramento della qualità dell’aria in una delle aree spesso oltre i limiti indicati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità. A ciò si aggiungerà il rumore dei mezzi pesanti di carico/scarico nelle tarde ore serali o nelle prime ore del mattino.

- Il parcheggio antistante il supermercato coprirà un’ampia superficie oggi adibita a verde pubblico.

Un Ipermercato a Lavino, oggettivamente, non serve e non risponde ai bisogni della popolazione locale.

- Sono già presenti altri 5 supermercati in un’area di 8 km quadrati  (Coop Anzola, Conad, In’s, Ipercoop Borgo, Lidl), ai quali si aggiungono quelli di Casalecchio di Reno e Zola Predosa. Uno studio di Nomisma ha evidenziato che Bologna presenta un tasso di Grande Distribuzione Organizzata pro-capite più alto di Milano!  

2. L’edilizia convenzionata è funzionale alla realizzazione dell’ipermercato che altrimenti non potrebbe essere realizzato per l’assenza di una “pubblica utilità”, ma:

il vincolo è di soli 12 anni, e dopo? Gli appartamenti andranno sul libero mercato con tutto quello che ne deriverà.

- Le nuove abitazioni saranno in prevalenza abitate da inquilini attualmente non residenti nel Comune di Anzola ma non è previsto un piano di investimenti che adegui i servizi scolastici, sanitari, di trasporto pubblico, aggregativi e sportivi alle nuove esigenze.

3. Gli oneri di urbanizzazione dovrebbero servire, quelli sì, per investimenti sui servizi pubblici, ma sono stati “scontati”, in cambio della realizzazione di opere funzionali solo al supermercato e spacciate per opere pubbliche (l’allargamento della via Emilia e la realizzazione di una nuova rotonda).

 4. Parco pubblico urbano di 60.000 mq, bene ma...:

 · la manutenzione è a carico del costruttore solo per 8 anni, poi sarà trasferita al Comune, già in difficoltà a reperire le risorse per la manutenzione del verde esistente.

· Il nuovo parco si troverebbe sotto i tralicci dell’altissima tensione dove è dannoso sostare per più di 4 ore. Ci portereste i vostri figli a giocare?

INOLTRE, MA NON MENO IMPORTANTE…

5. Il prezzo della cementificazione di quasi due ettari di suolo sarebbe quello di rinunciare alla possibilità di produrre cibo, alla capacità di assorbire acqua e di ridurre il rischio idraulico, alla mitigazione del calore estivo, a favorire la biodiversità e la riduzione della CO2. Oggi il consumo di suolo è un argomento importantissimo e trascurato. La Terra ha impiegato alcune migliaia di anni per ricoprire la superficie emersa con uno strato di circa 80 cm. di suolo fertile per la vita (animale e vegetale), una volta rimosso è perduto per sempre! L’emergenza energetica ha reso evidente la necessità di renderci il più possibile autonomi per la produzione di energia, in particolare utilizzando le fonti rinnovabili. Allo stesso modo il previsto aumento della popolazione mondiale renderà sempre più preziose, anche sul piano economico, le terre coltivabili necessarie alla produzione del cibo che quindi devono essere tutelate! Le amministrazioni (deputate ad essere il braccio operativo dei cittadini e a tutelarli) dovrebbero incentivare il più possibile l’utilizzo di strutture già esistenti attraverso la riqualificazione di edifici ed aree dismesse.

6. La Pianura Padana è la zona con l'aria più inquinata d'Europa. I piani aria adottati fino ad oggi non si sono dimostrati efficaci, il recente rapporto Mal’Aria di Legambiente, evidenzia che sulla base dei limiti fissati dalla UE al 2030 sarebbero fuorilegge 80% delle città. Ciò ha un duplice effetto negativo sulla salute dei cittadini e su quella del Pianeta: surriscaldamento globale, con alterazione degli equilibri climatici e incremento di fenomeni atmosferici estremi come siccità ed alluvioni, seri problema sanitari come malattie cardiovascolari e respiratorie che determinano oltre 52.000 morti premature all’anno per cause legate all’inquinamento, senza contare l’impatto sui bambini con malattie croniche come l’asma.  

Maggiori info qui: pagina Facebook "salviamolavino"

La petizione è riservata a coloro che non abbiano già firmato di persona ai banchetti allestiti a Lavino ed Anzola dell’Emilia.

Iniziativa promossa da: COMITATO spontaneo di cittadini Lavino di Mezzo No Ipermercato, AMBIENTIAMOCI, MALALA “gli occhi delle donne sulla pace”, Circoli LEGAMBIENTE di Bologna, Pianura Nord, SettaSamoggiaReno e WWF Bologna.

 

 

 

 

 

 

 

 

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