Potenziare e garantire l’efficienza della linea ferroviaria Bologna-Pistoia "Porrettana"

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Lanciata
7 febbraio 2022
Firme: 1.576Prossimo obiettivo: 2.500
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Perché questa petizione è importante

Siamo in un Paese con un numero elevatissimo di linee ferroviarie, che negli ultimi decenni, sono state chiuse o fortemente ridotte. 

Ciò ha avuto come conseguenze:  
- la privazione o penalizzazione di un fondamentale servizio offerto ad interi territori, compromettendo il giusto diritto alla mobilità pubblica di  pendolari  e visitatori; 
- l’incentivazione degli spostamenti su gomma, con pesanti ricadute sulle emissioni inquinanti e climalteranti.   
Siamo invece convinti occorra: 
- FAVORIRE SEMPRE PIÙ UNA MOBILITÀ SU ROTAIA, CON VAGONI BICI DEDICATI, COME GIÀ AVVIENE IN GRAN PARTE D’EUROPA, E COME L’EUROPA STESSA CI CHIEDE E FINANZIA. 
- PERMETTERE CHE I MOLTISSIMI TESORI CULTURALI DEL NOSTRO PAESE,  SIANO RAGGIUNGIBILI CON MEZZI ROTABILI EFFICIENTI. 

La Bologna-Pistoia: una situazione critica 
- La linea Bologna-Pistoia, una delle prime linee ferroviarie del Paese, con un passato prestigioso alle spalle, è ora ridotta ad un fantasma di se stessa. Studenti e lavoratori sono costretti a lotte quotidiane per arrivare alla meta necessaria, spesso raggiunta in ritardo causa disfunzionamenti assurdi.  
- Dal 2011 le corse giornaliere nella tratta Pistoia-Porretta sono state  estremamente ridotte  e non si è fatto alcun passo avanti in merito al ripristino delle corse tagliate o alla riorganizzazione del servizio con orari adeguati alle esigenze degli utenti : tuttora infatti al posto delle necessarie corse di treno abbiamo molti autobus in più sulle strade, su un percorso pericoloso data la stretta e tortuosa carreggiata di montagna.  
- Il collegamento diretto Bologna-Pistoia non esiste più da anni, con il risultato che per andare, ad esempio, dal capoluogo emiliano a Viareggio si è costretti a passare da Firenze e Pisa.  
 
- Un lungo tratto della linea che cade in provincia di Bologna è gestito dalle ferrovie toscane, che da anni chiudono Pistoia-Porretta in agosto per lavori con tempi ogni anno più lunghi (quasi due mesi nel 2021!): ciò è fonte di enormi disagi. Da un lato è un segnale incoraggiante, perché è evidente che, se si investe tanto in manutenzione, non si vuole chiudere la tratta, ma si sottolineano tuttavia diverse contraddizioni: risultano carenti le opere idrauliche per  salvare la ferrovia dalle frane; Fondazione Fs, Regione Toscana, Comune di Pistoia e una ventina di associazioni organizzano nel periodo estivo un programma di iniziative culturali in Appennino, che ogni anno viene regolarmente ostacolato, dato che RFI decide l’interruzione del servizio  senza consultare nessuno. 

Occorre invece rilanciare la linea Bologna-Pistoia perché
- attraversa una zona potenzialmente ricchissima per il turismo escursionistico (i “CAMMINI” vedono un vero e proprio boom), per l’enogastronomia, per i concerti di Porretta Soul Festival, per le cure termali, per i sentieri e le piste da sci dell’Alto Appennino, per i mille borghi medievali pieni di iniziative culturali, per i chilometri e chilometri di boschi in cui rigenerarsi.  
Una zona in cui sempre più giovani decidono di insediarsi, alla ricerca di una vita diversa da quella urbana, quindi anche di modalità SOSTENIBILI di MOBILITÀ a “supporto della montagna”.   
Una zona in cui sarebbe fondamentale creare una PISTA CICLABILE DEL RENO EMILIANO.

CHIEDIAMO PERTANTO:
-  CHE, AI FINI DELLA PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SULLA TRATTA PORRETTA-PISTOIA, VENGANO DEBITAMENTE E ANTICIPATAMENTE CONSULTATE LE ISTITUZIONI E LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO.  
-      CHE VENGANO DECISI GLI INVESTIMENTI NECESSARI PER LA COSTRUZIONE DEL SECONDO BINARIO SU TUTTA LA TRATTA, PER GARANTIRE TEMPI DI SPOSTAMENTO REGOLARI E CONCORRENZIALI ALL’USO DEL MEZZO PRIVATO, SIA PER LE PERSONE SIA LE MERCI: IL PASSAGGIO CONTINUO DI TIR FRA STRADE TORTUOSE E BOSCHI COSTITUISCE INFATTI UNA SITUAZIONE DI PERICOLO PER LE PERSONE E AGGRAVA IL DISSESTO IDROGEOLOGICO.  

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