PROMUOVERE LA SICUREZZA STRADALE E NON IL CONSUMO DI ALCOL

PROMUOVERE LA SICUREZZA STRADALE E NON IL CONSUMO DI ALCOL

Lanciata
18 agosto 2023
Petizione diretta a
Orazio Schillaci (Ministro della salute) e
Firme: 576Prossimo obiettivo: 1.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Eurocare Italia

Promossa da Eurocare Italia con il sostegno dei Club di Ecologia Sociale di Padova, Arcat Veneto, Arcat Toscana, Arcat Campania e Gruppo Logos.

Non si ferma la scia di incidenti stradali legata all’uso di alcol alla guida. Il numero di vittime e feriti continua ad aumentare e le Istituzioni sembrano non aver in mente nessun progetto di intervento strutturato né sembrano volersi sottrare alle logiche del profitto per abbracciare l’impegno concreto alla protezione della salute e della sicurezza dei cittadini.

L’uso di alcol alla guida è un comportamento che non riguarda solo il bere considerato eccessivo, ma anche e soprattutto quello definito moderato, dal momento che il rischio di incidenti aumenta di quasi il 40% con un tasso alcolemico di 0,5 g/l (un paio di bicchieri per gli uomini). 

È inaccettabile che la politica non intervenga in maniera decisa e prendendo posizioni chiare sulla questione.
Da una parte propone iniziative insensate e di scarsa credibilità, come il taxi gratuito all’uscita delle discoteche, non solo impraticabili ma anche fortemente diseducative e incentivanti comportamenti che sono di fatto rischiosi non solo per la guida. 
Dall’altra parte si rende promotrice di un non ben definito “consumo moderato” e di numerose manifestazioni a tema alcolico. Solo in Veneto (tra le regioni d’Italia inserite nel Libro Bianco dell’Alcologia del Ministero della Salute per la maggior criticità) sono presenti il Vinitaly, la Prosecco Cycling, la Prosecco Marathon, la Motoprosecco, la Centomiglia sulla Strada del Conegliano Valdobbiadene, tour lungo la Strada del Prosecco. Eventi ideati appositamente per vendere e far consumare bevande alcoliche, in cui la rischiosa associazione Strada/Alcol viene banalizzata e resa elemento promozionale legato al relax e al divertimento. Eventi rivolti a tutti, agli adulti e a quei giovani maggiorenni che sono i neopatentati. Organizzati dal mondo della produzione e fortemente sostenuti (alcuni anche finanziati) da Comuni, Province e Regioni, cioè da quegli stessi attori politici che attraverso i media poi piangono i morti sulle strade, soprattutto se giovani.

Promuovere un certo prodotto equivale a promuoverne il consumo nella popolazione generale, compresi i giovani e i minori. Favorire la cultura del bere significa favorire le scelte comportamentali delle persone nei confronti dell’alcol. Tutto questo delinea chiare responsabilità politiche.  
Ricordiamo che l’emanazione di leggi che scoraggino efficacemente la guida dopo aver bevuto e la promozione di strategie di controllo che assicurino che nessuna forma di pubblicità di bevande alcoliche sia diretta ai giovani sono misure suggerite fin dalla Carta Europea sull’Alcol del 2005, fino ad arrivare ai più recenti Best Buys promossi dall'OMS.

Leggi l’approfondimento

Per questo chiediamo che la politica, in particolare nella figura della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, scelga di agire, per coscienza, sensibilità e dovere istituzionale

- garantendo il rispetto dell'art. 13 della Legge 125/2001 e modificandone i commi 4 e 5, in modo che il divieto relativo alla pubblicità nella fascia oraria 16-19, sulla stampa dedicata ai minori e durante le proiezioni destinate ai minori nelle sale cinematografiche riguardi non più solo le bevande superalcoliche ma anche quelle alcoliche;

- rispettando la legislazione esistente e i documenti internazionali in ambito alcologico, garantendo che nessuna forma di pubblicità sia rivolta ai giovani e al mondo giovanile, per esempio correlando il consumo di alcol allo sport o a certe forme di divertimento;

- ricordando che i giovani non sono solo i minorenni e a tutti loro va garantita una protezione dalle pressioni al bere esercitate dal marketing e dalle iniziative promozionali;  

ponendo maggiore attenzione alle tante forme di pubblicità diretta e indiretta e alle affermazioni, spesso fatte dagli stessi politici, a forte valenza promozionale del consumo di bevande alcoliche e della cultura del bere, finalizzate a promuovere gli interessi commerciali di pochi a scapito degli interessi di salute di tutti.

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